[ Toscana ] Inquinamento, lotta ai vecchi diesel e incentivi per riscaldamento green in Toscana
Nuove azioni e nuovi accordi per migliorare la qualità dell’aria a Firenze, nella Piana lucchese e in quella di Prato-Pistoia.
Due le direttrici con relative misure urgenti sulle quali la Regione interviene: il biossido di azoto (NO2) prodotto dal traffico veicolare e le polveri sottili, il PM10, proveniente soprattutto dai riscaldamenti domestici.
Per quanto riguarda il biossido di azoto (NO2), la Giunta regionale ha appena approvato uno schema di accordo con il Comune di Firenze che prevede limitazioni per i veicoli fino a diesel Euro 4, cioè quelli più inquinanti, a partire dal primo marzo 2021, e fino a Euro 5, a partire da novembre 2025. Lo scopo è quello di contrastare la principale sorgente emissiva di NO2.
Sarà dunque istituita nella città di Firenze un’area comprendente la zona a traffico limitato - ztl e il viale di circonvallazione (da piazza Beccaria a piazza della Libertà), in cui sarà limitata la circolazione a partire dal 1° novembre 2020 (dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.30 alle 18,30, fatte salve le deroghe indispensabili) alle autovetture ed ai veicoli commerciali di categoria N1, N2 ed N3 ad alimentazione diesel, di categoria inferiore o uguale ad “Euro 4”. La limitazione sarà estesa alla categoria “Euro 5” a partire dal 1° novembre 2025.
Per dare corso a questa limitazione la Regione assegna al Comune 3,5 milioni di euro (risorse statali e regionali derivanti dall’accordo con il Ministero dell’Ambiente) per avviare un programma di incentivazione rivolto ai cittadini residenti a Firenze perché sostituiscano le auto particolarmente inquinanti con veicoli a basso impatto ambientale.
Per quanto riguarda le polveri sottili, (PM10), la Giunta ha approvato due accordi con i comuni della “Piana lucchese” e “Piana Prato – Pistoia” in base ai quali si prevede l’assegnazione rispettivamente di 900.000 euro e di 600.000 euro per la sostituzione degli impianti di riscaldamento civile a biomassa con impianti di condizionamento degli edifici, quali le pompe di calore e, prioritariamente, quelle servite da pannelli fotovoltaici e pannelli solari termici; e di contributi alle piccole aziende agricole e ai cittadini per l’acquisto di biotrituratori come alternativa agli abbrucciamenti all’aperto dei residui vegetali delle coltivazioni.
Entrambi gli interventi intendono ridurre le emissioni di PM10 derivanti dalla combustione da biomasse per il riscaldamento domestico e dagli abbruciamenti all’aperto degli sfalci delle potature.
“Una delibera importante che darà benefici e che risponde a tematiche di estrema attualità come quella della qualità dell’aria che respiriamo – ha commentato l’assessore Federica Fratoni - Si tratta di azioni che dobbiamo mettere in campo per intervenire in maniera molto incisiva sulle riduzioni di biossido di azoto che deriva dal traffico veicolare e sulle polveri sottili delle famigerate PM10 che riguardano il sistema di riscaldamenti domestici e non solo.
Per il primo aspetto, l’agglomerato di Firenze che segnala criticità più importanti, grazie a un accordo sottoscritto con il Ministero dell’ambiente, metteremo 3 milioni e mezzo di euro per incentivare la sostituzione di auto particolarmente inquinanti, soprattutto i diesel di vecchia generazione. Questo in un momento come l’attuale creerà un ulteriore stimolo e un incentivo anche per il mercato dell’auto, per sostenere i consumi. Riteniamo dunque che sia un’azione doppiamente significativa e condivisa con il Comune di Firenze nel quale scatteranno alcune limitazioni alla circolazione a partire dal prossimo mese di novembre per i veicoli più inquinanti perché dobbiamo intervenire in zone specifiche ben individuate.
Per le polveri sottili andiamo a intervenire sui due agglomerati, quello della Piana lucchese della Val di Nievole, e l’altro fra Pistoia e Prato che hanno già registrato peraltro in questi anni un miglioramento. Sono risorse che andranno a incentivare la sostituzione di caldaie a biomasse e l’acquisto di biotrituratori per porre fine a quel fenomeno degli abbruciamenti particolarmente impattante sulle pm10".
Fonte: Regione Toscana