Riunioni in Prefettura sulla Fase 2 e sul rischio infiltrazioni criminose nel distretto del cuoio
In mattinata si è tenuta in Prefettura una riunione in videoconfenza sul rischio di infiltrazione da parte della criminalità organizzata nel distretto conciario, che si estende in un territorio a cavallo delle province di Firenze e di Pisa. All’incontro, promosso dal prefetto Laura Lega con il collega di Pisa, prefetto Giuseppe Cataldo, hanno partecipato i sindaci dei Comuni di Castelfranco di Sotto, Fucecchio, Montopoli Valdarno, Santa Croce sull’Arno, San Miniato sull’Arno e Santa Maria a Monte. Si è trattato di un momento di confronto a protezione di “un comparto sano, ma che va difeso”, come spiega il prefetto Lega. Per questo è stato deciso che il Tavolo di lavoro già operativo presso il Distretto del cuoio sarà integrato anche con rappresentanti delle Prefetture di Firenze e di Pisa, allo scopo di costruire insieme un sistema di prevenzione valido per assicurare un’ulteriore protezione ad un comparto economico che ha gli anticorpi per reagire a tentativi infiltrativi.
Rafforzati da stasera i controlli per assicurare il rispetto scrupoloso del divieto di assembramento e l’osservanza attenta del distanziamento sociale. E’ quanto ha disposto il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica riunito oggi in videoconferenza in Prefettura a Firenze. Al tavolo, presieduto dal prefetto Laura Lega, hanno partecipato i vertici provinciali delle forze dell’ordine, l’assessore del Comune di Firenze Andrea Vannucci con il comandante della polizia municipale, i presidenti di Confcomemrcio e Confesercenti.
“Ora più che mai è il momento della responsabilità, dichiara il prefetto Laura Lega. “La comunità fiorentina ha dato finora prova di grande maturità. Deve continuare su questa strada. Il prossimo è il primo fine settimana dopo l’inizio della Fase 2. Sarà un test importante da affrontare con giudizio e prudenza”.
L’obiettivo è quello di bilanciare tre esigenze diverse: tutelare la salute pubblica, non penalizzare l’iniziativa economica e consentire alle persone la libertà di socializzare. “La risposta non può essere solo quella repressiva”, spiega Lega. “Serve uno sforzo da parte della comunità per ripensare il modo di stare insieme, con forme nuove e molta autodisciplina. Con il proprio comportamento corretto e rispettoso, ognuno di noi può proteggere la propria salute e quella collettiva”.
Ecco quindi che da stasera parte un piano sperimentale di controlli rigorosi nei luoghi cittadini maggiormente frequentati, come le zone della movida e i parchi pubblici. Una strategia di sorveglianza, condivisa tra forze dell’ordine e polizia municipale, per garantire che siano attentamente osservate le principali misure dettate per il contenimento del contagio da Covid-19: divieto di assembramento, distanziamento sociale e uso delle mascherine negli spazi pubblici.
“Dobbiamo stringere un patto tra istituzioni, associazioni di categoria e cittadini, aggiunge Lega, che ci consenta di governare progressivamente questa Fase 2 per evitare di prendere in futuro misure più severe e stringenti”.
Proprio con il compito di invitare la clientela al rispetto delle regole, sarà operativo, già da questo fine settimana, un certo numero di addetti a supporto dei locali. “Ringrazio Confcommercio e Confesercenti, sottolinea il prefetto, per la grande disponibilità mostrata in questa occasione”.
Da segnalare, infine, che ieri sera si è costituito in Prefettura il tavolo operativo che ha il compito di redigere le linee guida che individueranno le modalità e i termini per la negoziazione delle opportune misure rivolte alle parti in difficoltà nel settore commerciale. Queste linee guida costituiranno la cornice riferimento alla quale i privati, nel rispetto dell’autonomia negoziale, potranno eventualmente ricorrere, decidendo conseguentemente di rinegoziare i canoni di affitto commerciali. La riparametrazione dei canoni potrà essere effettuata prendendo in considerazione dati oggettivi dei soggetti contraenti, come la riduzione del fatturato o della capacità reddituale conseguente alla crisi economica, sia degli affittuari che dei proprietari.
Al tavolo, organizzato dalla Prefettura di Firenze, erano presenti la Città Metropolitana e il Comune di Firenze, l’Osservatorio Mercato Immobiliare dell’Agenzia dell’Entrate, la Camera di Commercio, l’Ordine dei Commercialisti ed esperti contabili, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato Imprese, Cna, Confedilizia, Uppi – Unione Piccoli Proprietari Immobiliari, Asspi - Associazione Sindacale Piccoli Proprietari Immobiliari, Appc - Associazione Piccoli Proprietari Case e Confabitare.
Fonte: Prefettura di Firenze