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Toscana da camminare, il percorso sui Monti Pisani per Mirteto
Sui Monti Pisani, nella parte del Comune di San Giuliano Terme, sorge in cima alla frazione di Asciano Santa Maria di Mirteto, un piccolo borgo monastico ormai diroccato.
Per raggiungere Mirteto vi attende un cammino non troppo difficile di circa un’ora e mezza (andata e ritorno) e lungo quasi 2 km, immerso nella natura, con qualche passaggio leggermente impegnativo e un paio di salite ma niente di particolarmente faticoso. Siamo quindi davanti ad un’escursione adatta a tutti, non solo agli sportivi ma anche a coloro che praticano tanto trampolino sul divano.
Come già spiegato, la passeggiata non richiede troppi sforzi ma si consiglia un abbigliamento comodo e scarpe da trekking. Per arrivare all’inizio del percorso, segnalato dal sentiero CAI 119, dovete innanzitutto arrivare ad Asciano Pisano. Una volta in paese potete parcheggiare l’auto o in via P.Barachini nei pressi della chiesa o cercare un posto fino a via Martiri della Liberazione. Qui inizia la salita, sempre asfaltata, che giunge all’inizio del sentiero per Mirteto nella valle delle fonti.
La Mappa del percorso, dal parcheggio al traguardo
Una delle prime cose che si presentano davanti agli avventurieri in questa escursione è il Cisternone. Immediato il riferimento alla famiglia Medici grazie allo stemma con sei palle, l’edificio veniva utilizzato per purificare le acque torbide provenienti dalle sorgenti più superficiali. La cisterna si trova dentro alla struttura ed è capace di contenere circa 400 metri cubi di acqua (nel 1860 avrebbe fornito tanta acqua sufficiente per 33mila persone in 12 ore!). Al momento è in corso il restauro del Cisternone per ridare al territorio un luogo significativo dell’acquedotto mediceo.
Superando la struttura la passeggiata continua, accompagnata dallo scorrere di un ruscello e varie postazioni picnic. Passando sopra a un ponticello inizia la salita verso il monastero.
L’ascesa è fatta prima da un terreno più o meno pari poi parte una scalinata composta da rocce e radici. Il percorso è completamente immerso nella vegetazione, grandi alberi alti si innalzano dal basso fino ai piani superiori come ad accompagnare il visitatore che intanto sale, sale, si appoggia a qualche ramo e beve un paio di litri d’acqua. Ma perché Mirteto? Ovviamente da mirto, infatti la zona è ricca di questa pianta oltre che di altri arbusti tipici di un clima umido per la presenza del torrente Zambra.
Durante il cammino si possono trovare le spiegazioni del luogo sugli edifici presenti, la fauna e la vegetazione, grazie ai cartelli dettagliati del Comune di San Giuliano Terme, della Regione Toscana e dell’Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli denominati con Sistema delle A.N.P.I.L. del Monte Pisano.
Continuando a seguire le strisce bianche e rosse apposte sugli alberi e quindi seguendo come pollicino le briciole del sentiero CAI 121, dopo un’ultima salita si arriva ad un rigoglioso e selvaggio giardino. È qui che sorge il monastero di Santa Maria a Mirteto, a 282 metri di altezza. Presente dal 1150 l’antica struttura comprendeva la chiesa dipendente dal monastero di San Michele in Verruca e in seguito dalla Pieve di Asciano. La struttura si trova in stato di abbandono circondata dalla vegetazione incolta della montagna ma, nonostante questo, mantiene ancora l’assetto medioevale accompagnato da ciò che resta di annessi monastici, abitazioni, granai e frantoio.
Intorno al complesso si sviluppa un prato su cui stendere, a piacere, un telo e godere della calma della natura, dell’ombra degli alberi e di un panorama che espande lo sguardo fino al mare.
Per il ritorno si deve seguire lo stesso percorso dell’andata, prestando un po’ più attenzione a dove si mette i piedi perché si sa, la discesa è meno faticosa della salita ma si presta di più alle scivolate.
Margherita Cecchin