Toscana, centrodestra abbandona l'aula su odg Ceccardi
Il centrodestra ha abbandonato l'aula del Consiglio regionale della Toscana in polemica con la maggioranza per aver respinto la richiesta di anticipare la discussione dell'ordine del giorno 'in merito alle dichiarazioni contro l'onorevole Susanna Ceccardi'.
A presentare l'atto, Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia. "Non rientriamo in aula, nemmeno al prossimo consiglio - ha detto la capogruppo leghista Elisa Montemagni - se Giani non chiede scusa".
A inizio lavori Jacopo Alberti, portavoce dell'opposizione, ha chiesto di anticipare la discussione dell'atto che "esprime senza se e senza ma solidarietà all'onorevole Susanna Ceccardi" per i "vili attacchi" ricevuti da parte di "testate giornalistiche ed esponenti politici" tra cui l'intervista in cui il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani ha detto che la candidata governatore Ceccardi "è tenuta al guinzaglio da Matteo Salvini". Il presidente Giani ha spiegato che "è la stessa discussione che abbiamo fatto in conferenza dei capigruppo" dove è stato deciso di discutere gli atti "in ordine cronologico".
Duro intervento del Consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi) dopo che il Centrodestra è uscito dall’aula del Consiglio perché la maggioranza ha negato l’esame preliminare dell’ordine del giorno di condanna alla politica dell’offesa e dell’insulto praticata da Giani contro la candidata Susanna Ceccardi.
“Il Presidente Eugenio Giani è ormai inadeguato ad esercitare il ruolo di garante dell’istituzione del Consiglio regionale. Da arbitro si è trasformato in giocatore, uno di quei giocatori che non disdegna colpi bassi. Si è messo a fare attacchi sessisti contro la sua competitor, Susanna Ceccardi, nella campagna elettorale. Ha così coinvolto nel disonore l’intero Consiglio regionale proprio perché parla da Presidente del Consiglio -attacca il Consigliere regionale Paolo Marcheschi- L’istituzione non può assolutamente ritrovarsi nelle parole di attacco violento nei confronti di una parlamentare europea, che si è messa a disposizione per fare una campagna elettorale sui temi e non a colpi di offese personali. Sconcertante l’utilizzo dell’aula a difesa di Giani: il Pd si è arroccato in una difesa ad oltranza per non far discutere un ordine del giorno che il Centrodestra aveva presentato sulle inqualificabili parole sessiste che il Presidente del Consiglio aveva rivolto a Susanna Ceccardi. Nessuna donna del Pd si è alzata per esprimere solidarietà alla Ceccardi. Un altro episodio che dimostra come il Pd cerchi l’attacco personale per deviare l’attenzione sulla pochezza dei temi sui cui caratterizzare la campagna elettorale”.