"Noi siamo il turismo", gli agenti di viaggio toscani manifestano a Firenze
Il turismo è essenziale ovunque in Italia e in Toscana, Regione visitata in maniera innegabile ogni anno dai tantissimi vogliosi di vedere le bellezze artistiche e le distese naturali, è uno dei settori cardine dell'economia. Le conseguenze del Coronavirus sul turismo sono state e sono tutt'oggi devastanti. Colpendo il settore dei viaggi si è creata una reazione a catena, che ha legato le difficoltà sofferte in primo piano dal turismo a quelle in secondo piano, non per importanza, delle attività stagionali come ristoratori, artigiani e molti altri.
Tra frontiere bloccate per contenere la pandemia e tutte le misure di sicurezza del caso al momento, dopo il lockdown e il ritorno a lavoro di molti settori, molte attività dedicate al turismo tra cui le agenzie di viaggi non sembrano vedere un futuro certo sul loro cammino. Per questo e per molti altri motivi oggi, mercoledì 27 maggio 2020, Fiavet Toscana e molti lavoratori delle agenzie di viaggi operative sul suolo del Granducato sono scesi in piazza Santa Croce a Firenze alle 10.30. Secondo i presenti erano circa 300 i partecipanti in fronte alla basilica dell'omonimo quartiere fiorentino, tutti rispettosi del distanziamento sociale imposto dalle norme anti contagio e scanditi da t-shirt bianche, rosse e verdi, come il tricolore.
"Senza aiuti la nostra è una morte annunciata". Così era stata diffusa la notizia della manifestazione programmata per oggi da Federazione Italiana Associazioni Imprese Viaggi e Turismo Toscana, che ha allegato una lettera indirizzata al Presidente della Regione Enrico Rossi e agli assessori, contenente le motivazioni della protesta. Nella lettera di Fiavet Toscana troviamo le preoccupazioni dei tour operator e agenti di viaggio, con le richieste del settore rivolte direttamente alle Istituzioni.
"I Decreti del Governo non sono sufficienti: la cifra di 25 milioni, primo ed unico provvedimento a fondo perduto riservato alla categoria a livello nazionale, è del tutto inadeguata. Le garanzie sui prestiti bancari non hanno dato luogo alle annunciate concessioni di credito: alla data del 17 maggio era stato accolto solo il 6% circa delle domande. Registriamo le prime chiusure definitive di agenzie di viaggio nella regione. E’ in gioco la sopravvivenza di una locale industria dei viaggi: lasciarla morire è una scelta politica. Se le Istituzioni non intervengono con tempestività, una dopo l’altra tutte le nostre imprese chiuderanno. Verrà disperso il patrimonio di conoscenze e professionalità costruito in decenni dai nostri operatori ed al loro posto, quando gli spostamenti riprenderanno, arriveranno grandi gruppi in grado di monopolizzare rapidamente il business del turismo in Italia". Qui il testo della lettera.
Davanti alla chiesa di Santa Croce molti tra agenti e operatori presenti hanno esposto qualche cartello, riportando frasi come "Torneremo a viaggiare", "Non abbiamo paura", "Non ci tarperete le ali", "Noi siamo il turismo" o ancora "Viaggiare è vivere, voi cosa ne sapete?". Infine la piazza è stata abbandonata dai lavoratori del settore che, al loro posto, hanno posizionato sempre a distanza come se fossero umani, tanti bagagli e trolley. Valigie vuote e simbolicamente dimenticate quelle lasciate dai manifestanti, un gesto che sembra voler lanciare un messaggio preciso. Il sentimento espresso dai bagagli soli e scoperti in piazza si è legato forse a quello dei presenti oggi a Firenze. Valigie che magari stavolta invece di contenere tutto il necessario per una vacanza, avevano dentro di sé la speranza, quella di tornare a viaggiare e quella che ben presto possa ripartire in sicurezza il turismo 'prepotente' e caratterizzante della Toscana.
Il commento di Fiavet Toscana dopo la manifestazione: "La situazione del comparto è gravissima"
All’insegna della necessaria massima unità possibile Fiavet Toscana ha partecipato questa mattina a Firenze alla manifestazione spontanea degli agenti di viaggio in Piazza Santa Croce.
Come messo in evidenza da tutti gli interventi, la situazione del comparto è gravissima. I provvedimenti presi dal governo centrale sono insufficienti e a livello locale non è stata ancora adottata nessuna misura per sostenere le imprese, a differenza di molte altre regioni italiane.
Siamo più che perplessi, considerando la vocazione strategica ed il peso economico della filiera nell’economia toscana. Forse nel 2021 il turismo internazionale riprenderà, ma se lo Stato e la Regione non
intervengono ora, negando il necessario sostegno alla locale industria dei viaggi, quando sarà possibile ripartire i grandi gruppi multinazionali prenderanno il loro posto.
La Fiavet è in prima linea da 60 anni nella tutela degli interessi della categoria, non ha mai fatto sconti alla politica ed alle grandi multinazionali (va ricordata la recente vittoria nella causa intentata da Fiavet contro Lufthansa, che si aggiunge ad altri successi contro Expedia e Ryan Air) e non perderà nessuna occasione per raggiungere gli obiettivi concreti necessari per resistere e poi essere protagonisti della ripartenza.
Margherita Cecchin