Dipendente Asl licenziato, la furia delle opposizioni in Toscana
Salvini: "Solidarietà a dipendente Asl licenziato"
"L'Asl Toscana Centro ha licenziato un dipendente, accusandolo di aver rilasciato una intervista al Tg2 sulla gestione dell'emergenza-Covid senza autorizzazione. Se fosse successo in una regione governata dalla Lega sarebbe scoppiato il putiferio su scala nazionale. Solidarieta' al dipendente censurato. In Toscana e' arrivato il momento di cambiare aria". Cosi' il leader della Lega, Matteo Salvini.
Donzelli (FdI): "Dipendente Asl licenziato, metodo stalinista"
"La sinistra alla guida della Regione Toscana non smentisce mai la sua arroganza: licenziare un sindacalista per un'intervista è semplicemente vergognoso, un atto in perfetto metodo stalinista. La decisione della Asl Toscana centro nei confronti del rappresentante della Cisl, reo a loro dire di essersi macchiato del grave delitto di aver rilasciato dichiarazioni al Tg2, è intollerabile. Rossi e il Pd una volta ancora si comportano come dei veri censori: come sempre non tollerano la verità". Lo afferma il deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli.
"Il Partito democratico ha affondato i suoi tentacoli in ogni angolo della macchina regionale, - sottolinea Donzelli - compresi ovviamente quelli della sanità. La sinistra predica bene quando si erge a paladina dei diritti e delle libertà, salvo poi razzolare molto male. Durante l'emergenza coronavirus sono stati commessi disastri: per loro la soluzione è oscurare e purgare chi ne parla - conclude Donzelli - anziché scaricare le colpe sugli altri è ora che questi signori se ne assumano le responsabilità e vadano a casa".
Mugnai (FI): "Interrogazione su dipendente Asl licenziato, decisione incomprensibile"
Di seguito la dichiarazione dell'On. Stefano Mugnai, parlamentare di Forza Italia e Coordinatore Regionale Forza Italia Toscana
"Abbiamo appreso dalla stampa locale, nei giorni scorsi, che la AUSL Toscana Centro ha licenziato un suo dipendente, delegato sindacale della Cisl-Fp di Firenze Prato, accusandolo, senza alcuna prova, di aver rilasciato un’intervista al TG2 sulla gestione dell’emergenza Coronavirus all’Ospedale San Giovanni di Dio di Torregalli (Firenze). Una decisione folle, figlia di una ideologia di sinistra ,quella attuata dalla Sanità Toscana con metodi a nostro avviso preoccupanti . Ho provveduto subito pertanto a depositare una apposita interrogazione parlamentare per fare luce su questa ennesima pagina triste svoltasi nella nostra Regione."
"Voglio ricordare come già sottolineato chiaramente in una nota dalla Cisl, che "nell’intervista, andata in onda il 17 Aprile scorso, una persona, in forma anonima, critica la gestione dell’emergenza nel nosocomio fiorentino, con affermazioni a giudizio della AUSL “lesive del decoro” e “del prestigio aziendale”. Un castello accusatorio basato solo su ipotesi in quanto dagli esperimenti tecnici eseguiti non è stato possibile addivenire alla certa identificazione del soggetto ignoto. Il delegato Fp-Cisl, operatore sociosanitario che lavora all'ospedale di Torregalli, ha ribadito di non essere il soggetto che ha rilasciato quell'intervista e pertanto il procedimento disciplinare che ha portato al suo licenziamento è illegittimo." Pertanto bene sta facendo il Sindacato nel ricorrere contro questa decisione presso il Tribunale di Firenze. Certi atteggiamenti e metodi attuati riconducono a momenti bui della storia e non lasciano assolutamente un'immagine seria e corretta della nostra Regione dal punto di vista non solo Istituzionale. Perchè arrivare al licenziamento senza prova certa? C'era forse la volontà di dare un segnale a tutto il sistema sanitario regionale, per evitare commenti "sopra le righe" a pochi mesi dalle imminenti Elezioni Regionali di settembre 2020? Una cosa è certa come Forza Italia andremo fino in fondo per conoscere la verità sia in Consiglio Regionale che in Parlamento, ed appena avremo la risposta dal Governo alla mia interrogazione,metteremo tutta la cittadinanza a conoscenza, con l'obiettivo di agire affinchè una vicenda simile non si ripeta più in futuro e sia risolta positivamente per il sindacalista."
Marcheschi (FdI): "Presenterò interrogazione a Saccardi"
“ Si tratta di un atto gravissimo e immotivato nei confronti di un lavoratore. Nonché vergognoso. Presenterò immediatamente un’interrogazione all’assessore regionale Saccardi. La Sinistra non smentisce mai la sua arroganza -annuncia il Consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi) dopo aver appreso la notizia del licenziamento, da parte dell’Asl Toscana centro, di un operatore sociosanitario, delegato Fp-Cisl di Firenze Prato, accusato di aver rilasciato un’intervista al Tg2 sulla gestione dell’emergenza-Covid all’ospedale San Giovanni di Dio a Torregalli- Il provvedimento sarebbe stato preso dall’Asl senza alcuna prova. Lo stesso dipendente, operatore sociosanitario all’ospedale San Giovanni di Dio, ha infatti ribadito di non essere il soggetto che ha rilasciato l’intervista al Tg2. Il sindacato si sta già operando per l’immediato reintegro del lavoratore”.
Ceccardi (Lega): "Asl preferisce sistema punitivo"
“L’ASL Toscana centro licenzia un proprio dipendente dopo un'intervista rilasciata durante un servizio andato in onda al tg2 nell’aprile scorso. Dopo il prof Trivella questo è l'ennesimo atto degno di un regime dittatoriale come quello nord coreano. Nell’intervista, andata in onda il 17 Aprile, una persona, in forma anonima, critica la gestione dell’emergenza nell’ospedale San Giovanni di Dio di Torregalli (Firenze), con affermazioni che la ASL ha ritenuto essere “lesive del decoro” e “del prestigio aziendale”.
Peccato che il dipendente licenziato sostenga di non essere stato lui a rilasciare quell’intervista. Ancora una volta, invece che farsi carico dll’ennesima denuncia relativa al malfunzionamento del sistema sanitario regionale, la ASL ha preferito adottare il sistema punitivo della censura e della minaccia con il placet della sinistra al potere che in questi anni non ha fatto altro che trasformare la sanità toscana in un poltronificio per quadri e dirigenti tagliando invece su medici, infermieri, operatori sanitari e reparti ospedalieri”.
Così in una nota l’europarlamentare della Lega, Susanna Ceccardi.
Alberti: “Censura da regime, solidarietà”
Il Consigliere regionale della Lega sulla vicenda del dipendente della Asl allontanato dal lavoro per aver parlato con il Tg2: “Non si può tappare la bocca ai sindacalisti”
“In Toscana siamo abituati a questi metodi da regime, ma licenziare un dipendente perché 'forse' ha rilasciato un'intervista, è anche pregiudizievole – dice il consigliere regionale della Lega, Jacopo Alberti – La Asl deve chiarire questo episodio. Non si può allontanare una persona da lavoro per un sospetto, senza nemmeno avere la certezza, e poi per cosa? Per aver raccontato la propria versione dei fatti? È censura da regime. Già in passato la Asl ha cercato di tappare la bocca ai priori ai dipendenti che denunciavano scorrettezze o situazioni non conformi alla linea aziendale, adesso si è arrivati al limite. Si arriva a licenziare senza nemmeno avere le prove. Sono totalmente contrario a questo modo di fare, esiste la libertà d'espressione in questo Paese”.
“Presenteremo un'interrogazione urgente al Consiglio regionale, perché appunto, non è la prima volta che questo metodo viene applicato ai dipendenti della Asl. Non è possibile che non si possa dire niente sull'operato della Asl toscana, e – conclude l'esponente del Carroccio – a maggior ragione se si tratta di un esponente sindacale. Non si può tappare la bocca ai rappresentanti dei lavoratori. E non si può nemmeno portare in trionfo i sanitari quando più fa comodo e poi licenziarli appena portano agli onori della cronaca la minima critica”.
Marchetti (FI) «Ricomporre la questione reintegrando il dipendente»
Il Capogruppo regionale di Forza Italia Maurizio Marchetti annuncia interrogazione «La Regione ci spieghi perché si è agito in assenza di fondamento»
«Il licenziamento da parte della Asl di Firenze di un dipendente del sistema sanitario regionale sospettato di aver rilasciato al Tg2 un’intervista sulla gestione dell’emergenza coronavirus nei nostri ospedali è un atto arrogante da regime totalitario, soprattutto perché a quanto risulta le verifiche tecniche non hanno dato riscontro che si tratti effettivamente di quel dipendente il quale per altro nega di essere lui a comparire nell’intervista. La Regione ci spieghi perché si è agito in assenza di fondamento e con un provvedimento così radicale. Sollecitiamo a ricomporre la questione reintegrando il dipendente che per altro è un rappresentante sindacale Cisl Funzione Pubblica di Firenze Prato, dunque eventualmente anche titolato ad esprimere le istanze dei lavoratori»: lo afferma il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che sulla questione annuncia un’interrogazione.
«Il reato di lesa maestà non mi risulta presente nei nostri codici – prosegue Marchetti – e se anche ci fosse il fondamento giuridico per un provvedimento disciplinare nei confronti del dipendente, al momento a quel che si sa non identificato con certezza, che ha dato conto della situazione generata dall’emergenza pandemica in uno dei nostri ospedali, il ventaglio dei provvedimenti possibili è ampio. Qui la Asl Centro ha scelto quello radicale, quasi a voler intimidire i colleghi del rappresentante sindacare con una reazione esemplare. Sono comportamenti da sinistra di regime. Noi da quel regime la Toscana intendiamo liberarla. Iniziamo da questo dipendente per il cui diritto di parola, e anche di rappresentanza trattandosi di un sindacalista, siamo pronti a batterci».
Stella (FI): "Nella Regione rossa Vietato criticare il sistema. Asl reintegri subito il dipendente licenziato"
"Noi lo denunciamo da anni, in Toscana è vietato criticare o esprimere dubbi sul sistema di potere messo in piedi dalla sinistra, a ogni livello. La vicenda del dipendente Asl Toscana Centro licenziato perché accusato di aver rilasciato un'intervista al Tg2 critica sulla gestione dell'emergenza Covid, è l'ennesima prova della pesante cappa che grava su questa regione. Al dipendente va tutta la nostra solidarietà, e chiediamo che l'Asl lo reintegri immediatamente". Lo afferma il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia).
"Oltre tutto - sottolinea Stella - l'operatore sociosanitario in questione ha ribadito di non essere lui la persona accusata di aver rilasciato l'intervista televisiva. Per quale ragione l'Asl si è affrettata ad allontanare il dipendente senza avere neppure prove certe? Sinceramente, sorge il dubbio che la vicenda sia stata utilizzata per mandare un segnale ben preciso a tutti: vietato criticare, vietato esprimere liberamente le proprie opinioni. Qui in Toscana vige da troppo tempo una mentalità da regime: solo una vittoria del centrodestra a settembre potrà cambiare lo stato delle cose".
Fattori: "Reintegrare subito dipendente Asl licenziato"
“Il licenziamento da parte della Asl Toscana Centro di un dipendente del sistema sanitario regionale sospettato di aver rilasciato un'intervista televisiva sulla gestione dell'emergenza coronavirus nei nostri ospedali è un fatto gravissimo su cui la Giunta toscana non può restare indifferente”. Ad affermarlo è il candidato presidente della Regione per Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori, il quale chiede all’azienda sanitaria di ritirare immediatamente il provvedimento facendo reintegrare il lavoratore. “Usare il licenziamento come forma di vendetta per le critiche dei dipendenti è un ritorno all’Ottocento”, ha aggiunto Fattori. “Le critiche, soprattutto in una situazione di emergenza, sono fondamentali per migliorare un servizio. Invece pare che la principale preoccupazione dei dirigenti sanitari e dei vertici politici sia quella di tutelare l’immagine dell’azienda, quasi fossimo in un regime privatistico e la priorità sia quella di pubblicizzare un ‘brand’ sul mercato”. “Se il lavoratore intervistato dal Tg2 fosse o meno il delegato sindacala è persino una questione secondaria: va difeso il diritto di qualsiasi lavoratore dell’ASl Toscana Centro a rilasciare interviste con contenuti critici. Figuriamoci di un delegato sindacale”. “Saremo sempre dalla parte di quei pochi operatori sanitari disposti ad esporre le loro opinioni e a raccontare le loro esperienze anche a microfono acceso – ha concluso Fattori -, visto che questo sistema non solo è poco propenso a discutere ma è anche vendicativo e minaccioso. Gli ospedali, come le scuole, non sono aziende private, sono servizi pubblici pagati dai cittadini e la critica costruttiva da parte di chi lavora è una ricchezza, non una coltellata alle spalle”.