Da sempre siamo favorevoli alla riqualificazione dell'Arena Garibaldi a Porta a Lucca e proprio per questo abbiamo convintamente votato contro la variante appena approvata, che non risponde in alcun modo agli obiettivi di pubblica utilità e crea, anzi, ulteriori criticità e rischi per il futuro del progetto stesso dello stadio e del quartiere. Le enormi forzature imposte dalla destra sono servite a scopi anche molto diversi da quelli a cui si doveva mirare.
Infatti, l'amministrazione ha usato questo strumento per cancellare la previsione della moschea a Porta a Lucca, trasformando quell’area in parcheggi che non servono assolutamente per realizzare il progetto di riqualificazione dell’Arena Garibaldi, come hanno confermato gli uffici direttamente interpellati da noi sulla questione. La natura reale della scelta della Giunta Conti è discriminatoria e anti-islamica e viola la nostra Costituzione. Senza contare che c'è un ricorso pendente al TAR che potrebbe avere ripercussioni non solo sulla variante ma anche sui profili erariali per il Comune.
Con la scusa della variante si è però anche dato il via libera a operazioni immobiliari altrimenti ad oggi non realizzabili. Operazioni che nulla hanno a che vedere con la riqualificazione dello stadio e che addirittura interessano anche aree esterne: infatti, oltre all'area commerciale molto consistente prevista all’interno dello stadio, è stata accolta anche la richiesta di cambio di destinazione d’uso da parte della Cemes per un’area di sua proprietà in via Emanuele Filiberto.
La prima di queste due superfici nulla ha a che vedere con l’impianto sportivo e non serve al quartiere, anzi: creerà traffico e inquinamento e avrà ripercussioni negative sugli esercizi di prossimità. Inoltre, nel progetto presentato non sono neanche previsti gli standard necessari. Ancora, ribadiamo che ad oggi manca il Piano Economico Finanziario su cui valutare la credibilità dell’investimento: questo rende ancora meno accettabile una simile previsione.
Per quanto riguarda la seconda, è stata accolta la richiesta di cambio di destinazione d’uso da parte della proprietà senza rispettare lo spirito delle norme vigenti: usando la variante come cavallo di Troia si è negato il diritto alla partecipazione dei cittadini su questa scelta e si è fatto passare come interesse pubblico la creazione di una nuova superficie commerciale, in un quartiere già congestionato.
Infine, si prevede di realizzare numerosi nuovi parcheggi, cementificando così diverse aree verdi del quartiere. Eppure dallo studio sulla mobilità che accompagna la variante emerge che tutti questi nuovi posti auto non sono necessari: è sufficiente, come abbiamo proposto con osservazioni ed emendamenti, ottimizzare i parcheggi esistenti, in particolare quelli scambiatori Paparelli e Pietrasantina, potenziando tutti i modi per recarsi allo stadio con i mezzi pubblici, a piedi o in bici. Si prevede quindi nuovo e inutile cemento dando priorità all'uso dell’auto privata con tutti gli impatti negativi che ciò ha sul quartiere, la città, il territorio e l’ambiente.
Tutte le nostre proposte sono state bocciate dalla maggioranza e quella che era un’opportunità storica per la città è diventata l’ennesimo disastro urbanistico per Pisa, in cui l’interesse pubblico è assolutamente marginale, schiacciato tra le esigenze di propaganda della giunta leghista e quelle di assecondare gli interessi dei soggetti privati e le loro necessità finanziarie.
Diritti in comune: Una città in comune, Rifondazione Comunista, Pisa Possibile
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