Liceo Virgilio, PCI: "Regione e Comune devono risolvere il problema"
Le cosiddette linee guida della ministra Azzolina per il prossimo anno scolastico sono un documento desolante, logico esito di mesi di confusione, irresponsabilità, propaganda e adesione alle peggiori idee di controriforma della scuola.
Il piano si basa su un vero e proprio progetto di distruzione delle classi, destrutturazione dell'orario, accorpamenti di discipline, moltiplicazione dei carichi di lavoro per insegnanti e ATA (senza alcun ragionamento su retribuzioni già oggi indecenti), uso creativo di locali e strumenti ancora da trovare.
L'accordo tra opposizione e maggioranza di governo per regalare altri 300 miliardi di euro alle scuole private paritarie è una vergogna che colpisce lo spirito e la lettera della Costituzione, oltre ad offendere la scuola statale, costretta ad affrontare una fase difficilissima senza le necessarie risorse economiche e di personale, negate dal governo.
La concorde esultanza per questo risultato, manifestata da PD e opposizione di Destra, mostra con chiarezza il pesante condizionamento esercitato da interessi trasversali e una comune adesione politica al liberismo nelle scelte politiche sulla scuola.
Hanno meno da esultare molti studenti e genitori che, dopo aver subito le difficoltà della didattica a distanza, imposta dall'emergenza Covid, si trovano ora di fronte alla prospettiva dell'accorpamento e smembramento delle loro classi scolastiche, in contraddizione con l'esigenza (in primis sanitaria ma urgente da ben prima della pandemia) di porre fine alle classi pollaio.
Questo problema si sta presentando anche nell'Empolese Valdelsa. Alcuni genitori della Classe 2°F del Liceo Linguistico dell'Istituto "Virgilio" di Empoli hanno reso pubblico un documento in cui denunciano il pericolo concreto di smembramento o accorpamento di alcune classi dell'istituto, precisando che questa sciagurata possibilità discenderebbe dai criteri numerici relativi al numero degli iscritti ed al correlato organico dei docenti stabiliti, per il nostro ambito territoriale, dall'Ufficio Scolastico Regionale della Toscana.
Il problema potrà essere completamente risolto solamente con l'assunzione in tutta Italia del personale scolastico necessario. La Regione e le Amministrazioni Locali devono fare tutto quello che è nelle loro possibilità per contribuire a risolvere situazioni di questo tipo, nell'ottica di garantire strutture adeguate e sicure agli alunni delle classi, mettendo fine alla didattica a distanza e garantendo a tutti le stesse possibilità di apprendimento.
PCI Empolese Valdelsa