Foca Monaca torna nella 'sua' grotta nell'Isola di Capraia
Una notizia straordinaria che pone al centro dell’attenzione nazionale e internazionale l’Isola di Capraia. Dopo sessanta anni la Foca monaca (Monachus monachus) è tornata a visitare la grotta che prende il suo nome, nella costa occidentale dell’isola.
Dopo gli avvistamenti registrati nelle ultime settimane, uno dei quali validato secondo la rigidissima procedura operata dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, le indagini sono proseguite con successo. Martedì scorso due esperte ricercatrici di ISPRA, Giulia Mo e Sabrina Agnesi, accompagnate dal Presidente del Parco Nazionale Arcipelago Toscano, Giampiero Sammuri, hanno effettuato un primo sopralluogo presso la Grotta della Foca applicando il protocollo di controllo delle grotte, condiviso dai ricercatori in Mediterraneo, e volto a non creare disturbo e a non spaventare eventuali animali presenti in grotta.
Grandissima l’emozione quando la prima ricercatrice ha visto distintamente un bellissimo esemplare di Foca monaca all’interno della grotta che stava riposando, mentre il presidente e la collega aspettavano all’ingresso della grotta. Grazie alla cautela adottata ed all’aiuto della risacca, l’animale non si è accorto del sopralluogo in corso. Ovviamente il sopralluogo è stato immediatamente interrotto abbandonando velocemente il sito, seppure in sicurezza e con tutte le attenzioni necessarie.
Nella giornata di lunedì il Presidente e il Direttore dell’Ente Parco, Maurizio Burlando, hanno incontrato il Sindaco Marida Bessi e i soggetti economici che operano nell’area allo scopo di concordare come gestire questa eccezionale notizia, sia con obiettivi di tutela, ma anche come opportunità per lanciare nuove iniziative di turismo sostenibile quale ad esempio attività di “seal watching” (avvistamento foche).
ISPRA ha organizzato una nuova missione che, nella giornata di mercoledì 24, ha confermato quanto era già stato registrato. Sono stati trovati e raccolti escrementi della foca e si è proceduto ad installare un dispositivo per il monitoragggio della grotta con l’obiettivo di raccogliere tutte le informazioni possibili in merito a questo insperato ritorno a “casa”.
Purtroppo nella giornata di martedì 23, malgrado le raccomandazioni e le rassicurazioni del giorno precedente, un incauto comportamento da parte di un’imbarcazione, che è addirittura entrata all’interno della grotta, ha obbligato l’Ente Parco ad assumere un‘ordinanza che vieta l’accesso, in ogni forma e con ogni mezzo, nell’area prospiciente la grotta stessa.
Le raccomandazioni che erano state date da parte del Parco avevano lo scopo di proteggere l'animale, ma anche di evitare l'applicazione di nuovi vincoli; era stato chiesto un aiuto ai principali fruitori delle coste isolane al fine di gestire la situazione con il buon senso e con le note norme della area marina protetta. Non sono passate neanche 24 ore dall' incontro che quanto concordato è venuto meno.
“Non si vuole creare difficoltà agli operatori locali - afferma il Presidente del Parco Sammuri - tanto è vero che, sapendo della presenza della Foca monaca, avevamo subito organizzato un incontro, proponendo anche interventi di supporto economico a favore di alcuni settori che operano a mare, con spirito collaborativo e molto rispettoso delle loro realtà. Avevo personalmente assicurato che nessun provvedimento restrittivo sarebbe stato adottato qualora fossero state attuate le misure concordate, che si sostanziano semplicemente nel non avvicinarsi al sito in cui sapevamo esserci prove della presenza del raro animale. Purtroppo qualcuno non ha rispettato i patti. Tutto ciò mi ha costretto ad intervenire come non era mia intenzione.
Ora valuteremo, insieme all’Amministrazione di Capraia Isola, come procedere per tutelare la Foca e per coinvolgere in maniera sempre più inclusiva e collaborativa la comunità locale. Stiamo vivendo un momento veramente eccezionale - conclude il Presidente Sammuri - che potrà avere anche un ritorno di immagine incredibile per l’Isola di Capraia in termini turistici.”