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Duccio Dini, dopo la sentenza una lettera della famiglia: "Non vendetta, ma giustizia"

Duccio Dini, la vittima dell'inseguimento in via Canova

"Grazie al prezioso lavoro dell'Arma dei carabinieri

Cinque degli imputati nel processo per la morte di Duccio Dini, sono stati condannati (leggi qui la notizia). Dopo la sentenza, la famiglia di Duccio Dini ha scritto una lettera: "Non esiste vendetta, esiste una istituzione chiamata giustizia, gestita dalla procura della Repubblica di Firenze", che "ha lavorato senza sosta per arrivare alla condanna di chi ha ucciso il nostro Duccio, anche grazie al prezioso lavoro dell'Arma dei carabinieri".

"Abbiamo subito la più tragica delle scomparse - afferma la famiglia Dini nel documento -, fin dal primo momento siamo stati abbracciati da un'intera comunità, gli amici di Duccio, le istituzioni della città e della regione e di tutti i nostri concittadini. Il primo pensiero, dopo la sentenza di condanna contro chi ci ha ucciso Duccio è di ringraziamento a tutti coloro che hanno rispettato i silenzi che hanno accompagnato il dolore che viviamo ogni giorno, facendoci sentire parte di qualcosa, la comunità degli amici di Duccio, fiorentini e toscani". "Un pensiero di gratitudine - prosegue la lettera - viene da noi rivolto anche alla Corte d'Assise che ha emesso una sentenza tanto importante per chi non c'è più come il nostro Duccio, ma anche per tutti coloro che restano e, crediamo, possano così avere fiducia nelle nostre istituzioni". "Ultimo pensiero di ringraziamento - proseguono i familiari - ai nostri legali e anche alla stampa, che nonostante la nostra riservatezza ha sempre seguito con rispetto e grande attenzione la vicenda del nostro Duccio".

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