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Biblioteche comunali fiorentine, Sì: "Diamo un futuro ai precari in appalto"

“Perché il Comune di Firenze si rifiuta di dare risposte a un centinaio di lavoratori e lavoratrici precarie delle biblioteche comunali e dell’archivio storico? Hanno la cassa integrazione in scadenza il 15 giugno e l’appalto delle loro cooperative si concluderà alla fine del mese. Sappiamo che l'amministrazione comunale fiorentina ha problemi di bilancio, come del resto tutti i comuni d’Italia, ma la tutela del lavoro e della cultura sono elementi fondamentali per far rinascere Firenze e tutta la nostra regione”. È quando affermano i consiglieri regionali di Toscana a Sinistra Tommaso Fattori e Paolo Sarti, che chiedono espressamente al sindaco Dario Nardella di riaprire tutte le biblioteche comunali e l’archivio storico con gli orari pre-pandemia, come auspicato anche da una recente ordinanza della Regione Toscana. “Oltre a lasciare a casa un centinaio di lavoratori precari da anni, ovvero da quando il servizio è stato esternalizzato – ribadiscono Fattori e Sarti - la scelta di riaprire appena cinque biblioteche su tredici, con orario ridotto e impiegando soltanto i dipendenti comunali, sta sottraendo un servizio pubblico essenziale alla cittadinanza. Nel medio termine crediamo inoltre che le pubbliche amministrazioni debbano approntare un piano complessivo di reinternalizzazione dei servizi esternalizzati, dopo anni di precarizzazione del lavoro e di riduzione dei salari, che peraltro non ha portato alcun risparmio per gli enti locali”.

Fonte: Gruppo Consiliare Sì Toscana a Sinistra, Regione Toscana - Ufficio Stampa

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