Allagamenti Empoli, esposto di FdI-Centrodestra: "Contro l'amministrazione ma per i cittadini"
Disastro colposo e omissione di lavori a edifici di proprietà in rovina: i consiglieri di Fratelli d'Italia - Centrodestra per Empoli Andrea Poggianti, Simona Di Rosa e Federico Pavese hanno presentato un esposto alla procura di Firenze affinché indaghi sull'alluvione e la piena dell'Arno del 17 novembre 2019, che a Empoli causò l'allagamento di due zone, nel centro storico e ad Avane, per il malfunzionamento delle cateratte fognarie.
L'esposto è del 7 marzo, tre giorni prima del lockdown. I consiglieri hanno presentato solo oggi alla stampa il fatto, assieme al consigliere metropolitano FdI Claudio Gemelli, "perché abbiamo voluto mantenere la massima collaborazione istituzionale, ora però torniamo al nostro ruolo di opposizione".
La presentazione si è tenuta in quella che sarebbe dovuta essere la già inaugurata sede del partito di Giorgia Meloni a Empoli, in via XX Settembre. Anche in questo caso le circostanze del coronavirus hanno rimandato il tutto.
I fatti - Dal pomeriggio del 17 novembre ci sono stati allagamenti in via Marchetti, via del Giglio, via Chiara e nel simbolo della città, piazza Farinata degli Uberti. Stessa situazione ad Avane, via della Motta e limitrofe. Il guaio fu nelle paratie di piazza Matteotti per il centro storico e via Pozzo d'Avane che vennero chiuse con difficoltà. In piazza Matteotti la paratia aveva difficoltà a scendere, con l'acqua che ormai era entrata nelle fogne in quantità e per il sistema dei vasi comunicanti non sarebbe potuta uscire in Arno data la piena. Molti interrogativi furono sollevati anche in quel caso.
La prima interrogazione di FdI-Centrodestra fu depositata subito dopo, alla quale fu data risposta il 3 dicembre 2019 in Consiglio comunale con risposta del sindaco Brenda Barnini. Buona parte delle risposte, riportate da verbale, è nei documenti dell'esposto. Da allora "non ci sono stati risarcimenti per i commercianti e i residenti - spiegano i consiglieri - tant'è che con una lettera del 16 giugno Confesercenti e Cna, nelle persone di Gianluca D'Alessio e Fabrizio Fallani, hanno chiesto ristoro economico per le imprese danneggiate". Nella lettera, in nostro possesso, si specifica che "il ristoro dei danni subiti diviene ad oggi un elemento di sopravvivenza" e quindi le associazioni di categoria chiedono che il Comune solleciti d'urgenza dei provvedimenti per la dichiarazione di calamità naturale dalla Protezione Civile". Ovviamente la chiusura per l'emergenza covid non ha fatto che aggravare la situazione.
"Dalla foce dell'Arno a Stia fino a Pisa, solo Empoli ha avuto danni di questo tipo - specifica Poggianti -. L'amministrazione si è riparata dietro l'eccezionalità del fatto, ma la relazione tecnica del geometra comunale del 18 dicembre 2019, legata alla determinazione per lo stanziamento di 30mila euro per ripristinare la cateratta, spiega che in piazza Matteotti vi erano problemi tecnici sul meccanismo di chiusura tanto che è stato necessario forzare il meccanismo provocandone la parziale rottura rendendo impraticabile la paratia per un'evenienza futura.
"Non vogliamo stare con il fiato sul collo del Comune - spiega la consigliera Di Rosa -, ma abbiamo il dovere giuridico e morale di chiedere conto di quanto è accaduto. La cassa di espansione di Fibbiana non era pronto, le casse di espansione sono state il centro storico e Avane". Sul tema interviene Gemelli: "Fibbiana è il fallimento della Regione, se le casse di espansione fossero state attive il decorso dell'evento sarebbe stato differente. Il finanziamento disposto dalla MetroCittà è arrivato solo con il consiglio di maggio 2020".
Nella conferenza sono stati chiamati a parlare anche commercianti come Fabrizio Borchi del centro medico Salus, Francesco Fagni, parrucchiere di Avane, e anche suor Colomba dell'istituto Santissima Annunziata. Tutti hanno lamentato danni per piani interrati, garage e locali allagati. Borchi per i macchinari dell'ambulatorio rimaste sott'acqua e per altri lavori a lungo termine prevede circa 35mila euro di danni, Fagni almeno 10mila per danni alle poltrone da attesa e da lavoro, per gli intonaci e molto altro. L'esposto, spiegano gli esponenti del centrodestra, nasce anche per velocizzare le procedure di risarcimento, ad oggi ancora ferme.
Elia Billero