Fase 2, Confcommercio Siena: "Agenzie di viaggio e B&B da non dimenticare"
“Ci sono settori che sono stato abbandonati dal governo: extra alberghiero e agenzie di viaggi. Una rete di strutture professionali che nel nostro territorio ha forza e presenza. E che anche nel Dpcm del 26 aprile sono stati completamente dimenticati, senza nessun finanziamento, eslcusi dagli ammortizzatori”.
L’eccezionale crisi economica generata dall’epidemia del coronavirus non smette di sorprendere. E i provvedimenti presi non bastano. Così Confcommercio interviene per evidenziare un tema centrale: l’extra alberghiero che da solo nel 2018 ha contato 789mila arrivi e oltre 2milioni di presenze con un indice di permanenza media di 3,38 in tutta la provincia di Siena.
“Ad ora – fa notare Confcommercio - non sono stati previsi aiuti per questa categoria tanto meno per le agenzie di viaggio, non se ne fa menzione nei decreti e non si considera che questa comporta lo svolgimento di attività professionale. Non si possono abbandonare migliaia di attività, prevalentemente piccole tra l’altro che svolgono questo come campo lavorativo”.
“In più, nei decreti di aprile era previsto che un pacchetto di attività, pur essendo chiuse, potevano esercitare con richiesta di deroga al Prefetto. Tanti b&b che ospitano studenti, ad esempio, avevano chiesto l’autorizzazione e l’avevano ottenuta. Nel Dpcm più recente questa possibiltà è stata tolta, è sparita, non è più prevista. E’ assurdo? Perché? Se è stato consentito nella fase di picco dell’epidemia è importante consentirlo anche ora. Chiediamo che venga reintegrata subito e chiediamo a Governo, Regione, Province, Comuni che siano con noi in questa richiesta”.
“Ci aggiungiamo al grido di allarme già lanciato da Federalberghi con la sua presidente Rossella Lezzi. Il turismo nonché tutte le attività di bar, ristoranti ecc… insieme al commercio vivono una crisi epocale, incredibile – fa notare l’associazione – Non c’è più tempo. Ora è il tempo di agire. Sono inaccettabili le dimenticanze, i ritardi, le casse integrazione che non arrivano, i 25mila euro che sono già una goccia nel mare e che in più non ci sono ancora”.
“Ora basta. Quando capiranno a Roma che si ha a che fare con le persone e con il loro lavoro e dunque la loro dignità? Persone che vivono di quel lavoro. Quando capiranno che queste persone non hanno riserve infinite per vivere? Quando capiranno che nessuno ha chiuso per propria scelta, ma per combattere una epidemia che tra l’altro è ancora qui, non è sparita nel nulla. Nessuno vuole vivere di sussidi o aiuti. Ma tutti vogliono essere messi in condizione di poter riprendere le proprie attività. E allora, niente è più rinviabile. Chiediamo di reintegrare ora le deroghe per i b&b e che questi siano considerati quello che sono, attività economiche, e che quindi siano considerati in ciò che è previsto in termini di aiuti”.
Fonte: Ufficio stampa