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Dodici: il numero che rivela che donne e disabili non hanno diritti
Questo modello sociale ci sbatte davanti agli occhi il suo fallimento ma siamo troppo presi da noi. Un bambino di dieci anni muore per recuperare dei vestiti.
L' emergenza covid ha smascherato la povertà educativa di cui i bambini sono vittime. Occorre ripensare le priorità e il dizionario dell' emergenza. Invece di sfoggiare termini bellici dovrebbe far riscoprire parole diverse come diritto e empatia perché questo dramma non finirà una volta sconfitto il virus.
Il mondo sembra essersi fermato a causa del covid-19, in realtà ogni giorno si consumano drammi che nella migliore delle ipotesi prenderanno qualche riga nelle cronache locali. Negli ultimi due mesi sono molte le piaghe sociali che sembrano essersi sbiadite per effetto della pandemia sono dodici le donne morte per mano dei propri mariti, fidanzati. 12 è un piccolo numero che lega donne e disabili entrambi senza diritti perché i diversamente abili nei decreti hanno ottenuto solo 12 giorni aggiuntivi alla legge 104.
Le categorie più fragili di questo paese sono da sempre donne, bambini e disabili e questa pandemia li ha relegati ancora più ai margini. Chi si illudeva che da questa cosa ne saremmo usciti migliorati si sbagliava, io credo che questo evento abbia solo evidenziato il baratro sociale del nuovo millennio.
Questi piccoli drammi sembrano così lontani da noi perché siamo tutti nello stesso mare in tempesta ma le barche sono leggermente diverse per alcuni perche per i disabili in realtà ci sono solo risorse ridotte e spalmate fra le regioni. A questo punto è doveroso farsi una domanda: quanto di questo debito pubblico realmente servirà per migliorare la vita dei cittadini, garantire parità di diritti, ridurre le barriera architettonica, costruire una strada? Non dimentichiamoci che per alcuni, ogni giorno, è una guerra fra barriere architettoniche e diritti basilari negati. La vita non può e non deve essere solo sacrifici.
Ogni volta che un cittadino sceglie il silenzio e la passività e rinuncia ai propri diritti abbiamo fallito tutti, nessuno escluso. Il distaccamento dalla realtà che la politica attua da anni per non ascoltare i bisogni dei diversamente abili è stato forse favorito dall'atteggiamento eccessivamente accomodante delle assicurazioni che non sanno più battere i pugni sul tavolo e si sono accontentati che venisse tolta la dicitura gravissimo. Noi, forse, troppo abituati a fare le formiche e accontentarci.
Non basta far colorare arcobaleni perché vada tutto bene, bisogna garantire a tutti il diritto al futuro. per gli invalidi l'emergenza è cronica da decenni. Attualmente si investe sul dopo di noi e non si pensa che un familiare vuole risposte prima di morire.
"Nulla è più anarchico del potere, il potere fa sempre ciò che vuole”. Pier Paolo Pasolini.
Eleonora De Martino