Cucciolo di capriolo trovato abbandonato, recuperato nei boschi pistoiesi
Cosa può esserci di più tenero e dolce di un cucciolo indifeso e apparentemente abbandonato? A maggior ragione se ci appare solo, nel mezzo di un bosco ed impaurito. E che dire se a tutto ciò si aggiunge che si tratta di un cucciolo di capriolo. Deve essere ciò che ha percepito un assistente tecnico intervenuto sulle linee telefoniche in località Stazzana, nei pressi di Cireglio nel pomeriggio di martedì 26 maggio.
Nella certezza di compiere un gesto caritatevole e di solidarietà con il piccolo di capriolo, il rinvenitore lo ha condotto ad un vicino cantiere edile, dove uno degli operai a lavoro ha avvisato i Carabinieri che sono prontamente intervenuti attivando la pattuglia in Servizio 1515 (numero di emergenza ambientale dei Carabinieri Forestali). Sono giunti sul luogo della segnalazione i Carabinieri Forestali del Nucleo Tutela Biodiversità di Abetone che, dopo aver constatato le condizioni del piccolo, hanno provveduto a contattare e a consegnare il cerbiatto al centro di recupero “Associazione Amici della Terra ONLUS” operante per la ASL Veterinaria della Città Metropolitana di Firenze.
Il piccolo è sicuramente in buone mani, ma il finale avrebbe potuto essere certamente più lieto. I cuccioli di animali selvatici infatti, a meno che non vengano trovati in grande difficoltà o feriti, non devono essere prelevati dal loro ambiente naturale. Quello che può essere interpretato dall’uomo come uno stato di abbandono è solo una delle condizioni tipiche della selvaticità degli animali. I cuccioli selvatici, infatti, nello specifico i più piccoli, non seguono le madri in cerca di cibo, ma rimangono in attesa del loro ritorno, nascosti nei propri rifugi. Il prelievo di un cucciolo da parte dell’uomo, seppur dettato da un profondo e sincero sentimento di tenerezza e dall’idea di soccorrerlo, provoca una separazione del piccolo dalla madre che si traduce in un periodo prolungato senza allattamento che, per i più piccoli, può causare un forte indebolimento e nella maggior parte dei casi lo destina ad un sicuro abbandono da parte della madre stessa. Infatti, l’odore derivante dal contatto dell’uomo con il cucciolo inibisce la madre ad avvicinarlo nuovamente, costringendola così all’abbandono.
Dunque, il più grande gesto di amore e di rispetto che possiamo compiere nei confronti degli animali selvatici è lasciarli laddove vengono avvistati e non toccarli, ma, nel dubbio che siano in difficoltà, contattare il numero di emergenza ambientale 1515 o il numero unico di emergenza 112 e rappresentare la situazione ai Carabinieri Forestali che forniranno le giuste indicazioni per la salvaguardia degli animali selvatici.