gonews.it

Commercio e turismo, Roberto Salvini (gm): "Allentare finanziamenti a fondo perduto o il crollo dell’economia farà più danni del Coronavirus"

È necessario allentare drasticamente le misure restrittive per commercio e turismo, altrimenti le ripercussioni economiche faranno più danni del rischio di una nuova pandemia: è quanto sostiene il consigliere regionale Roberto Salvini (Gruppo misto), raccogliendo le proteste di commercianti e imprenditori.

«Dopo quasi tre mesi di chiusura e misure restrittive è arrivato il momento improrogabile di allentare le misure se vogliamo salvare il sistema economico toscano – avverte il consigliere – Chi vive di commercio e turismo è allo stremo. Per consentire commercianti e imprenditori di sopravvivere dobbiamo da una parte dare loro immediatamente la possibilità di lavorare in maniera competitiva; dall’altra sostenere le imprese che più hanno sofferto un calo degli introiti con finanziamenti a fondo perduto, come ho più volte richiesto in Consiglio. Siamo tutti consapevoli che il rischio di una nuova ondata di contagio è presente. Ma siamo anche certi che se le attività turistiche e commerciali non tornano immediatamente a fatturare, il collasso della nostra economia è inevitabile, anzi: è già iniziato».

«Un locale da cento coperti che ne può approntare solo trenta, un negozio che non può riaprire, uno stabilimento balneare che vede più che dimezzati i propri ombrelloni, il clima di paura infuso verso clienti e turisti (ma anche verso gli imprenditori stessi che temono di vedersi fioccare sanzioni), ci fanno perdere competitività rispetto ad altre regioni e Paesi che hanno riaperto da tempo – afferma Roberto Salvini – E ha poco senso imporre provvedimenti tanto severi e controlli tanto zelanti a un’attività privata, sotto la giustificazione della prevenzione, se parallelamente le piazze delle città sono piene durante le ore della movida, i parchi si affollano al pomeriggio, le spiagge libere vedono ondate di gruppi assembrati alla domenica. Due pesi e due misure diverse che si trasformano solo in un accanimento verso le piccole partite Iva: è ormai la consuetudine della nostra amministrazione».

Fonte: Ufficio Stampa

Exit mobile version