Decreto Rilancio, Confesercenti Castelfiorentino prende posizione
Nei giorni scorsi è stato pubblicato in Gazzetta il DL “Rilancio”. Il provvedimento, che doveva essere pronto ad aprile, poi a maggio, ha finalmente visto la luce. Duecentosessantasei articoli per cinquecento pagine, in attesa di capire, all’atto pratico, come verranno definite le procedure attuative.
Il Decreto presenta sicuramente degli aspetti positivi per quanto riguarda il numero degli interventi a sostegno delle imprese. Tuttavia, sono ancora molte le criticità riscontrate dal mondo della piccola impresa. Nonostante le tante misure, anche a pioggia, alcuni settori come quello turistico restano praticamente nel dimenticatoio.
Ci sono poi alcuni elementi interessanti, almeno nella loro enunciazione, come il bonus 110% per il settore dell’edilizia. Tutta da definire poi la procedura e gli effettivi benefici per le imprese. Bene anche l’introduzione dei contributi a fondo perduto e la stabilizzazione del credito d’imposta per gli affitti.
Rinnovati anche gli ammortizzatori sociali, anche se con un meccanismo contorto che rischia di penalizzare fortemente i datori di lavoro. Luci e ombre, insomma, per un provvedimento fin troppo atteso e che rischia di non centrare l’obiettivo per cui è nato. Per Confesercenti Castelfiorentino si può e si deve fare di più, dopo le prime settimane dalla riapertura è possibile fare un primo bilancio.
“Il provvedimento nel suo complesso ha senza dubbio delle note positive – dichiara Marta Locci, presidente Confesercenti Castelfiorentino e titolare di Locci Agricoltura – restano però ancora troppi nodi da sciogliere. Come prima cosa bisogna fare in fretta, le misure annunciate, anche se non del tutto sufficienti, hanno bisogno comunque di essere tradotte in pratica velocemente. Non possiamo permetterci di aspettare mesi per le indicazioni attuative. Per alcune imprese è questione di vita o di morte. Dobbiamo tuttavia, insieme, sviluppare dei nuovi modelli di vivibilità per i nostri centri, pergarantire il presidio sociale, per dare respiro ai nostri imprenditori, per riappropriarci dei nostri spazi. A questo proposito mi sembra positiva la possibilità di ampliamento del suolo pubblico per i pubblici esercizi, inoltre se, come nel caso di Castelfiorentino, questo viene abbinato ad un progetto sulla mobilità dolce, credo ci possano essere prospettive incoraggianti”.
Altro aspetto di sicuro interesse è quello relativo al bonus per le ristrutturazioni edilizie, sull’argomento interviene Claudio Carlucci, membro della presidenza di Castelfiorentino e titolare di Beauty at Home: “Anche in questo caso assistiamo ad un provvedimento con un potenziale molto alto, si introducono elementi interessanti come l’ampliamento degli interventi, l’innalzamento della soglia detraibile e la possibilità di cessione del credito.
Adesso bisogna però capire le modalità operative. Si tratta di un delicato quilibrio tra investimenti e risultati che deve considerare un insieme di fattori.
Sicuramente sarebbe auspicabile un supporto economico a livello europeo. A seconda delle procedure ed in assenza di un aiuto concreto da parte degli istituti di credito, il provvedimento rischia di essere dannoso per le piccole imprese del nostro territorio che non potranno caricarsi interamente sulle loro spalle le detrazioni previste per il cliente. Sono infine necessarie procedure snelle, magari superando il limite delle due classi energetiche per la fattibilità dell’intervento.
Discorso a parte per il turismo, uno dei settori senza dubbio più colpiti. “Nelle varie misure sono stati completamente dimenticati agenzie di viaggi e tour operator – dichiara Paola Fiaschi, membro della presidenza Confesercenti castellana e titolare della Selandia Viaggi – Giusto concentrarsi sull’incoming ma dobbiamo tenere presente anche l’outgoing, ovvero tutto il comparto che commercializza viaggi, un settore che conta fatturati importanti e coinvolge migliaia di addetti. Davvero troppo poco per ora, il voucher sulle vacanze, ad esempio, va completamente rivisto. I limiti basati sulla dichiarazione ISEE comportano solo ulteriore burocrazia, inoltre, in un momento di totale carenza di liquidità, non è pensabile far anticipare alle agenzie di viaggi e tour operator la cifra prevista dalla detrazione per poi recuperarla con credito d’imposta.
Per il nostro settore – conclude Fiaschi - servono provvedimenti speciali, che abbiano come presupposto criteri differenti da quelli utilizzati per gli altri comparti. Per i nostri lavoratori serve la proroga della cassa integrazione almeno per tutto il 2020. Inoltre, proprio per la programmazione a lungo termine che caratterizza il nostro lavoro non è assurdo utilizzare solo il mese di aprile come riferimento per i contributi a fondo perduto, bisogna valutare almeno il trimestre aprile-giugno”.
Fonte: Confesercenti Empolese Valdelsa