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Turibio Mascagni va in pensione: la Valdera saluta un medico di famiglia e internazionale

Turibio Mascagni

Un ultimo giorno che non ha niente di diverso dagli altri. I pazienti sono in fila, aspettano fuori dal distretto Asl Toscana nord ovest alla Rosa di Terricciola, distanziati e rispettosi delle norme anti Covid. Si entra uno alla volta, fa caldo e gli spazi all’ombra vanno a ruba. Mentre sono in fila, le persone scambiano da dietro le mascherine qualche chiacchiera come sempre, ma una prevarica su tutte: “ma oggi è l’ultimo giorno del Mascagni vero? - sì, e se sono l’ultimo potrò dire di essere stato la sua visita finale”.

Oggi, martedì 30 giugno 2020, si conclude la carriera del medico di famiglia Turibio Mascagni. Stimato dai suoi pazienti e colleghi della Valdera, il pecciolese Mascagni sarà in pensione da domani dopo 40 anni di lavoro. 67 anni all'anagrafe, molti dei quali dedicati alla medicina, anche in campo internazionale. Mascagni si è laureato nel 1980 e già prima di prendere il titolo in medicina e chirurgia (ottenuto col massimo dei voti) prestava servizio nel mondo del volontariato. A partire dall'esperienza sul campo per il terremoto del Friuli nel 76, la carriera del dottor Turibio ha preso una piega dedicata alla cura del prossimo. Dietro a questo medico di famiglia infatti si nascondono esperienze sparse per il mondo e molti sono i viaggi chiusi in quella valigia di pelle nera, che oltre a contenere stetoscopio e ricette dei pazienti, racconta scenari che vanno oltre il territorio palaiese e toscano. In seguito a "tanta gavetta" come ha raccontato e anni di  guardia medica nel servizio sanitario della Regione sulla costa toscana (Isola d'Elba, Castiglione della Pescaia e altro ancora) Mascagni ha debuttato come medico di famiglia nel Comune di Lari nell'86 fino a sbarcare a Palaia.

Da medico di paese, consapevole delle esigenze e esperto di ogni singolo paziente, a medico internazionale. Emerge così una carriera ampia, ricca di ricordi e emozioni. "Le esperienze migliori le ho fatte con la protezione civile all'estero" - ha raccontato il dottore andando indietro nel tempo, elencando alcuni dei servizi tra cui le missioni in Albania nel 1999 durante la guerra del Kosovo e in Africa, compresa quella recentissima in Marocco del dicembre 2019, insieme ad altri colleghi medici toscani.

Cosa si porterà dietro della sua professione?

"Ti porti dietro tutti i pazienti, quelli che ricordi e quelli che non ricordi" - ha commentato Mascagni, dietro alla scrivania e a fianco al suo computer come sempre negli ultimi 31 anni di servizio tra Forcoli, Montefoscoli e la Rosa. "Esistono due modi per conoscersi, uno è diretto - e ci permette di sapere chi siamo - ma c’è una parte di noi stessi che possiamo conoscere solo attraverso il riflesso che ti torna degli altri. Se la gente ti cerca, chiede consiglio, un parere o dei servizi vuol dire che stai facendo bene".

Qual'è la vicenda che ti ha colpito di più durante la carriera?

"Ce ne sarebbero molte" - ha risposto ancora il dottore, abbandonandosi all'emozione quando ha raccontato la cosa che forse più porterà con sé. "Quando ero in Albania, ci portarono una bambina che aveva quattro giorni. La mamma era morta di parto, inventammo un ciuccio - perché ne erano sprovvisti nonostante l'Italia mandasse molte medicine - e le facemmo del latte artificiale. Dicemmo alla nonna di portare la bambina lì tutti i giorni, così da darle sempre il latte. La chiamarono Vita - ha continuato commosso. Vita oggi ha circa 20anni in base ai racconti di Mascagni che si trovava a Durazzo nel 99 e che si ricorda dello svezzamento di questa bambina. "Non esistono report televisivi che ti facciano capire davvero cos’è la guerra, noi non ci siamo stati direttamente ma eravamo molto vicini".

Da domani scatta il meritato riposo. A cosa si dedicherà?

"Intanto alla mia passione che sono i libri e poi - perché il dottore come il lupo non perde il vizio, in questo caso della medicina - telefonerò a qualche associazione, penso che mi troveranno qualcosa da fare nel volontariato, anche sul piano internazionale".

Turibio Mascagni lascia quindi le colline palaiesi, i suoi pazienti, le sue visite ma ciò che c'è dietro questo medico di famiglia, oltre al contatto con il territorio è una visione del mondo più grande. Ha salutato e concluso con una citazione: "Il famoso poeta Eliot disse che 'dopo tutto il mio girovagare sono tornato al punto di partenza'. Sono nato a Peccioli, sono stato fuori molto e alla fine sono tornato lì. Eliot aggiunse, 'ho conosciuto quel luogo davvero per la prima volta' ". Una citazione quella di Mascagni che diventa infine metafora per questa conclusione lavorativa: "Quando te ne vai capisci veramente il luogo da cui sei partito". 

Cambio medico: informazioni dall'Asl Toscana nord ovest

Da domani, 1° luglio 2020, terminerà il rapporto convenzionale con il medico di famiglia Turibio Mascagni (ambito Palaia Peccioli). Dalla stessa data è stato conferito un incarico provvisorio a Irene Casagli, che aprirà gli ambulatori nelle frazioni di Montefoscoli e Forcoli.

Gli assistiti dovranno scegliere un nuovo medico e potranno farlo scrivendo alla mail cambiomedico@uslnordovest.toscana.it, allegando una copia del documento d'identità e indicando il medico scelto che sarà automaticamente concesso, salvo abbia già raggiunto la quota massima di assistiti.

Viene ricordato inoltre che sarà possibile effettuare la scelta anche dal proprio computer, smartphone e tablet con il servizio online di Open Toscana, App SmartSST di Regione Toscana e Totem PuntoSI.

Margherita Cecchin

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