Frodi creditizie, in Toscana oltre 1.600 casi nel 2019
Le frodi creditizie mediante furto di identità - con il successivo utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire beni con l’intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare il bene – continuano ad avere un impatto non trascurabile sul credito alle famiglie. L’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i furti di identità realizzato da CRIF-MisterCredit evidenzia che nel 2019 in Italia i casi rilevati siano stati oltre 32.300 per un danno stimato che complessivamente supera i 150 milioni di Euro.
Ma la costante crescita di questo fenomeno criminale non sembra arrestarsi tanto che le elaborazioni relative alla prima parte del 2020 mostrano una ulteriore incremento nei primi 2 mesi dell’anno prima che il lockdown disposto dal Governo attenuasse la dinamica nel successivo bimestre, con la drastica riduzione degli spostamenti delle persone e la temporanea chiusura della quasi totalità degli esercizi commerciali.
LA SITUAZIONE IN TOSCANA
Per quanto riguarda nello specifico la Toscana, sono stati 1.652 i casi di frode rilevati, dato che posiziona la regione all’8° posto della graduatoria nazionale, guidata nell’ordine da Campania, Lombardia e Sicilia.
A livello provinciale, il maggior numero di frodi creditizie è stato registrato nella provincia di Firenze, con 390 casi (che la collocano al 22° posto nel ranking nazionale), seguita da Pisa, con 216 (46^ posizione) e da Livorno, con 203. Oltre 150 casi in un anno anche a Lucca, Pistoia e Prato.
N. di casi di frode nel 2019
AREZZO 88
FIRENZE 390
GROSSETO 69
LIVORNO 203
LUCCA 185
MASSA-CARRARA 96
PISA 216
PISTOIA 177
PRATO 157
SIENA 71
TOT TOSCANA 1.652
Fonte: Osservatorio CRIF – Mister Credit sui furti di identità e le frodi creditizie
Le principali categorie di beni acquistati con un finanziamento fraudolento
Tra le forme tecniche di credito in cui si registra il maggior numero di eventi fraudolenti spiccano i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi, che rappresentano la metà del totale, seguiti dalle frodi sulle carte di credito (con il 30,7%) e da quelle sui prestiti personali, che arrivano a spiegare il 9,2% del totale.
Entrando nel dettaglio dei beni e servizi acquistati con un finanziamento ottenuto in modo fraudolento, quasi un terzo dei casi ha per oggetto elettrodomestici ma una quota significativa riguarda anche i comparti auto-moto (11,8% del totale), elettronica, informatica e telefonia (8,6%) e arredamento (8,4%).
Aumentano i casi che hanno come oggetto di frode consumi (6,9% del totale ma +57,8% rispetto alla precedente rilevazione), spese professionali, trattamenti estetici/medici e soprattutto, prodotti assicurativi, che pur spiegando solo l’1,0% sono più che raddoppiate.
Oggetto Incidenza dei casi sul totale
Elettrodomestici 32,6%
Auto-moto 11,8%
Elettronica-informatica-telefonia 8,6%
Arredamento 8,4%
Immobili/ristrutturazione 7,7%
Consumi 6,9%
Trattamento estetico/medico 5,5%
Travel/entertainment 3,2%
Assicurazioni 1,0%
Spese professionali 0,8%
Altro 13,6%
Fonte: Osservatorio CRIF – Mister Credit sui furti di identità e le frodi creditizie
Per quanto riguarda il tipo di bene acquistato fraudolentemente in rapporto all’erogato, le categorie più colpite sono quelle del travel/entertainment, i consumi e l’elettronica/ informatica/telefonia.
Relativamente all’importo dei finanziamenti ottenuti in modo fraudolento, se la media complessiva risulta pari a circa 4.650 Euro, nel 21,3% dei casi il valore risulta compreso tra 1.550 e 3.000 Euro, mentre nel 20,3% è inferiore ai 1.500%. Nel 18,1% dei casi, però, supera i 10.000 Euro.
Il profilo delle vittime
Dall’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio CRIF – Mister Credit sui furti di identità e le frodi creditizie emerge che, ancora una volta, la maggioranza delle vittime sono uomini (61,2% dei casi).
Relativamente alla distribuzione per fascia di età, quella in cui si si rileva il maggior numero di casi è quella degli under 30 anni, con il 23,8% del totale. Seguono la classe compresa tra i 41 e 50 anni, con il 23%, e quella tra 31 e 40 anni, con il 21,2%
Relativamente alla tipologia del contratto di lavoro, dall’analisi condotta dall’unità antifrode BPO di CRIF è emerso che l’1,2% delle pratiche di finanziamento di lavoratori dipendenti è risultata non conforme, contro un’incidenza dello 1,0% per i lavoratori autonomi e un residuale 0,16% per altre categorie come i Cococo.
Come vengono perpetrate e quando vengono scoperte le frodi creditizie?
Analizzando gli alert sui documenti identificativi segnalati sui servizi di prevenzione frodi gestiti da CRIF con anche la tramitazione delle banche dati SCIPAFI, emerge che nell’81,7% dei casi i frodatori hanno utilizzato una carta di identità falsa o contraffatta, nel 16,1% dei casi una patente, nell’1,8% un passaporto e nello 0,3% un permesso di soggiorno.
Per quanto riguarda i tempi di scoperta delle frodi, infine, sono caratterizzati principalmente da due macro categorie: se da un lato il 53% dei casi viene scoperto entro 6 mesi, dall’altro lato continuano ad emergere frodi commesse anche 3, 4 e addirittura 5 anni prima. Queste ultime, in particolare, rappresentano il 14% del totale e risultano in costante crescita.
Infine, dall’Osservatorio CRIF-MisterCredit emerge anche che la metà delle frodi scoperte entro 6 mesi riguardava finanziamenti di importo inferiore ai 5.000 Euro mentre per quelli con valore superiore ai 10.000 Euro in un caso su 4 servono oltre 5 anni.
“Quello delle frodi creditizie perpetrate attraverso un furto di identità è un fenomeno in continua evoluzione, con le organizzazioni criminali che si avvalgono di tecniche sempre più sofisticate. Questo determina anche un costante incremento del numero dei casi, cresciuti in modo significativo anche nel 2019 e nei primi mesi del 2020. Solamente a marzo e aprile si è registrata una battuta d’arresto, chiaramente riconducibile alle misure disposte per mitigare la diffusione della pandemia da Covid-19 con la conseguente chiusura di moltissimi esercizi commerciali. Non è però assolutamente il caso di abbassare la guardia perché, con la ripresa della normale operatività, è probabile che i casi tornino a crescere. Per altro, in questi mesi caratterizzati dal lockdown un numero crescente di persone ha fatto ricorso all’e-commerce e questo ha determinato un’impennata di frodi perpetrate sulle carte di credito – commenta Beatrice Rubini, Direttore della linea Mister Credit di CRIF -. Spesso la vulnerabilità alle frodi è accresciuta da comportamenti a rischio delle vittime, ad esempio con la disinvolta pubblicazione sul web e sui social di dati anagrafici e identificativi o informazioni personali che possono essere utilizzate dalle organizzazioni criminali per ricostruire fale identità. Per questo è indispensabile che i consumatori pongano la massima attenzione per proteggere adeguatamente la propria identità digitale, attivino un sms di allerta per controllare le transazioni con la carta di credito e sistemi che avvisano tempestivamente nel caso i dati personali vengono utilizzati per chiedere un finanziamento o se stanno indebitamente circolando sul web”.
Fonte: Ufficio stampa