Commercio post lockdown a Empoli, la ripartenza di Pratesi Gioielli e Ridolfi
Per Empoli, come per il resto d’Italia, lunedì 18 maggio è stato un giorno molto importante. Le città hanno tirato un sospiro di sollievo e con loro anche i commercianti, anima e cuore delle vie dei centri cittadini, tornati al lavoro e pronti più che mai a servire i clienti. La Fase 2 è iniziata, portando una più ‘leggera’ ma sempre attenta serie di provvedimenti di contenimento del Coronavirus e più ampie possibilità per lavoratori e persone, durante l’attuale delicato momento di convivenza con l’epidemia.
“Siamo venuti qualche giorno prima dell’apertura, abbiamo chiamato un’azienda a sanificare i condizionatori d’aria per poi continuare a pulire da soli – ha raccontato Giampaolo Pratesi, titolare di Pratesi Gioielli. Penso che tutto quello che ci era richiesto di fare dal Dpcm è stato fatto. Abbiamo inoltre messo a disposizione dei clienti il gel igienizzante all’entrata”. Per la gioielleria, settore atteso da molte donne e per chiunque vorrà togliersi qualche luccicante sfizio, lunedì sarebbe stato il giorno di chiusura ma, di fronte al post lockdown, non c’è riposo che tenga: “Abbiamo riaperto subito dopo la lunga attesa, contenti e speranzosi. Voglio vedere il bicchiere mezzo pieno”. Da Pratesi Gioielli, al momento, possono entrare sui calcoli del negozio basati sulla dimensione della superficie, due clienti per volta: “La regola non è molto chiara ma comunque accettiamo – contemporaneamente - due clienti e due persone addette alla vendita”.
Sempre nel Giro d’Empoli, passando dall’oro e l’argento ai capi di abbigliamento, troviamo Ridolfi. “Ci siamo organizzati sanificando tutti gli ambienti, l’impianto di areazione tramite aziende specializzate e, con un po’ d’olio di gomito, abbiamo cercato di pulire il più possibile gli scaffali e i banchi, igienizzando tutta la merce che credo sia la cosa più importante”- ha spiegato Francesco Faraoni. Da Ridolfi lo staff ha messo a disposizione della clientela “i materiali necessari da usare in questo periodo come i dispenser igienizzanti, le mascherine e i guanti, che saranno obbligatori per entrare in negozio”.
Il negozio di vestiti ha stimato che “avendo una superficie abbastanza ampia e, mantenendo la distanza di tre metri tra cliente e cliente, riusciamo ad ospitare 10 persone più 3 della nostra azienda che saranno operativi a lavorare” – ha aggiunto Francesco.
Alla fine questo giorno è stato tanto speciale quanto semplice. Non si è trattato di introdurre particolari novità nella vita delle persone e dei lavoratori ma si è trattato solo di far tornare tutti, o quasi, alla vita quotidiana. Quella che forse, in passato, abbiamo dato per scontato e quella che però ci è mancata durante il lockdown. “Dopo 70 giorni di assenza oggi siamo speranzosi di ripartire. Non so se sarà semplice – ha commentato ancora Pratesi – ma vogliamo restare fiduciosi”.
“Per noi non deve essere una riapertura ma una rinascita. Avevamo voglia di tornare a vivere in centro e nei nostri negozi, che sono una grossa parte della nostra vita perché ci passiamo tanto tempo. C’è voglia di tornare alla normalità” – ha concluso Faraoni.
Margherita Cecchin