Avis Empoli, crescono i nuovi donatori durante il Coronavirus: "Il sangue serve sempre"
Una delle tante cose che ci resterà in mente del periodo Coronavirus è la solidarietà che si è scatenata tra la popolazione. Da mascherine e buoni spesa fino a qualche sfizio gustoso per medici e infermieri, le donazioni hanno riguardato tutto il mondo sanitario e sociale, mobilitando in tutta Italia e Toscana tantissimi volontari. Tra i gesti di solidarietà più importanti da compiere c'è sicuramente, da sempre anche fuori dal contesto pandemia, quello della donazione di sangue. Durante il picco dell'emergenza però, presentarsi ad un centro sanitario o uscire di casa, poteva suscitare qualche timore. Ma non per questo i donatori si sono fermati. A raccontarci l'attività di chi dona una piccola parte di sé per gli altri è stata Claudia Firenze, Consigliera nazionale Avis, dalla sede Avis di Empoli.
"Le Avis dell'Empolese Valdelsa hanno continuato a lavorare durante tutto il lockdown" - ha spiegato Firenze. Un periodo particolare, nel quale le persone non sapevano se potevano uscire per donare o meno, poi " è stato lanciato un hashtag che è stato molto fortunato, #escosoloperdonare, per dimostrare che la donazione era molto sicura anche durante la fase più ristretta della pandemia". Le donazioni non hanno quindi tolto il piede dall'acceleratore ma sia il sangue che il plasma sono stati prelevati in maniera costante. "Le persone, anche durante i giorni più difficili, hanno continuato ad andare a donare in maniera molto ordinata".
È di questa mattina la notizia dello screening sierologico ai donatori, indetto della Regione Toscana. "Dal prossimo 15 giugno i donatori prenotati tramite AgenDona saranno sottoposti su base volontaria allo screening per il Coronavirus. Era una richiesta che come associazioni del dono Avis, Fratres e Ampas avevamo fatto alla Regione e, con i tempi tecnici di adeguamento, sarà un progetto che andrà ad aggiungersi al progetto di screening molto allargato della Regione".
Nonostante le acque si siano leggermente calmate, i contagi siano in calo e il lockdown si sia sbloccato da oltre un mese, "c'è ancora bisogno di andare a donare, prenotando con le Avis di zona, facendo questo piccolo grande gesto di solidarietà" ha continuato Claudia Firenze.
Si ricordano i requisiti per diventare donatore: "Essere maggiorenni, pesare almeno 50 kg e godere di buona salute". Inizialmente verranno fatti degli esami e dopo, in presenza di buoni risultati, si può diventare donatori.
Una generosità che non si è quindi arrestata davanti al Covid ma anzi, ha raccolto nuove adesioni: "Sono aumentate le richieste di prima donazione. Da noi chiaramente prima vengono fatte le analisi poi si può donare quindi c'era da attendere qualche giorno per l'appuntamento". "Nonostante le sedi fossero fisicamente chiuse hanno continuato a lavorare per tutto il tempo - ha aggiunto la Consigliera Avis. La crisi è stata scongiurata durante la pandemia, ma c'è necessità di continuare a donare tutti i giorni perché il sangue e il plasma servono sempre, non solo per la giornata mondiale donatore".
Parlando di donatori di sangue non solo per l'opera di bene in sé ma anche come gruppo sociale è intervenuto Alessandro Bini, membro del Consiglio Avis Empoli: "Questa sede è un centro di riferimento importante, poiché non è solo il ritrovo dei donatori ma anche di molte altre attività sociali". Il Coronavirus ha interrotto eventi dappertutto anche quelli di Avis: "Con la chiusura obbligata e dovuta, ha portato a uno stravolgimento di tutte le abitudini. È nostro interesse riprenderle anche se non è facile, la gente al momento ha tanta volontà ma è disorientata. Il Covid ha portato un cambiamento in tutti i livelli sociali". Nonostante la ripresa sia ancora lenta si sta muovendo e, un passo per volta, ogni tassello tornerà al suo posto. Da Avis c'è anche la volontà a fare di più, come ha continuato Bini: "Vogliamo sviluppare ulteriormente l'ambiente della sede", "i progetti sono tanti, speriamo che la fortuna ci assista".
Infine, domenica 14 maggio sarà la Giornata Mondiale dei Donatori di Sangue. "Quest'anno si sarebbe dovuta tenere a Roma ma è tutto rimandato al prossimo anno. Avevamo coniato lo slogan del filo rosso che salva la vita, perché il sangue è uguale ovunque, in tutti i continenti, ha un colore solo e salva la vita a tutti, quindi, ci saranno molte iniziative soprattutto online nell'attesa che si torni alla normalità e si possano tornare a svolgere sul territorio" ha concluso Claudia Firenze.
Margherita Cecchin