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A tutta Pesa: 64 km da Montelupo alla sorgente per tre giovani camminatori

64 km all’aria aperta lungo il torrente Pesa da Montelupo su per il “pesashire” fra campi di grano, mulini e sentieri impervi fino alla sorgente. Tre giovani montelupini, amanti delle camminate impervie, Daniele Mancini, Mirko Manetti e Gabriele Banchini, hanno fatto da apripista per futuri esploratori. Grazie al sistema gps hanno tracciato il percorso che ora è accessibile a tutti. La loro impresa ha avuto luogo all’inizio del mese di giugno e ora sono pronti a condividere la loro esperienza.

Dopo l’emergenza sanitaria è cambiato profondamente il modo di viaggiare, si presta più attenzione al territorio vicino a casa e un percorso lungo la Pesa può essere una valida proposta per vacanze e girate fuori porta. Certo è che alcuni tratti necessitano un pochina di esperienza.

Il percorso da loro tracciato parte dalla Puntazza a Montelupo, il luogo in cui il torrente Pesa si getta in Arno, segue in parte il sentiero che conduce al Mulino di Botti, per poi arrivare alla sorgente sul Monte san Michele; con un tratto più impervio e in pendenza. Il primo giugno sono state necessarie quasi 10 ore di cammino con circa 150 metri di dislivello; il secondo giorno in 8 ore hanno percorso quasi 32km, con un dislivello di 453 metri.

Per approfondire ne abbiamo parlato con due escursionisti che hanno intrapreso questo viaggio.
Daniele Mancini, da che cosa è nata l’idea di intraprendere questo percorso?
«L’obiettivo principale era sensibilizzare l’opinione comune sul tema del fiume, della Pesa e della carenza d’acqua e sulla ricchezza che potrebbe essere la Pesa per il nostro territorio.
Per farlo abbiamo pensato ad una sorta di “impresa” che facesse un po’ parlare, un’avventura che non fosse una semplice passeggiata e che richiedesse un impegno fisico sportivo.
Abbiamo voluto dare un segnale usando un evento sportivo sull’importanza di valorizzare la Pesa, per vedere di smuovere un po’ le acque, anche se l’acqua nell’alveo del fiume scarseggia»

Mirko Manetti, come avete programmato la vostra impresa?
«Il nostro intento era quello di sperimentare e verificare se fosse possibile percorrere tutto il torrente Pesa dalla foce alla sorgente, abbiamo fatto un paio di sopralluoghi, ma di fatto sapevamo veramente poco.
Infatti, dopo la Sambuca ci siamo trovati in difficoltà: di fatto non ci sono più sentieri battuti e l’ultimo tratto è scarsamente antropizzato. Non ci sono fattorie, fabbriche, strade. La vegetazione ha preso il sopravvento su tutto. Ci siamo trovati immersi nella tipica macchia toscana, con una vegetazione rigogliosa e tantissimi animali. In alcuni punti è stato praticamente impossibile costeggiare il greto del fiume.
Nelle zone più urbanizzate, purtroppo, abbiamo trovato anche discariche a cielo aperto, le persone non hanno veramente ritegno e abbandonano qualunque cosa».

Cosa vi ha lasciato questa esperienza?
«Fondamentalmente l’idea che sarebbe bellissimo studiare un percorso che dalla foce permette di raggiungere la sorgente del fiume. Ci sono tratti da sistemare, tracciati da ricostruire, ma non è impossibile.
Certo è che bisognerebbe rafforzare anche il tratto “identitario” del fiume, costruirvi attorno una cultura, un progetto che accomuni tutti i comuni della Val di Pesa. Tutti ne beneficerebbero in termini di qualità ambientale e anche di attrattività turistica».

Un’idea, questa, che è ampiamente condivisa anche dall’amministrazione comunale di Montelupo e in particolare dall’assessore all’ambiente Lorenzo Nesi:
«Il torrente Pesa è una risorsa importante per il territorio sia in termini ambientali che turistici, l’impresa dei 3 escursionisti montelupini lo ha dimostrato e ha messo l’accento sulla necessità di individuare azioni di intervento condivise fra tutti i comuni che insistono sull’asta della Pesa. Lo strumento c’è: il Cotratto di Fiume Pesa. Un documento d’intenti firmato da soggetti pubblici e privati che traccia la strada per la valorizzazione di tale risorsa. Ora bisogna passare dalla teoria alla pratica e mettere in campo azioni concrete. Intanto abbiamo deciso a breve di pubblicare i tracciati del percorso fatto dai tre escursionisti sul sito del comune di Montelupo e di tutti gli altri soggetti del contratto di fiume che vorranno farlo affinché divenga materiale condiviso di riflessione e promozione territoriale»

Fonte: Comune di Montelupo Fiorentino - Ufficio stampa

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