"Per Losseni Kone, scampato alle acque del Mediterraneo e non a quelle del laghetto di Migliarino."
Giovedì 11 giugno Losseni Kone è affogato in un laghetto, mentre insieme ad altri tre compagni di lavoro tentava di salvare una costosissima cavalla della rinomata scuderia Niss. Il titolare è iscritto ora nel registro degli indagati per omicidio colposo.
Non vogliamo infierire sulla persona indagata, data la complessità del fatto che ha determinato la morte di Losseni, ma evidenziare come, per l’ennesima volta, un lavoratore abbia perso la vita sul suo posto di lavoro, aggiungendosi all’immensa fila di vittime che contraddistinguono il nostro paese a livello mondiale.
Dopo il picco della pandemia, che ha visto il 48% dei lavoratori italiani rimanere a casa, è ripreso in pieno lo stillicidio di morti sul lavoro.
Per inciso, non dobbiamo dimenticare che il 52% dei lavoratori sono invece stati costretti da politiche governative e industriali, avallate da cgil cisl e uil, ad andare a lavorare nonostante il covid 19, contribuendo così senza alcuna colpa alla strage in Lombardia e nelle zone più industrializzate del paese. Ci auspichiamo che le inchieste in corso da parte della magistratura su questo crimine mettano sul banco degli imputati i responsabili diretti della strage.
Il fatto che con la riapertura di tutte la attività produttive siano immediatamente riprese le morti sul lavoro evidenzia, se ce ne fosse ancora bisogno, la concausa diretta di questa insopportabile strage di lavoratori, che muoiono o rimangono invalidi permanenti per portare a casa un magro stipendio.
Losseni era un giovane ivoriano, giunto fortunosamente nel nostro paese per cercare una vita migliore rispetto a quella che avrebbe vissuto nel suo. È scampato alle acque del Mediterraneo, non a quelle di un laghetto di Migliarino.
Saremo, nei limiti delle nostre possibilità, al fianco della sua famiglia, dei suoi compagni di lavoro e dei suoi amici. Per questo indichiamo a tutti la raccolta fondi aperta in queste ore: https://www.facebook.com/donate/3042695199119114/3539949299351767/
In questa triste occasione, ci uniamo al sindacalismo di classe che chiede di trasformare le morti sul lavoro in “omicidio sul lavoro”, alla stregua dell’omicidio stradale, in modo da mettere i datori di lavoro di fronte alle loro responsabilità, in un contesto lavorativo nel quale le misure di prevenzione e sicurezza sono sempre di più sacrificate sull’altare del massimo profitto.
Ciao Losseni, che la tua morte non sia invano, che la terra ti sia lieve.
Fonte: Potere al Popolo! Pisa