I Comuni durante l'emergenza Coronavirus, Firenze partecipa alla live conference della Milano Digital Week
Portale Botteghe di Firenze e open data
L’iniziativa “Le botteghe di Firenze” è nata nei primi momenti di lockdown e conta ad oggi oltre 500 esercizi fra alimentari con consegna a domicilio/take away, alimentari aperti senza consegna a domicilio, extra-alimentari, edicole e librerie. Firenze è stata la prima città italiana a partire con un portale interamente pubblico, con un progetto congiunto fra Comune, Camera di Commercio, Confesercenti, Cna, Confcommercio e Confartigianato, e con il contributo di Fondazione CR Firenze. Questo progetto è nato per evitare gli assembramenti di fronte alla grande distribuzione e per agevolare il cittadino nell’individuazione degli esercizi commerciali che si erano attrezzati con il servizio di consegna a domicilio. Questa esperienza ha, però, dimostrato come sia necessario pensare a nuovi modelli di mercato e stimolare nuove forme di imprenditorialità che valorizzino il tessuto locale e il commercio di vicinato: il Comune di Firenze ha quindi deciso di pubblicare i dati non solo sul portale ma anche sugli Open Data del Comune, con licenza Creative Commons BY 3.0. Ciò ha fatto nascere varie proposte imprenditoriali basate sui dati aperti, già due app che usano gli opendata dei negozi sono nella vetrina della app del Comune app.comune.fi.it, e numerose altre richieste sono in avanzato stato di proposta da altrettante realtà imprenditoriali italiane.
App Feel Florence
Nella fase precedente all’emergenza, il Comune di Firenze aveva avviato il progetto per realizzare la app e il portale web ufficiali del turismo di area metropolitana fiorentina, con l’obiettivo di utilizzare questi strumenti digitali sia a scopo di promozione del territorio con percorsi ed esperienze alternativi, sia per utilizzare i sistemi bigdata di counting delle presenze e orientare il visitatore su zone meno affollate della città. Se questo criterio di ridistribuzione dei flussi turistici è utile in epoca di overcrowding turistico, alla luce dell’emergenza e delle necessità di distanziamento sociale assume una funzione importante per poter invitare il visitatore ad evitare zone con un numero di presenze oltre una certa soglia.
Smart working
L’attivazione dello smart working in un ente complesso come il Comune di Firenze (oltre 4mila dipendenti) è stata portata avanti in tempi strettissimi e soprattutto con un costo pressoché nullo. Fino all’emergenza Coronavirus erano attivati in lavoro agile in totale 40 dipendenti, mentre in tre settimane si sono attivati 568 dipendenti con pc laptop fornito dalla direzione sistemi informativi e 543 utenti che usano il pc domestico per funzionalità di lavoro che richiedono minore strumentazione applicativa, oltre a 400 utenti connessi in sicurezza al pc di ufficio da remoto. Ciò ha richiesto un enorme lavoro di preparazione e configurazione di reti e postazioni in sicurezza, con una media di 35 postazioni preparate al giorno. Nel mese di marzo sono state gestite 686 richieste di assistenza alle postazioni, contro un valore medio tipico mensile di circa 120 richieste al mese (incremento del + 471% in un mese). Nei primi giorni di aprile il sistema di accesso remoto in sicurezza (Remote Desktop Gateway) a postazioni rimaste in ufficio ha toccato la punta di 1342 connessioni complessive giornaliere (circa 200 come numero contemporaneo attivo) per un totale di 265 utenti unici connessi in un solo giorno alla propria postazione. Complessivamente, le due soluzioni hanno permesso di avere quasi 1000 utenti distinti collegati nella giornata. Tutto ciò senza aver speso un euro in nuovo hardware o richieste di assistenza esterna e con le nuove soluzioni implementate tutte in open source.
Fonte: Comune di Firenze - Ufficio stampa