Ultimo giorno di scuola, una mamma di Empoli ai dirigenti: "Troviamo una soluzione"
Una mamma di Empoli scrive a gonews.it per rispondere ai Dirigenti Scolastici degli istituti comprensivi di Empoli, Grazia Mazzoni e Salvatore Picerno, per esprimere la sua rabbia sulla loro decisione di non concedere agli alunni empolesi, la possibilità di passare l'ultimo giorno di scuola in presenza.
Sulla questione è intervenuta anche Brenda Barnini, sindaco di Empoli.
"Sono la mamma di una bambina di 5 anni e mezzo, che avrebbe dovuto finire di frequentare l'ultimo anno della scuola materna e che ha gioito quando ha saputo che il Comune avrebbe concesso l'utilizzo degli spazi aperti per celebrare la fine dei cicli scolastici.
Altrettanto mi sono arrabbiata, quando ho scoperto che i DS hanno gentilmente declinato l'invito perché non vogliono che ci siano 'professori bravi o cattivi', o che dicono di voler tutelare le famiglie che non vogliono partecipare a tale iniziativa.
La mia rabbia nasce dalla consapevolezza che in realtà mai nessuno si è preoccupato di sapere di cosa davvero avessero bisogno le famiglie o cosa vorrebbero per i loro figli.
Anche noi, e in questo noi intendo tutti i genitori, non avremmo voluto dividerci tra buoni o cattivi, tra quelli che potevano seguire le videolezioni o fare i lavoretti proposti e quelli che non potevano perché lavoravano.
Ma nostro malgrado abbiamo dovuto stare dall'una o dall'altra parte, ma noi ci abbiamo parlato con i nostri figli, e talvolta ci hanno anche odiato.
Oltre che mamma sono un'infermiera, non eroe, ma ho fatto il mio lavoro come sono stata obbligata a farlo, e nelle settimane ho visto tutti i lavoratori rientrare alle loro attività: preparati, aggiornati, protetti e soprattutto entusiasti.
Nessuno di noi ha mai avuto intenzione di ledere il prossimo, e il nostro lavoro lo facciamo proteggendosi e proteggendo, ma noi ci siamo. Davvero.
Solo l'ambito scolastico è scomparso, lasciando al buon senso, fato, e disponibilità dei singoli il futuro di menti in evoluzione.
Non ho mai capito questa scelta.
Noi possiamo fare tutto adesso, ai nostri figli viene precluso altrettanto.
Ma perché?
Non mi aspetto che ci siano " miracoli", ma che qualcuno rifletta, perché nonostante tutto noi non siamo stanchi e siamo disposti a trovare soluzioni insieme.
Per i nostri figli".
Laura Moncalvini