Discarica La Grillaia, Legambiente Valdera: "Messa in sicurezza non sia scusa per profitti"
Ormai è noto come la Giunta Regionale abbia concesso al proprietario della discarica della Grillaia a Chianni(PI) la possibilità collocare 351.000t di rifiuti contenenti amianto in cima alla stessa in modo da permettergli di reperire le risorse economiche necessarie per la chiusura e messa in sicurezza della sua
discarica con conseguente post-gestione.
Mentre tutti i politici in Regione si dicono sorpresi da tale inaspettata decisione ci chiediamo a quale proprietario, di un qualsiasi immobile che necessita di opere di messa in sicurezza (per scarsa manutenzione, vetustà, od altro), sarebbe consentito di ampliare la propria struttura (eventualmente costruendovi sopra un altro piano), in modo da affittare i nuovi locali e reperire così le risorse economiche necessarie alle opere di messa in sicurezza dello stesso immobile.
Dobbiamo sentirci rassicurati dalle dichiarazioni degli enti che hanno valutato il progetto di smaltimenti di amianto in Valdera?
Arpat ha espresso parere favorevole al progetto ma questo non ci rassicura affatto, infatti lo stesso ente aveva già analizzato e approvato i progetti che hanno portato alla situazione attuale. Stessi accurati pareri positivi erano stati rilasciati dallo stesso ente anche alla discarica del Tiro a segno di Cascina(PI) dove, ancora una volta, è stata necessaria “una messa in sicurezza” dopo la chiusura; stesse accurate analisi e pareri positivi sui progetti presentati negli anni per l’inceneritore di Ospedaletto(PI) dove, nonostante le continue segnalazioni della popolazione, Arpat non ha mai trovato situazioni preoccupanti e, solo grazie ad un’indagine epidemiologica che evidenziava, in estrema sintesi, "eccessi statistici" per mortalità e tumori sulla popolazione che viveva nei dintorni, l’inceneritore è stato chiuso.
Crediamo che i tecnici, dovrebbero prestare maggiore attenzione a come si evolvono i progetti nella realtà rispetto a come dovrebbero comportarsi nella teoria. Ci chiediamo quindi se tutte le prescrizioni fatte da Arpat e disattese da NSA negli ultimi 22 anni di gestione post-operativa sono state oggi realizzate.
Visto che il Piano regionale rifiuti e bonifiche dei siti inquinati rileva una sostanziale carenza a livello regionale dell'offerta di impianti adeguati allo smaltimento di rifiuti contenenti amianto, forse la giunta ed i tecnici della Regione, hanno pensato di aver trovato alla Grillaia una nuova toppa per rammendare la loro incapacità di programmazione.
La discarica La Grillaia - nata nel 1990 per accogliere 350.000mc di rifiuti urbani ed arrivata ad accogliere 1.500.000 mc di rifiuti pericolosi compresi i fanghi conciari e chissà cos’altro - in questi 22 anni poteva essere chiusa e mantenuta in post-gestione ancora per pochi anni dal proprietario. Perciò la scusa della "messa in sicurezza", non può ora diventare oggetto di ulteriori profitti a scapito, appunto, della tranquillità dei cittadini e di un sano sviluppo del territorio della Valdera.
Fonte: Legambiente Valdera