Riaprono oltre 75mila imprese in Toscana, Gronchi (Confesercenti): "Riapertura è una corsa ad ostacoli"
“L’accordo di questa notte tra Conferenza Stato-Regioni e Governo apre uno spiraglio importante, forse decisivo per uscire dall’incertezza che ha caratterizzato il tema delle riaperture fino ad oggi, ma il percorso per la riapertura si sta trasformando in una specie di corsa ad ostacoli e contro il tempo”. Così il Presidente Confesercenti Toscana, Nico Gronchi.
Entrando nello specifico, con l’accordo potranno riaprire in Toscana oltre 75.000 imprese rimaste escluse dalla riaperture delle settimane precedenti. Fra queste 18.000 negozi, 10.000 ambulanti, 27.000 tra ristoranti e bar solo per citarne alcune: categorie che nei mesi infiniti di lockdown hanno lasciato sul terreno oltre 2.5 mld di fatturati e che adesso potranno tornare a respirare . Interi settori caratterizzati da perdite pesantissime . Ristorazione – 1.152.104.460; Abbigliamento e Calzature 414.143.100; Alloggio – 575.164.500; Commercio ambulante - 147.420.000.
“Non tutti vorranno o potranno riaprire subito, ha continuato Gronchi. Pesa il rischio di essere costretti a lavorare in condizioni antieconomiche, l’impatto della rigidità delle linee guida sulle attività o la paura di rimanere schiacciati tra l’aumento dei costi di gestione e il prevedibile calo dei ricavi”
E’ chiaro che l'accordo sui protocolli di riapertura uguali - o molto simili per tutta Italia - è forse l'elemento più importante. Quello più delicato riguardava Ristoranti e Pubblici esercizi, che se avessero applicato le linee Inail non avrebbero nemmeno potuto immaginare di aprire o mantenere in vita l'attività.
“Abbiamo fatto una battaglia pesante, ha continuato Gronchi, anche su questo aspetto senza arretrare di un millimetro e adesso l'accordo prevede 1 metro di distanza tra commensali e non altre invenzioni insostenibili. Intanto portiamo a casa prescrizioni che non distruggono un settore, la non responsabilità del titolare in caso di malattia e regole praticamente uguali in tutta Italia. Certamente sappiamo bene che per i ristoranti si dovranno trovare misure di sostegno straordinarie per ripartire, in particolare in quei luoghi in cui il turismo è azzerato, ma questa è un un'altra battaglia già iniziata su altri livelli.”
Ci sono stati ritardi pesantissimi che si sono scaricati sulle spalle di persone che vivono con il fiato sospeso da oltre due mesi, perché il lavoro fatto tra Associazioni, Regione, Governo ed enti locali è stato delicatissimo e complesso, ma alla fine la voglia di ripartire, in sicurezza e con protocolli sostenibili, ha prevalso.
“Ora si apre la fase della responsabilità di ognuno di noi e ogni singolo comportamento diventa importante per fare in modo che questo lento ritorno alla normalità non ci faccia ripiombare in nessuna emergenza sanitaria, ha poi concluso il Presidente di Confesercenti Toscana. Per le imprese, poi, la sfida è enorme, tentare di rimanere sul mercato e mantenere in vita il tessuto economico e sociale della Toscana”.
Fonte: Ufficio stampa