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Balene al largo dell'Elba, avvistamenti a Capo Sant'Andrea

Capo Sant’Andrea custodisce un vivace mondo sottomarino tutto da scoprire, un vero e proprio angolo di natura protetta all’interno del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Tra gli ambienti subacquei che circondano la località, un posto di rilievo a livello nazionale e internazionale è occupato dal Santuario dei Cetacei Pelagos. Un zona marina di 87.500 km² nata dall’ accordo tra l’Italia, il Principato di Monaco e la Francia che, tra gli obiettivi primari, vede proprio la protezione dei mammiferi marini che lo frequentano. Un ecosistema di grandi dimensioni dal rilevante interesse scientifico, socio-economico, culturale ed educativo.

La biodiversità è notevole e non è raro avvistare delfini, stenelle e tursiopi - cetacei appartenenti alla famiglia dei delfini - che, a testimonianza della ricchezza di queste acque, migrano in luoghi in cui trovano le condizioni più favorevoli a procurarsi cibo. Queste specie sono spesso stanziali nella zona, in particolare tra Marciana e Chiessi, e con un po’ di fortuna è possibile assistere al loro ingresso proprio nella baia di Capo Sant’Andrea, in cui spesso rimangono in acque libere, tra le 0.5 e le 2 miglia dalla costa.

Le emozioni dunque non mancano tra le profondità di Capo Sant’Andrea, che dalla Primavera all’Autunno assiste, inoltre, alle migrazioni di balenottere. I mesi più favorevoli per fare la conoscenza di queste affascinanti creature sono maggio, giugno, settembre e ottobre. Ultimamente i cetacei non si sono fatti attendere e, dalla scorsa Pasqua alla fine del mese di giugno, sono stati registrati circa sette avvistamenti nell’area di Capo Sant’Andrea, entusiasmando gli abitanti locali, attivamente coinvolti nella protezione di questi habitat, e i primi visitatori stagionali. La migrazione della specie è innescata da fenomeni di upwelling, correnti di risalita in superficie di acque di profondità ricche di sostanze nutrienti, come il plancton, con conseguente aumento della pescosità della zona.

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