Ungulati nel Parco di San Rossore, si torna all'equilibrio ecologico
Incrementano ulteriormente le azioni dell'Ente Parco per il contenimento degli ungulati, con l'obiettivo di mantenere un equilibrio che salvaguardi i boschi e la flora e protegga le aree agricole. Le operazioni programmate si basano sullo studio del professor Apollonio che ha analizzato con metodo scientifico la fauna selvatica del Parco e ha definito la corretta densità territoriale delle popolazioni di daino e cinghiale. Nella stagione appena passata, nonostante l'emergenza Covid e il meteo spesso non favorevole, la popolazione di daini e cinghiali in eccesso è diminuita rispettivamente del 50% e dell'80%, un ulteriore passo in avanti verso l'equilibrio faunistico. Sono stati inoltre posizionati e saranno presto attivati agli ingressi di San Rossore 13 dispositivi tecnologici ad ultrasuoni che si azionano su rilevazione di movimento e che servono ad evitare che gli ungulati escano dalla Tenuta, grazie al progetto Pit Pianura Pisana che ha tra gli obiettivi la tutela della biodiversità degli ecosistemi delicati.
Per aiutare gli agricoltori e proteggere le aree coltivate, l'Ente ha indetto una selezione pubblica di personale volontario che sarà formato e diretto dalla Vigilanza e dai GuardiaParco e che affiancherà il personale del Parco per la gestione faunistica fino al 31 luglio. Le domande possono essere presentate entro le ore 24 del giorno 31 maggio mediante posta elettronica all’indirizzo protocollo@sanrossore.toscana.it allegando tutta la documentazione richiesta (bando in allegato e sul sito del Parco).
Catture e abbattimenti selettivi già dall'anno scorso hanno invertito il tasso di crescita, dopo che dal 2012 al 2017 le popolazioni di ungulati erano cresciute in maniera eccessiva rispetto alle caratteristiche ecologiche dell'area, con conseguenze negative per la vegetazione e per le aree agricole. Per quanto riguarda i danni alle colture, l'Ente ha riconosciuto legittime le richieste di indennizzo danni presentate per il 2019 da 18 aziende agricole e le ha rimborsate per un totale di 56mila euro, una cifra inferiore rispetto al 2018 a testimonianza dei primi risultati positivi raggiunti.
Fonte: Ufficio Stampa