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Muri imbrattati a Pisa, Bedini: "Guerra al degrado, sperimentiamo vernice antigraffito"

Prosegue l’impegno del Comune di Pisa nel contrasto al fenomeno delle scritte e delle affissioni abusive in città, con particolare attenzione al centro storico dove le facciate dei palazzi sono spesso oggetto di graffiti e atti di vandalismo, come è successo in maniera massiccia con il raid dello scorso 8 marzo. L’attività di rimozione delle scritte, avviata nel mese di febbraio, ha subito un periodo di interruzione dei lavori nei mesi del lockdown, anche se le operazioni di ricognizione degli atti vandalici e le stime dei danni procurati su muri di palazzi storici, monumenti, marciapiedi, strade e arredi urbani di gran parte del centro storico all’indomani dell’8 marzo sono proseguite anche in fase di emergenza sanitaria.

Nel mese di maggio le attività svolte da Avr per rimuovere le scritte, ritinteggiare i muri e ripulire gli arredi vandalizzati sono riprese, concentrandosi in gran parte nella zona di Corso Italia e via San Martino, che sono risultate le più colpite dagli atti vandalici dell’8 marzo. Nel dettaglio sono stati portati a termine interventi in Corso Italia, via San Martino via San Bernardo, vicolo Albiani, piazza del Crocifisso, piazza Toniolo, via Pietro Gori, piazza Dante, piazza Clari, vicolo del Moro, vicolo del Ruschi, via Carmignani e via Santa Marta. Nel solo mese di maggio sono stati realizzati interventi per un importo complessivo di 12 mila euro, di cui 7 mila solo per interventi di rimozione e di restauro facciata e delle colonne in pietra di Palazzo Gambacorti e 5 mila per il resto degli attività di tinteggiatura.

Nel mese di giugno sono stati eseguiti ulteriori lavori per un importo di 11.350 euro. Le attività si sono estese al Ponte della Vittoria, piazza Vettovaglie, via delle Belle Torri, via Franceschi, via Moro, via Mosotti, vicolo dell’Oro, via San Lorenzino, via Kinzica, via La Pera. Gli interventi di pulizia, ritinteggiatura e restauro proseguono nel resto della città, soprattutto sulle facciate in pietra di palazzi e monumenti, per cui è stato calcolato che l’Amministrazione spenderà ulteriori 56 mila euro. Le spese di rimozione delle scritte sono lievitate dato che ad essere imbrattati soprattutto l’8 marzo non sono stati soltanto normali intonaci, ma anche muri di palazzi sottoposti al vincolo della Soprintendenza, pavimentazioni in marmo e asfalto architettonico, arredi in marmo, dove la rimozione di scritte deve essere effettuate con le tecniche e le professionalità del restauratore.

“Come è possibile vedere passando dalla zona di Corso Italia e via San Martino, stiamo ripulendo i muri della città da graffiti recenti ma anche da scritte che erano lì da decenni e che rappresentavano un manifesto del degrado. Abbiamo deciso di dichiarare guerra ai graffiti, convinti che costituiscano una ferita all’estetica della città e rappresentino il manifesto del degrado - spiega l’assessore all’ambiente Filippo Bedini -. Il progetto è ambizioso e di lungo respiro. Dal punto di vista amministrativo abbiamo iniziato con un atto di indirizzo della Giunta a fine febbraio, cui seguirà, nel prossimo bilancio preventivo, l’istituzione di un nuovo capitolo di spesa appositamente dedicato a questa attività, in cui quest’anno l’Amministrazione Comunale ha investito quasi 80 mila euro. Muri devastati da scritte che sono presenti a volte anche da decenni, monumenti e arredi pubblici deturpati da vandali trasformano in modo negativo l’aspetto urbano, imbrattando, deprimendo e deprezzando l’intera zona interessata da questo fenomeno. Le scritte murarie sono il manifesto del degrado e chiamano ulteriore degrado, secondo la logica della celebre “teoria della finestra rotta”.

“È bene premettere che mi sto riferendo a veri e propri atti vandalici – prosegue Bedini - ben diversi dalla street-art, cui vanno dedicati spazi, anche importanti, ma selezionati sulla base di criteri precisi. Nella guerra al degrado derivante delle scritte murarie e dalle affissioni abusive, il programma è stato fortemente rallentato proprio sul nascere dagli oltre 350 sfregi della manifestazione “Non una di meno” della notte dell’8 marzo, che si è andata per giunta a combinare con la sospensione dell’attività dei restauratori causa Covid-19. Ora la priorità è cancellare ognuna di quelle coltellate inferte a Pisa. Ma il percorso programmato non si ferma qui: oggi affrontiamo una nuova tappa. Abbiamo scelto il muro di via San Zeno, uno degli ingressi al centro storico cittadino, come campione, muro-pilota su cui sperimentare il trattamento con vernici antigraffito. Parte oggi la sperimentazione, una novità per Pisa. Si tratta di un prodotto con una pellicola che impedisce alla vernice spray di penetrare nel muro ed essere quindi rimossa più facilmente. Sarà un test con cui valuteremo l’efficacia e il rapporto costi-benefici di questa nuova metodologia che può essere utile per scoraggiare gli atti di inciviltà e ridurre i costi di pulizia a carico di tutta la comunità cittadina”.

Fonte: Comune di Pisa - Ufficio stampa

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