Cinque motivi per seguire le elezioni comunali a Cascina
Oltre alle Regionali in Toscana in programma a settembre, oltre a votare per alcuni comuni, tra cui il capoluogo di provincia Arezzo e la 'rinata' Viareggio dopo l'amministrazione Del Ghingaro a due tempi per lo stop del ricorso, a mio avviso l'amministrazione su cui sarà necessario fare più attenzione sarà quella di Cascina.
Si vota innanzitutto con un anno di anticipo, per la rinuncia di Susanna Ceccardi dopo l'elezione lo scorso anno come europarlamentare. La stessa Ceccardi si trova a lottare anche per il posto da governatore della Regione, contro Eugenio Giani e altri candidati. Il nome della 'leonessa' dunque figurerà sulla scheda di tutti i toscani e il centrodestra unito attende una performance storica. Come storica fu la conquista di Cascina al ballottaggio. La prima delle importanti roccaforti rosse crollate (Cascina viaggia sui 45mila abitanti), che ha in qualche modo aperto la strada alla 'presa di Pisa' da parte della Lega e di altre amministrazioni nell'arco di 4 anni. Ceccardi ottenne 8.897 voti contro 8.796 del sindaco uscente (poi 'uscito' anche dal municipio e dalla scena politica) Alessio Antonelli.
Dopo 5 anni le cose sono cambiate, l'onda lunga della Lega è percepita da molti come risacca dopo un anno di governo Conte giallorosso e non più gialloverde. Anche a livello locale il mantenimento di molti comuni da parte del centrosinistra lo scorso anno (soprattutto Firenze, capoluogo di regione) ha smorzato le aspettative del centrodestra.
A fronte di una situazione, almeno sulla carta, più equilibrata, ci sono però 5 motivi per cui Cascina può diventare, come nel 2016, prototipo per futuri modelli di governo o temuti schemi di sconfitte cocenti. Vediamo i 5 punti.
Il Centrodestra si batte per una conferma
Al di là delle amministrazioni storiche dove il centrodestra ha governato per anni (parte della provincia di Lucca, Montecatini Terme), Cascina è il primo banco di prova per la 'tenuta' del centrodestra che ha ribaltato le carte in tavola nei comuni storicamente di sinistra. In questo caso il governo è stato diviso: Ceccardi e poi Dario Rollo, dapprima consigliere comunale poi assessore e infine vice-sindaco con l'importante delega al bilancio. I tre partiti (Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia) hanno designato Leonardo Cosentini come candidato principale. Assessore alla scuola da maggio 2018, è apparso come figura conciliante e moderata rispetto alla combattiva Ceccardi. Il punto è che...
Il Centrodestra si è diviso
Un anno di governo di Dario Rollo lascerà sicuramente segni, positivi o negativi, nel territorio. Era troppo facile pensare che si potesse sobbarcare un impegno così gravoso facendosi poi da parte per il candidato appoggiato dai partiti. La versione ufficiale è che sia stato 'richiamato alle armi' da alcuni cittadini che hanno apprezzato il suo rigore e il suo modus operandi. Probabilmente lo stesso Rollo non disdegnava continuare a lavorare con il ruolo di sindaco, certo di meritare per l'impegno profuso se non una riconferma almeno un tentativo. Per questo si troverà a sfidare Cosentini, assessore della sua stessa giunta, tra gli ultimi dopo moltissimi ricambi (in 4 anni solo Rollo e Ceccardi sono rimasti come punti fissi). Il modello delle primarie del centrosinistra evitava problemi di questo tipo, ma qui siamo da tutt'altra parte politica.
La rivincita del centrosinistra
Parlando di centrosinistra, il Pd cerca vendetta. Dopo lo spaccamento dopo la sconfitta, dopo l'addio di Antonelli (salvo poi ritornare con comunicati al fulmicotone sia contro Ceccardi che contro i suoi ex alleati), la sinistra per anni non ha trovato la quadra. Ufficialmente Michelangelo Betti è il candidato del partito guidato da Zingaretti, con l'appoggio di alcune sigle minori. Per la coalizione questi quattro anni sono stati "una parentesi", qualcosa che si può richiudere. Ma gli argomenti che hanno convinto più della metà dei cascinesi a scegliere il centrodestra (oltre agli scandali che sono emersi successivamente) potrebbero essere ancora validi. E poi, esiste un altro problema.
Anche il centrosinistra è diviso
Il più grande nemico del centrosinistra è il centrosinistra. Infatti Cristiano Masi è il candidato della sinistra che potrebbe erodere voti a Betti. Il gioco sulle sfumature di sinistra in questo caso non permette una gara da vincere a mani basse. In questo caso la fortuna è che anche dalle parti del centrodestra si manifesta lo stesso problema. Se il ballottaggio non è certo, è comunque altamente probabile.
Il M5S è appoggiato dal Psi
Lo so, è questione solo di sigle che passano in secondo piano. Ma il fatto che Fabio Poli abbia avuto l'appoggio del Movimento 5 Stelle e del Partito Socialista Italiano di Carlo Sorrente è forse simbolo della pace che gli italiani dovrebbero fare con la nostra storia repubblicana. Il partito erede della tradizione di Nenni, Pertini e Craxi con il partito fondato da Beppe Grillo. Oltre ai nomi e ai programmi, era un fatto che non può passare in secondo piano. E dove poteva accadere se non a Cascina, il comune più interessante a livello elettorale di questo 2020?
Elia Billero