Inchiesta Estar, Saccardi: "Situazione era drammatica e domanda dispositivi altissima"
“La situazione era drammatica, ogni giorno alle 18 la Protezione civile comunicava un vero e proprio bollettino di guerra. I ventilatori polmonari scarseggiavano mentre cresceva in maniera esponenziale la domanda. Si assisteva ad una vera e propria corsa all'accaparramento”. È la fotografia resa dall'assessore alla Sanità della Toscana, Stefania Saccardi, delle fasi che hanno preceduto l'acquisto in procedura d'urgenza di 200 ventilatori polmonari. L'assessore informa l'Aula che nel momento di picco dell'emergenza sanitaria il trend dei ricoverati in degenza ordinaria “passa da 317 a oltre mille” per la terapia intensiva “da 170 a oltre 250”. “C'era il fondato timore che i 322 posti letto di terapia intensiva non sarebbero stati sufficienti” continua Saccardi evidenziando che “in questo quadro e in queste condizioni si è operato”.
“L'urgenza e le necessità risultavano non arginabili anche per le disposizioni della Protezione civile che sequestrava tutti gli ordini in arrivo e li redistribuiva secondo i numeri delle diverse Regioni. In questa crisi inaspettata la Toscana ha cercato di far fronte rivolgendosi al mercato internazionale” continua ripercorrendo i diversi passaggi affrontati.
La centrale acquisti toscana Estar a metà marzo, nel pieno dell’emergenza Covid19, avvia una trattativa con Assoservizi – società specializzata nel commercio di prodotti su internet – per l'acquisto di 200 ventilatori polmonari necessari ad aumentare i posti letto di rianimazione e con garanzia di arrivo entro il mese che non sarà rispettata. I passaggi successivi riferiti dall'assessore raccontano di scambi di comunicazioni tra Estar e Assoservizi in merito alla data di arrivo dei ventilatori acquistati e già pagati e che si prevedono in arrivo nel corso del mese di aprile fino alla rinuncia del contratto da parte della centrale acquisti, l'8 aprile, e la conseguente richiesta di rimborso di quanto versato. Negli stessi giorni, peraltro, la Protezione civile comunica l'arrivo di quantitativi sufficienti di dispositivi. Ad una iniziale risposta di Assoservizi a risolvere il contratto a condizione di trovare un altro acquirente, si inserisce l'inchiesta della Procura e il sequestro dei conti.
Saccardi chiarisce che “la vicenda è all'esame della Magistratura che valuterà la correttezza degli atti anche alla luce delle particolari disposizioni vigenti e di quelle specifiche per il periodo emergenziale. Voglio ricordare – conclude - che sono intervenute molte norme modificative a livello nazionale, regionale ed europeo”.
Marchetti (FI) in aula: "La giunta difende l’indifendibile"
«L’emergenza non significa venir meno ai controlli e alle procedure di verifica prima di pagare milioni dei toscani. Sui ventilatori polmonari è accaduto questo, e oggi la giunta tenta di difendere l’indifendibile. Su Estar va data una registrata, e non certo nel senso di moltiplicarne i dirigenti»: così il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti, intervenuto poco fa in aula nel dibattito seguito alla comunicazione della giunta regionale sull’inchiesta che ha coinvolto Estar per l’acquisto di 250 ventilatori polmonari pagati 7 milioni di euro e mai arrivati.
«Non posso ritenermi soddisfatto delle spiegazioni dell’assessore – ha affermato Marchetti rivolto all’assessore alla sanità Stefania Saccardi che ha esposto la comunicazione – perché qui si cerca di difendere l’indifendibile. Intanto perché non è la prima situazione in cui Estar scivola, tra gare che finiscono in contenziosi e un concorso per infermieri che bene ci sia stato, certo, ma magari anche senza tutti i profili di irregolarità che abbiamo segnalato ripetutamente. E poi ci sono i dubbi della Corte dei conti. Insomma, Estar è un ente su cui va messo mano».
«In questo caso – ha proseguito Marchetti – era sufficiente una banale visura camerale come quella che ho fatto io stesso per intuire che forse 7 milioni non erano da dare a una società che non produce, ha un anno di vita e 2500 euro di capitale sociale. Nemmeno in un periodo di emergenza e accaparramento. Perché sono soldi dei cittadini. Normalmente – osserva Marchetti – ognuno di noi presta attenzione a dove ordina, anche online, prodotti molto meno costosi. Qui si è andati dritti. La riga della colpa giuridica la tireranno i magistrati, ma sul piano politico e gestionale un comportamento simile non si giustifica».
«Spero adesso che questi danari si riescano a recuperare, possibilmente anche con i danni, e che la parte economica si risolva nel modo migliore. Credo però che la considerazione politica sul lavoro svolto e sulle modalità di spesa, anche in un clima di accaparramento come quello addotto a discolpa e che è esistito, beh però sono certo che un minimo di verifiche vadano fatte… e non è accettabile che Estar porti avanti acquisizioni per milioni e milioni di euro in perfetta assenza di trasparenza, e che per ottenere un documento si debba affrontare una Via Crucis. Trasparenza e attenzione sono il minimo per chi maneggia soldi pubblici. E questo è mancato».
Truffa ventilatori, Alberti: “Lacunose le verifiche sulla ditta fornitrice”
“Da ciò che l’assessore Saccardi ha illustrato in aula, non sono emerse verifiche adeguate da parte di Estar sulla ditta a cui sono stati pagati oltre 7 milioni di euro per 200 ventilatori polmonari – dice il Portavoce dell’opposizione Jacopo Alberti – molti consiglieri regionali hanno fatto una visura camerale, bastava quella, per farsi un paio di domande in più sulla ditta che prometteva la fornitura. Assoservizi ha preso 7 milioni di euro il 20 marzo promettendo di consegnare il 27 marzo 200 ventilatori, ma perché quando la Regione ha chiesto spiegazioni (dal 4 aprile in poi) in quanto non erano arrivati, la ditta non ha indicato il problema del blocco della Cina a 100 pezzi a ordine a partire dal 1 aprile? L’ordine comunque era stato pagato 10 giorni prima di quel blocco, come minimo, almeno la metà dovevano essere arrivati al 1 aprile”.
“Il pagamento è stato fatto forse con superficialità, ma a questo ci arriverà in fondo la magistratura, così come arriverà alla verità sulla procedura di aggiudicazione bloccata dopo aver trovato una ditta adeguata. La base del commercio però è ‘vedere cammello, pagare moneta’, e qui è stata disattesa completamente. Aspetto di veder tornare indietro quei 7 milioni di euro che, sottolineo, sono dei cittadini toscani, e se la Regione riuscirà ad riaverli – conclude Alberti – sarò il primo a fare pubblicamente i complimenti ai legali. Ma anche di fronte all’emergenza, si deve applicare un criterio stringente prima di fare un bonifico da 7 milioni di euro”.
Il dibattito
Gli interventi dei consiglieri Paolo Sarti (Sì-Toscana a sinistra), Jacopo Alberti (Lega, portavoce dell'opposizione), Monica Pecori (gruppo Misto) e Paolo Marcheschi (FdI) di Ufficio stampa, 9 giugno 2020 "È vero che si è agito in emergenza, ma bisognava comunque farlo, come sempre, con limpidezza e rigore". Lo ha detto Paolo Sarti (Sì-Toscana a sinistra) aprendo il dibattito sulla comunicazione dell'assessore alla Sanità, Stefania Saccardi, in merito all'acquisto con procedura d'urgenza di 200 ventilatori polmonari attraverso la centrale d'acquisti Estar. Sarti ha ricordato "le vicende poco chiare" di cui Estar è stata protagonista negli ultimi cinque anni, quali l'errore nell'acquisto di un farmaco per l'epatite c, il concorso per il reclutamento degli infermieri e il giudizio critico della Corte dei Conti sul bilancio 2016 "che ha messo in evidenza che l'ente non consente i risparmi attesi". In attesa dell'esito dell'indagine della magistratura, Sarti ha chiesto se la "Regione abbia aperto una sua inchiesta per accertare la responsabilità della dirigenza" e ha sollecitato una revisione di Estar, magari tornando ai tre vecchi Estav, "perché una centrale di acquisto deve essere più vicina all'esigenza delle Asl, deve garantire minore burocrazia e più trasparenza".
Jacopo Alberti (Lega), ha ringraziato l'assessore per la comunicazione, che "avevo chiesto come portavoce delle opposizioni" e, partendo dalle sue conclusioni ha chiesto cosa stia facendo la Regione "per recuperare i soldi anticipati per un acquisto di prodotti mai consegnati". Se i soldi saranno recuperati, ha aggiunto, "sarò il primo a fare i complimenti alla Regione, ma penso che sarà difficile e anche se riconosco che si è agito in una fase drammatica e di urgenza, bisognava non ascoltare i tanti sciacalli che si muovevano in quel momento". Alberti ha chiesto se si sia fatto qualcosa "per capire se l'azienda che si era proposta aveva i requisiti per la fornitura di questi prodotti, visto che si tratta di una società con capitale bassissimo e che si occupa di e-commerce". Alberti ha sottolineato, inoltre, che rispetto al bonifico del 23 marzo, Estar ha deliberato con una settimana o dieci giorni di ritardo. "Ma prima di spendere 7milioni ci si doveva pensare bene - ha detto - e spero che in futuro si pensi due volte prima di impegnare soldi pubblici senza avere garanzia della fornitura".
La consigliera Monica Pecori (gruppo Misto) ha detto che "allora la situazione era tragica, sì, ma le sue parole, assessore, in quel periodo non erano tali. Anzi, lei faceva un quadro positivo della situazione, come poi i fatti hanno confermato, eppure ora afferma altro". La magistratura, ha aggiunto la consigliera, "ci dirà cosa è successo, ma sembra chiaro che ci sia stato un comportamento non in linea con le norme e con il compito dell'ente". Dalla visura camerale, ha spiegato, la società Assoservizi, "svolge attività di e-commerce, è stata fondata il 23 maggio 2019, ha con 2mila 500 euro di capitale sociale e un amministratore unico; dunque perché Estar ha accettato di trattare proprio con questa società?". Riguardo alle interrogazioni presentate, Pecori ha lamentato che l'assessore non ha risposto alla domanda se sia stata aperta "una procedura disciplinare verso i due dirigenti di Estar coinvolti nella vicenda".
Secondo Paolo Marcheschi (FdI), "nella fase di emergenza la Regione ha potuto verificare la bontà di alcuni dirigenti, ma il dirigente di Estar si è dimostrata inadatta al suo ruolo, perché in momenti in cui si può derogare alle norme il dirigente deve dimostrare un comportamento ancora più rigoroso e trasparente". Marcheschi, citando la vicenda della fornitura di mascherine, ha lamentato che "è un'impresa poter accedere agli atti di Estar, ma l'ente deve rispondere a tutti e non solo alla procura quando c'è un'indagine". Inoltre, ha aggiunto, "i ventilatori polmonari sono strumentazione salvavita e non si possono acquistare a occhi chiusi, senza verificare che siano in possesso di un collaudo. Dunque, perché si è scelta Assoservizi, che nemmeno aveva partecipato alla manifestazione d'interesse di Estar? Quale è stato il tramite? Perché Assoservizi non fabbrica ventilatori, ma li va ad acquistare in Cina". Marcheschi ha anche criticato "l'impossibilità di visionare il contratto, che non è allegato alla delibera" e ha parlato di "conflitto tra dirigenti". "Le conclusioni le farà la procura - ha finito - ma la politica deve prendere atto che i dirigenti di Estar si sono dimostrati inadeguati. Non ne chiedo le dimissioni, ma Estar e Regione pensino alla loro sospensione".
"Pur riconoscendo che la situazione in quel momento era grave, non si può non dire che Estar abbia avuto comportamenti discutibili in diverse occasione, ultima la vicenda dell'acquisto dei 200 ventilatori mai forniti". Così Maurizio Marchetti (capogruppo Forza Italia) che ha sottolineato di essere "garantista per natura e quindi aspetto l'esito dell'inchiesta della magistratura", ma ha aggiunto che "ognuno di noi, nell'apprestarsi a fare un acquisto, cerca di preoccuparsi di sapere se quel che ordina e paga prima poi gli arrivi. E allora perché è accaduta questa vicenda? Bastava fare una banale visura camerale che io ho fatto, come hanno fatto altri due colleghi, per decidere che non si potevano dare 7milioni a una società senza capitale e che di mestiere fa commercio online". Marchetti, che ha lamentato la difficoltà di accedere agli atti di Estar, ha auspicato che "al di là dell'inchiesta della procura, si faccia una seria valutazione politica sul lavoro dell'ente e su come si spendono i soldi anche in situazione di emergenza". Anche Elisa Montemagni (capogruppo Lega) ha sottolineato la difficoltà di "fare controlli su Estar, che gestisce molti, tanti soldi pubblici". Rispetto alla vicenda al centro del dibattito, ha detto: "Eravamo in emergenza, è vero, ma questo non vuol dire permettere di spendere male i soldi pubblici. Fare la visura camerale, come è emerso, era facile e a Estar i dubbi sul fornitore dovevano venire, perché è chiaro che Assoservizi non dava alcuna rassicurazione". Montemagni ha parlato di "gestione priva di reale controllo sulle spese, acquisti e forniture, anche in fase ordinaria e dunque l'emergenza non può essere invocata come una scusa e il dirigente non può nascondersi dietro a quella scusa". "Forse - ha aggiunto - ci hanno venduto un prodotto che nemmeno esisteva, perciò si ammetta che qualcuno ha fatto un errore e che quel qualcuno va sottoposto a un'inchiesta interna". Allo stesso tempo ha sollecitato "un ripensamento sulla organizzazione e i compiti di Estar, visto che non genera i risparmi attesi". Di "discussione strana e allucinata" ha parlato Enrico Sostegni (Pd), perché "ci siamo scordati, in quella situazione di emergenza, delle sollecitazioni che dal Consiglio regionale partivano affinché si facesse in fretta ad acquistare tutti i dispositivi di sicurezza e del personale sanitario adeguato per fronteggiare l'emergenza Covid-19". Secondo Sostegni, "bisogna vedere se a valle si è stati in grado di reagire nei tempi giusti e le mascherine sono arrivate e si sono assunti duemila figure nell'ambito del personale sanitario. Perciò io dico che bisogna ringraziare i dirigenti che non si sono tirati indietro per ottenere di raggiungere quei risultati che noi stessi sollecitavamo". Oggi, ha aggiunto, "bisognava fermarci a chiedere notizie riguardo all'inchiesta della magistratura e ad ascoltare la corretta comunicazione dell'assessore, che ha citato il quadro degli eventi, gli atti e lo scenario che avevamo davanti". Riguardo alle sottolineature di aver acquistato da un commerciante e non da un produttore, Sostegni ha ricordato "che in Italia c'è un unico produttore di ventilatori polmonari e l'azienda era stata posto sotto tutela dalla Protezione civile" e quando alla difficoltà di accedere all'atto, ha ricordato "che un rappresentante della Lega è presidente della commissione Controllo, ma non ha mai fatto richiesta di accesso agli atti di Estar". Infine, ha ribadito che "la magistratura fa bene a indagare; la politica, invece, dovrebbe limitarsi a ringraziare i funzionari che hanno permesso di affrontare al meglio l'emergenza sanitaria". "Eviterò di ricordare le criticità di Estar emerse negli anni, ma voglio ribadire la solidarietà all'infermiere sottoposto a procedura disciplinare perché aveva lamentato la mancanza di Dpi, che in Toscana c'è stata come altrove", ha detto Andrea Quartini (M5S). Quartini ha ricordato che in Toscana erano attive 322 terapie intensive, "per fortuna mai giunte a saturazione forse grazie al lockdown intervenuto prima che la contaminazione esplodesse su questo territorio", ma si era pronti ad attivarne altre 280. "Do per scontato che per la gran parte di queste terapie intensive aggiuntive i ventilatori ci fossero, ha aggiunto Quartini, e dunque immagino che la stima di quei 200 ventilatori da acquistare fosse dettata dall'ansia del momento" anche perché poi "la Protezione civile ha fornito un totale di 298 ventilatori". Perciò ha chiesto se sia "lecito che un amministratore di grande competenza si sia lascato prendere dall'ansia e si sia preoccupato solo di raggiungere un risultato per paura di non farcela? Serviva più lucidità e la vicenda solleva qualche dubbio sulla capacità gestionale di Estar. Dunque, ha concluso, la Regione deve tutelarsi verso Ester e Assoservizi e deve valutare procedimenti disciplinari". Secondo Stefano Scaramelli (capogruppo Italia Viva), "è bene che si faccia una discussione dentro al quadro delle nostre competenze", evitando perciò i "processi del giorno dopo e con valutazioni approssimative". Serve, invece, "un giudizio equlibrato su come è stata gestita l'emergenza e come agiremo in futuro per garantire la salute dei cittadini e non fare valutazioni sulla base di sensazioni o tentativi giustizialisti". Scaramelli ha perciò ringraziato il governatore Rossi, l'assessore Saccardi e i dirigenti di Estar e delle aziende sanitarie che "si sono rimboccati le maniche per dare una risposta positiva a tutti i cittadini. Solo questa è la valutazione che compete alla politica. Questa non è la fase per vedere di chi sono le responsabilità, se ci sono. Verrà anche quel momento e lo farà chi ne ha la competenza". Scaramelli, infine, ha ricordato che in commissione Sanità il tema Estar è stato più volte all'ordine del giorno "e in alcuni momenti non siamo stati clementi e posso dire che l'ente in cinque anni è migliorata e valutazione, anche del dirigente, è positiva. Chiedo perciò, pur invitando la Regione a fare attenzione a non avere un danno economico, una riflessione più attenta prima di indicare un colpevole". "Se Estar è migliorata e i risultati sono questi, stiamo freschi", ha replicato Tommaso Fattori (capogruppo Sì-Toscana a sinistra). Secondo Fattori "sfugge il punto di fondo, e cioè che questa è l'ultima di una serie di vicende negative di cui Estar è protagonista". L'accentramento in un unico centro di acquisti, Ha sottolineato, "non ha portato trasparenza, e al di là degli illeciti di cui si occuperà la magistratura, il problema è politico, perché ci troviamo di fronte a una discrezionalità dei dirigenti di Estar inaccettabile e intollerabile". Perciò ha sollecitato "una riflessione complessiva su Estar e sulla sua funzione". A conclusione del dibattito il Consiglio regionale ha respinto una mozione presentata da Roberto Salvini (gruppo Misto) con la quale chiedeva alla giunta un impegno a "far dimettere le due funzionarie di Estar indagate, sia per il reale danno economico apportato alla collettività, sia per il rischio a cui sono stati sottoposti i cittadini toscani". Respinto anche un ordine del giorno del gruppo Sì-Toscana a Sinistra che chiedeva alla Giunta di procedere a una valutazione sul lavoro e il ruolo di Estar suggerendo il ritorno alle tre Estav precedenti e, nel caso in cui non lo avesse ancora fatto, di aprire un'indagine interna per chiarire le responsabilità delle dirigenti coinvolte nella partita dell'acquisto dei 200 ventilatori polmonari.
Fonte: Regione Toscana