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Stadio a Pisa, DiC: "Sì alla riqualificazione dell'Arena Garibaldi"

(foto Gianni Mattonai)

Siamo stati tra i primi a chiedere, in occasione della variante di monitoraggio approvata nel 2017, la cancellazione della previsione dello stadio ad Ospedaletto e la sua collocazione e riqualificazione a Porta a Lucca.

L’idea era di una grande e innovativa operazione urbanistica a guida pubblica - nell’interesse della città, del quartiere di Porta a Lucca, dei tifosi e della squadra - per avere uno stadio sicuro, funzionale e sostenibile. Proprio per questo voteremo contro l’approvazione dell’atto che la giunta comunale a guida leghista ha redatto, con inaudite forzature nel merito e nel metodo, in quanto non risponde a questi obiettivi di pubblica utilità e crea, anzi, ulteriori criticità e rischi per il futuro dello stadio e del quartiere.

In primo luogo la variante stadio viene utilizzata per cancellare la previsione della moschea a Porta a Lucca, trasformando quell’area in parcheggi. In tutti questi mesi abbiamo dimostrato, carte alla mano, che quelle superfici non servono in alcun modo per realizzare il progetto di riqualificazione dell’Arena Garibaldi. A certificarlo sono stati gli stessi uffici comunali che, nelle controdeduzioni alle osservazioni presentate dall’Associazione di cultura islamica, scrivono che “la rete complessiva dei parcheggi è numericamente sufficiente per garantire il numero di posti auto necessari” senza quelle superfici. E’ evidente la natura discriminatoria e anti-islamica della scelta della Giunta Conti che usa questo alibi non avendo altri argomenti, per confondere le acque e ingannare i cittadini e le cittadine, e per far così ingoiare alla città una decisione che viola la nostra Costituzione. Non voteremo mai un atto in contrasto con i principi costituzionali.

In secondo luogo la Giunta Conti sta utilizzando, ancora una volta, la variante stadio per dare via libera a operazioni immobiliari altrimenti ad oggi non realizzabili: operazioni che nulla hanno a che vedere con la riqualificazione dello stadio. E’ questo il caso dell’accoglimento della richiesta di cambio di destinazione d’uso a fini commerciali da parte della Cemes, per l’area di sua proprietà in via Emanuele Filiberto. Questa pratica era già stata presentata dalla società, ma presentando varie criticità non era andata avanti. Essendo poi in fase di redazione il nuovo Piano strutturale, la richiesta della Cemes sarebbe dovuta rientrare all’interno di questo strumento di pianificazione urbanistica. Accogliendo nella variante questa richiesta si fa rientrare dalla finestra quanto non poteva entrare dalla porta: questa area, tra l’altro, è esterna alla variante per l’Arena Garibaldi e non attiene in nessun modo alla procedura urbanistica in corso. Riteniamo che questa osservazione, al pari di un’altra relativa ad un’area industriale in via del Brennero, non andasse accolta in quanto semplicemente non pertinente con la variante stadio. Qualora questa richiesta entrasse nella variante, questa dovrebbe necessariamente venire riadattata, con questa nuova previsione, garantendo così il diritto alla partecipazione dei cittadini come previsto dalla legge. Non voteremo mai un atto in contrasto con le norme urbanistiche, che prevede oltretutto altre superfici commerciali.

In terzo luogo la variante prevede la realizzazione di una media struttura commerciale che nulla ha a che vedere con l’impianto sportivo. In città, in questi anni, sono aumentati gli spazi di questo tipo (come il Lidl sull’Aurelia e il Penny market a Cisanello). Porta a Lucca non he ha bisogno. Si tratta di previsioni spropositate che avrebbero un pesantissimo impatto negativo sul quartiere, da tutti i punti di vista: traffico, mobilità, rete del commercio e della ristorazione di prossimità esistente. A questo si aggiunge che nel progetto presentato non sono neanche previsti gli standard necessari per la realizzazione. Ribadiamo che, ad oggi, manca il Piano Economico Finanziario su cui valutare la credibilità dell’investimento e dell’operazione: questo rende ancora meno accettabile una simile previsione commerciale. Non voteremo un provvedimento urbanistico che aumenta ancora le superfici commerciali, tanto più in assenza del PEF.

Infine, la variante prevede di realizzare numerosi nuovi parcheggi, cementificando così diverse aree verdi del quartiere. Eppure dallo studio sulla mobilità che accompagna la variante emerge che tutti questi nuovi posti auto non sono necessari: basterebbe adeguare e ottimizzare i parcheggi esistenti, in particolare i parcheggi scambiatori Paparelli e Pietrasantina, potenziando tutti i modi per recarsi allo stadio con i mezzi pubblici, a piedi o in bici. Non voteremo un atto che prevede altro inutile cemento e mette al centro l’auto privata con tutti gli impatti negativi che ciò ha sul quartiere, la città, il territorio e l’ambiente.

Questa variante era un’opportunità storica per la città ma è diventata l’ennesimo disastro urbanistico per Pisa, in cui l’interesse pubblico è assolutamente marginale, schiacciato tra le esigenze di propaganda della giunta leghista e quelle di assecondare gli interessi dei soggetti privati e le loro necessità finanziarie.

 

Diritti in Comune (Una città in comune, Rifondazione Comunista, Pisa Possibile)

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