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"Didattica in presenza dall'autunno": Confesercenti sollecita UniPi

“La dichiarazione del ministro dell’Università Gaetano Manfredi che parla di ripresa della didattica in aula da settembre ci fa tirare un sospiro di sollievo. A questo punto attendiamo che anche il rettore dell’ateneo pisano modifichi il suo piano iniziale che prevedeva il ritorno degli studenti a gennaio”. E’ compatta la posizione di Confesercenti Toscana Nord nei confronti del rettore Paolo Mencarella affinchè si programmi già dal prossimo autunno la ripresa delle lezioni in presenza. Sono il presidente area pisana Luigi Micheletti, il responsabile Centro storico Francesco Mezzolla ed il presidente del sindacato pubblici esercizi Fipet, a rivolgere la richiesta ufficiale all’ateneo pisano. “Parliamo a nome delle attività commerciali, dei pubblici esercizi, delle librerie e copisterie, fino alle agenzie immobiliari che hanno già subito decine e decine di disdette di affitti per studenti. Pisa è legata a doppio filo alla sua università – affermano i dirigenti dell’associazione di via Ponte a Piglieri - ed in un momento di lenta, lentissima ripresa, non può fare a meno degli studenti. Questo non vuol dire certo mettere avanti l’economia alla sicurezza e alla salute, ma la possibilità del tutto evidente di farle convivere. L’ateneo pisano ha tutte le carte in regola per organizzare una ripresa alla vita normale della sua didattica, facendo comunque convivere lezioni a distanza con quelle in presenza”. La conclusione di Micheletti, Mezzolla e Rutinelli. “Siamo convinti che il rettore ed il suo collegio accademico sapranno trovare le soluzioni migliori per la ripresa delle lezioni, magari allungando gli orari ed utilizzando più aule. L’anno accademico 2020-2021 potrebbe vedere un incremento di iscritti visto i provvedimenti del governo che prevede di esentare dalle tasse universitarie i redditi Isee fino a 20.000 euro ed applicando sconti per la fascia dai 20.000 ai 30.000. Pisa è sempre stata una università di altissimo livello ovviamente per la sua didattica ma anche per la possibilità di vivere in una città come la nostra. Questo valore aggiunto non va perd

Fonte: Ufficio Stampa

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