Consiglio comunale in videoconferenza, l'opposizione: "No a 7 persone insieme, ma Pd fa cena con 140 presenti"


Ci stupisce che anche il prossimo Consiglio Comunale che ci sarà giovedì 23 luglio, sia stato nuovamente convocato in modalità “a distanza”! Non comprendiamo perché tutti gli incontri istituzionali: Consigli Comunali, Commissioni e riunioni dei Capigruppo continuino ad essere effettuati in videoconferenza e non “in presenza”, come invece oramai avviene nella maggior parte dei Comuni (nel Comune di Barberino Tavarnelle già dal mese di Giugno).

Tale scelta, necessaria in piena emergenza Covid, al momento non risulta giustificabile, perché rispettando la normativa vigente, assicurando quindi il distanziamento sociale e l’uso dei mezzi di protezione, si potrebbe tranquillamente “rianimare” la Sala del Consiglio Comunale di San Casciano in Val di Pesa.

Le discussioni in videoconferenza sono sempre frammentate ed interrotte. Ricordiamoci che la rete ancora non è efficientissima e la fibra non è presente in alcune zone del nostro territorio.

Tale scelta, diventa poi una beffa davanti alle foto apparse sui mass media locali della cena di beneficienza, (ma soprattutto di campagna elettorale per le prossime elezioni regionali), con ben 140 persone presenti, organizzata dal Partito Democratico presso il circolo Arci di San Casciano a cui ha chiaramente partecipato anche il nostro Sindaco Roberto Ciappi.

Dato che, nemmeno per una Conferenza dei Capigruppo, che è costituita da sole 7 persone, è possibile riunirsi in presenza nella sala consiliare, chiederemo al Presidente della Casa del Popolo di San Casciano in Val di Pesa se potrà concederci per i prossimi incontri istituzionali i locali a sua disposizione.

A vedere dalle immagini apparse pubblicamente, forse dovute ad uno “schiacciamento prospettico da obiettivo”(?), il distanziamento sociale e l’uso delle mascherine appare un po' confuso (alcuni frame estrapolati dai video apparsi pubblicamente).

Certo, però, trattandosi di un Circolo, per poter accedere all’interno dei locali è richiesta la tessera di socio, operazione che sicuramente viene verificata ogni volta che i cittadini entrano nel Circolo stesso per i più svariati motivi, anche solo, ad esempio, per prendere un caffè, mangiare una pizza o per svolgere nelle sale interne riunioni per le quali vengono affittate stanze, come ad esempio per effettuare assemblee condominiali.

Restando in tema di convocazione del prossimo Consiglio Comunale, restiamo basiti del fatto che il Presidente del Consiglio abbia imposto l’orario di fine. Il Consiglio Comunale ci sarà alle 20,30 (con inizio alle ore 21,00) e si concluderà forzatamente alle ore 24.00! Mai vista una cosa del genere! Stabilire a priori la fine di un Consiglio Comunale! E prima ancora di sapere quali mozioni e interrogazioni ci sarebbero state all’ordine del giorno, perché mancavano ancora dei giorni al termine della loro presentazione (entro le ore 13.00 del 17 Luglio).

Il Regolamento del Consiglio Comunale stabilisce testualmente, al comma 4 dell’Art. 21: “La convocazione del Consiglio è fatta dal Presidente del Consiglio che stabilisce giorno ed ora della seduta o di più sedute successive”. Quindi non gli attribuisce nessun potere di stabilirne l’orario di chiusura.

Il comma 12 dell’Art. 21, menzionato dal Presidente stesso nella convocazione, gli attribuisce il potere di stabilire la durata totale della discussione ed il tempo massimo di ciascun intervento, ma è ovvio che il riferimento è al tempo relativo alla discussione delle mozioni, di cui infatti si parla nel comma precedente. Comunque, nello stesso comma, viene stabilito che tale potere può essere esercitato d’intesa con la Conferenza dei Capigruppo.

Nella Conferenza dei Capigruppo avvenuta lo scorso 10 Luglio, (e di cui chiederemo copia della videoregistrazione) non c’è stata alcuna intesa a riguardo, ma solo l’imposizione del giorno e dell’ora di inizio e chiusura del Consiglio, nonostante avessimo espresso il nostro disaccordo soprattutto in ragione del fatto che il termine per la presentazione di mozioni e interrogazioni non era ancora scaduto.

Il Gruppo Consiliare San Casciano Civica, aveva allora chiesto, unitamente al Capogruppo di maggioranza di Sinistra per San Casciano, la possibilità di anticipare l’orario di inizio del Consiglio Comunale. Richiesta non accolta per un impegno del Presidente del Consiglio nel pomeriggio del medesimo giorno.

Allora la domanda nasce spontanea?...Come mai non è stato proposto un altro giorno dal Presidente? Come mai è stata imposta un’ora di chiusura del Consiglio senza ancora sapere quanti e quali argomenti sarebbero stati trattati? Ci viene il dubbio che il motivo possa essere l’annunciata assenza al prossimo Consiglio del Capogruppo del Partito Democratico...Certo, riconosciamo che il Capogruppo del PD è uno dei pochissimi della maggioranza, a formulare interventi durante le sedute, interventi ormai famosi per le sue super spiegazioni e che quindi lasciare la povera maggioranza così sguarnita sarebbe stato un problema.

Forse ancora non è chiaro a tutti, ma noi lo ricordiamo, il Consiglio Comunale è il massimo organo rappresentativo della Comunità Locale, interprete permanente della volontà popolare. Ma, un Consiglio Comunale così gestito, è veramente l’espressione di una vera Democrazia? Valuteremo nei prossimi giorni se rivolgersi alle Autorità competenti per far chiarezza su quanto accaduto.

Gruppo Consiliare San Casciano Civica
Gruppo Consiliare Lega Salvini San Casciano

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