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Infermieri stesi a terra, la protesta a Firenze del sindacato Fials

Il 25 giugno è stato annunciato un Flash-mob in Piazza Duomo con 40 infermieri stesi a terra

Alle ore 9.30 gli aderenti FIALS giungeranno in Piazza Duomo per a manifestazione muniti di:

- mascherina chirurgica

- Garofano bianco o palloncino biodegradabile colorato

- maglietta verde FIALS

Si disporranno a due metri gli uni dagli altri, stesi a terra, in 8 file da 5 persone ognuna

Ore 10.00 Inizio della Manifestazione

il Segretario FIALS Regionale Massimo Ferrucci indicherà, in un breve discorso, i motivi della manifestazione, avvisando anche che le stesse motivazioni sono state indicate nella lettera inviata al Presidente della Giunta Regionale e all’Assessore alla Salute

Ore 11.00 (indicativo)

il Segretario Regionale Francesco Ferrucci rivolgerà un pensiero a tutti gli operatori sanitari deceduti e a coloro che in servizio hanno subito sequele da Covid 19, al termine seguirà l’applauso unitario di tutti i manifestanti urlando PER NON DIMENTICARE, lanciando in aria palloncini e garofani bianchi.

A seguire i manifestanti si posizioneranno voltando le spalle alla Giunta Regionale per 10 minuti, a dimostrazione del proprio dissenso.


La lettera inviata alla Regione

L’attuale pandemia del Covid-19, spogliandoci dal superfluo, ci ha restituito la consapevolezza della fragilità dell’esistenza e della preziosità della vita. Infatti, l’abnegazione del personale sanitario impegnato a sottrarre i malati dalle grinfie della morte anche a costo della propria vita, è una nobile testimonianza dell’alto valore della Vita. Accanto a questo encomiabile impegno, è tuttavia avvilente vedere una politica, Governo e Regione, impegnati prima in un’autoreferenzialità verso gli stessi operatori sanitari e successivamente in un “ingrato” riconoscimento premiale. Gli operatori sanitari si attendevano una politica coesa del governo e della nostra regione nel concedere risorse economiche di consistente “premialità

La Giunta Regionale Toscana ha deciso di escludere illegittimamente il Sindacato FIALS dalla trattativa per il riconoscimento delle misure economiche di sostegno/premialità aggiuntive e attraverso la stipula di un Accordo con le OO.SS. Confederali ha riconosciuto agli operatori impegnati nell’emergenza Covid -19 cifre irrisorie con evidenti sperequazioni tra lavoratori e ingiustizie per le penalizzazioni attuate nei confronti di coloro che erano stati contaminati. Tutto ciò si aggiunge alla fornitura di inadeguati dispositivi di sicurezza distribuiti e utilizzati dagli operatori sanitari nella varie USL e Aziende della Regione Toscana che hanno prodotto fondate contestazioni e riserve rispetto alla loro efficacia.

Il Governo ha stanziato per la nostra regione solo € 15.760.280,00 con il decreto “Cura Italia” ed € 11.968.128,00 con il decreto “Rilancio” ai fini di incrementare i fondi contrattuali
della dirigenza sanitaria e del personale del comparto per le maggiori spese sostenute in questi periodi di pandemia, e per la parte residuale, del tutto insufficienti, per la premialità
degli operatori sanitari.

La “gratitudine” maggiore si attendeva dalla nostra Regione, da Voi, con risorse del bilancio adeguatamente premiali e maggiori di quelle stanziate tenendo anche conto del sistema della tassazione che ha ingenerato profonde disuguaglianze che hanno caratterizzato il disconoscimento delle varie professionalità e competenze. Il FIALS esige l’avvio della contrattazione sulle ulteriori risorse attribuite ai fondi contrattuali per la valorizzazione professionale e la remunerazioni degli operatori sanitari.

Questo non è avvenuto, scarse risorse economiche ed una premialità “ingrata”, rapidamente “grazie” e “arrivederci”.La FIALS, con gli operatori sanitari, ha indetto una “maratona” di manifestazioni a livello regionale che si concluderà con una grande manifestazione senza precedenti a livello nazionale. Il prossimo giovedì 25 giugno, dinanzi alla Regione per “non dimenticare” tutti i professionisti sanitari che con grande professionalità e sacrificio hanno affrontato l’emergenza pandemica in questi mesi, per “manifestare” disagio, rabbia per la mancata  considerazione di premialità e la paura per un “futuro” quanto mai incerto per il “rinnovo contrattuale”.

Il decreto “Rilancio”, ha messo a disposizione fondi di un’entità mai vista nell’ultimo decennio per investirli in un vero “rilancio della sanità” dopo decenni di disattenzione e di tagli di posti letto e blocco del turn over del personale, ma bastano per arrivare alla fine dell’anno. Servono interventi strutturali per il “rilancio della sanità pubblica” che passi attraverso il “riconoscimento professionale ed economico dei suoi professionisti e dipendenti”.

Dopo la pandemia da Coronavirus, si è scoperto che la sanità non è un fastidioso accollo per le tasche degli italiani, bensì una risorsa, un investimento necessario per consentire alle persone di lavorare in salute. Un tale risultato, tuttavia, è raggiungibile solo imprimendo un vigoroso cambio di passo allo status quo. Le nostre manifestazioni tendono a stimolare la nostra Regione, come tutte le altre, ad utilizzare le risorse del decreto “Rilancio” per aumentare negli ospedali i posti letto di terapia intensiva e sub intensiva, per investire sulla sanità territoriale e
sull’infermiere di famiglia e sugli assistenti sociali.

Non vorremmo assistere al licenziamento dei tanti infermieri ed OSS ed altri operatori assunti per esigenze di Covid-19, tantissimi dipendenti chiamati a ricucire i tagli della sanità con condizioni lavorative che rasentano lo sfruttamento della precarietà e poi, come sempre è avvenuto, “USATI E BUTTATI”.

Necessita un piano straordinario di assunzioni con il necessario reintegro degli organici dopo decennali tagli che hanno portato il nostro Paese e la stessa nostra regione con il numero del personale della sanità, specie infermieri e professioni sanitarie, a un livello “molto inferiore alla media europea”. Occorrono investimenti strutturali su acquisto di nuovi strumenti dagli ecografi alle tac, dai laboratori di analisi ai robot. Questa pandemia ha solo dimostrato l’ovvietà di ciò che già era: i professionisti sanitari sono il pilastro del Servizio sanitario, non possiamo pensare di investire sulla Sanità e sul sistema Paese senza dare il giusto riconoscimento economico e professionale a tutti loro.

Per questo chiediamo che un consistente ed adeguato aumento, delle risorse economiche per avviare il rilancio della sanità, sia destinato ad aumentare la motivazione del personale
sanitario con una retribuzione economica che si avvicini a quella media europea ed avviare, inoltre, da subito, il rinnovo contrattuale 2019-2021. Questi i motivi delle nostre rivendicazioni per i quali si chiede di essere ricevuti durante la medesima prima manifestazione. Le altre manifestazioni seguiranno il 24 Luglio, 10 Settembre e 19 Ottobre 2020.

Fonte: Fials

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