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Casa Verde, l'appello: "Fateci riaprire il centro diurno"

“L’isolamento sociale continua a provocare tanta sofferenza, fateci accogliere i giovani e gli adulti nel centro semiresidenziale. Hanno bisogno di essere seguiti e le famiglie non ce la fanno più”. E’ l’appello lanciato per riaprire il Centro Riabilitativo a ciclo diurno di Casa Verde di San Miniato. Dopo i mesi di lockdown, è ancora chiusa la struttura della Fondazione Stella Maris che si occupa di giovani e adulti con gravissime problematiche neuropsichiatriche, nonostante la Regione abbia disposto linee guida per la riapertura dei centri diurni già dal 18 maggio.

In quella data infatti l’amministrazione regionale aveva disposto il riavvio progressivo delle attività dei centri diurni che erano state sospese come misura di contrasto del Covid. Uno specifico protocollo di gestione del rischio con una serie di misure di sicurezza da adottare in queste strutture semiresidenziali prevedeva l’accoglienza graduale delle persone con disabilità, venendo così incontro alle richieste pressanti di tante famiglie ormai esauste dalla situazione. Per oltre quattro mesi infatti i genitori si sono fatti carico dell’assistenza domiciliare dei figli con disabilità molto gravi e problematici che nel tempo si sono aggravati. Famiglie che ora sono in profonda sofferenza e sfinite dal peso di un’assistenza che spesso ha bisogno di specialisti e figure qualificate per la sua gestione e per proseguire la presa in carico terapeutica, riabilitativa e di integrazione sociale i cui benefici si interrompono se non vengono protratti nel tempo.

E’ la faccia drammatica di un’emergenza che ha lasciato soli in casa per un lungo periodo di tempo oltre dieci famiglie con figli e figlie che avevano nella struttura semiresidenziale Casa Verde di San Miniato un punto di riferimento. La struttura si occupa di giovani dai 12 anni in poi e adulti, con importanti quadri clinici: ritardo mentale, autismo, disturbi del comportamento, della relazione e socializzazione e quadri misti.. “Dobbiamo poter aprire subito il centro diurno per accoglierli, dopo l’emergenza si sentono soli e abbandonati – spiega la direttrice di Casa Verde, dr.ssa Michela Franceschini -. Ci sono persone che chiedono cosa hanno fatto per non essere più accolti, altri si sentono in colpa, altri invece completamente abbandonati. L’obbligo di restare a casa per molti di loro ha causato un aggravamento delle loro condizioni. Senza il sostegno del centro, le famiglie non ce la fanno più. All’Asl Toscana Centro, a cui facciamo riferimento, abbiamo sottoposto soluzione rispettose delle norme di sicurezza anti-Covid, siamo disposti a fare di tutto per poter accogliere i ragazzi e le loro famiglie, così come tanti che dovevano fare l’inserimento e che sono ancora in attesa”.

Precisa il Direttore generale della Fondazione, dr. Roberto Cutajar: “Per consentire la riapertura in tempi rapidi  per suddividere il Centro diurno dalla RSD come previsto, la Fondazione Stella Maris ha messo a disposizione gli spazi in una propria altra struttura con autorizzazione sanitaria come Centro di riabilitazione psichiatrica, in completa ottemperanza alle norme vigenti che prevedono ampie deroghe nel periodo di emergenza, che però l’Usl non vuole applicare richiedendo addirittura di spostare l’autorizzazione del Centro utilizzando leggi ordinarie (!). Ciò in aperto contrasto con le deroghe previste dalle norme anche per lo spostamento delle attività in altri Centri o strutture all’esterno per cui basta una semplice notifica, norme utilizzate da tanti altri Distretti della Toscana”.

La Fondazione ha garantito l’utilizzo di personale qualificato e già formato e sul fronte della sicurezza sanificazioni approfondite e giornaliere, oltre alla dotazione di tutti i dispositivi di protezione individuale e all’applicazione delle più rigide norme di sicurezza “Chiediamo collaborazione – conclude la dr.ssa Michela Franceschini – siamo pronti a stare qui H24 per risolvere ogni problemi ma non è possibile far fronte a eventi straordinari utilizzando metriche ordinarie. Dobbiamo rispondere alla grande sofferenza di queste famiglie da subito. Non possiamo permettere che la loro situazione, già precaria degeneri. Siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità ma troviamo una soluzione”.

Oltre alla riattivazione della struttura semi-residenziale, Casa Verde chiede anche la possibilità che le ospiti e gli ospiti della RSD possano tornare a vivere come prima, potendo tornare a casa dai genitori per il fine settimana, così come sta avvenendo in altre Asl della Toscana.

Fonte: Fondazione Stella Maris - Ufficio Stampa

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