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Carburante con 50% di olio, truffa porta a 12 arresti e sequestri da 14 milioni di euro

Operazione della guardia di finanza di Pisa per sgominare una frode nel settore di contrabbando dei carburanti, indagini anche per autoriciclaggio e ricettazione. Oltre 20 misure cautelari sono in corso e sequestri di beni per oltre 10 milioni di euro tra le province di Pisa, Prato, Firenze, Napoli e Caserta. I dettagli della operazione saranno forniti nel corso di una conferenza stampa alla presenza del procuratore capo di Pisa Alessandro Crini.

Dodici ordinanze di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari, altre 8 misure personali tra obblighi di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria più il sequestro di tre società, 20 conti correnti, 103 veicoli tra auto, rimorchi, cisterne e moto per un valore di 14 milioni di euro. Questo è il bilancio dell'indagine. Le fiamme gialle hanno stimato in circa 10 milioni di litri di profitto sottratti all'accisa.

Carburante con 50% di olio, profitti sull'onda dell'emergenza Covid-19

Il carburante per autotrazione veniva ottenuto miscelando olii e altre sostanze assieme a gasolio e benzina, per aumentare il volume e i profitti illeciti. Fino al 50% di olio veniva talvolta usato per le miscelazioni, che venivano stoccate prima in un deposito commerciale del Pisano, nel territorio di Crespina Lorenzana, poi in altri impianti tra le province di Verona e Mantova.

Il deposito del Pisano era gestito dall'organizzazione criminale anche dopo il fallimento della società che lo deteneva. Erano stati riprodotti timbri falsificati dell'Ufficio delle Dogane per falsificare dei documenti indispensabili per proseguire nell'attività.

Delle cartiere venivano usate per emettere fattura ai clienti e incassare i pagamenti. La guardia di finanza e l'Agenzia delle Dogane sono riusciti a individuare dai contabili ai vertici dell'organizzazione, fino ai responsabili dei depositi, ai trasportatori e ai prestanomi delle società. Uno dei clienti dell'organizzazione criminale ha addirittura messo in commercio questo carburante, giunto anche a ignari consumatori tramite distributori dislocati sul territorio.

È stato accertato che l’associazione a delinquere, all'arrivo dell’emergenza nazionale legata all’epidemia da virus Covid-19, ha incrementato sensibilmente i traffici illeciti di prodotti da destinare ad autotrazione, sfruttando i prezzi concorrenziali del prodotto commercializzato e la libera circolazione dei beni di prima necessità, tra i quali rientrano anche i carburanti.

Il gip di Pisa, accogliendo le richieste del pm titolare del fascicolo, ha disposto 20 misure cautelari personali, di cui 12 custodiali e 8 provvedimenti ristrettivi della libertà personale di altra natura (obbligo di dimora e obbligo di presentazione alla PG), oltre a disporre il sequestro preventivo di 3 società, n. 20 conti correnti, nr. 103 tra auto, rimorchi, cisterne adibite al trasporto di carburanti, autovetture e motoveicoli per un valore complessivo di circa 14.000.000 di euro.

"Mica vendo mozzarelle, faccio il contrabbandiere"

Questa frase esplicita è stata intercettata al telefono da quello che gli inquirenti ritengono essere il capo della banda, un campano della provincia di Caserta arrestato questa mattina nella villa (sequestrata) di Volla, provincia di Napoli. L'indagine nacque a gennaio 2019 grazie a una soffiata e al controllo di un'autocisterna. Nel bagno di un autogrill a Rho (Milano) venivano nascosti documenti contraffatti pronti per essere utilizzati per aggirare i controlli.

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