La lettura delle dichiarazioni rese dal sindaco e dagli assessori in una conferenza stampa è sconcertante (qui la notizia). Tutti hanno capito com'è andata e Conti in primo luogo dovrebbe rendere conto al Consiglio Comunale. Ma invece di ammettere l'errore fatto, sanzionato in modo così pesante e definitivo da un Tribunale, annaspano e continuano sulla stessa strada: quella di una discriminazione immorale, prima ancora che illegittima. Con non velate minacce, rivolte alla Comunità Islamica, di proseguire nell'ostruzionismo alla Moschea, per negare un diritto sancito dalla Costituzione e continuare a danneggiare chi ne è portatore. Si profilano così gravi strappi alla legalità e poco potenziali obblighi di risarcimento. Per quanto riguarda la ristrutturazione dello stadio, necessaria, c'è solo da consigliare di fare un esame davvero approfondito dei riflessi della Sentenza, da punto di vista del Comune (che alla fine è quello che conviene anche alla società e ai futuri realizzatori). Per dare pareri serve almeno il tempo di formularli, così si evita di fare peggio, di cadere in contraddizioni e perdere tempo. Siano dati in piena libertà da chi è competente a darne, con rigore e prudenza e non sotto pressione della politica, perché tutti vi si possano riconoscere e poi partecipino all'iter necessario dando il contributo che ad ogni consigliere comunale spetta di dare.
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