Muore di Coronavirus farmacista 72enne di Marina di Pisa
Un 72enne pisano è una delle vittime del Covid-19. Francesco Giglioni è il quattordicesimo farmacista italiano a morire per il Coronavirus. Esercitava assieme al figlio a Marina di Pisa e la notizia arriva dalla Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi). Di seguito il ricordo di Andrea Mandelli, presidente Fofi.
"La scomparsa di Francesco Giglioni, il quattordicesimo collega che perdiamo a causa del COVID-19, ci ricorda dolorosamente quanto questa epidemia sia ancora lontana dall'essere sconfitta e quanto i farmacisti siano una figura centrale nelle comunità piccole o grandi in cui operano. Abbiamo sentito ricordare le sue tante iniziative in campo professionale, sanitario e culturale ed è evidente a chiunque che la sua morte lascia un vuoto incolmabile. Il Comitato centrale della Fofi e tutti i farmacisti Italiani si uniscono nel cordoglio ai famigliari, agli amici e a tutti coloro che amavano e stimavano Francesco".
Di seguito il commiato di Elleuno.
"Una persona generosa, il dott. Francesco Giglioni, scomparso il 9 maggio a Marina di Pisa a causa del Coronavirus all’età di 72 anni. Un uomo che ha messo gli interessi della comunità davanti a tutto e a tutti.
È sempre stato un punto di riferimento per le nostre residenze del litorale, per l’approvvigionamento dei farmaci e di tutto quanto potesse risultare necessario.
La sera si recava di persona alla RSA 'Madonna della Fiducia' di Calambrone (Pisa) per consegnare direttamente i farmaci, evitando così agli operatori di doversi spostare. Il suo è sempre stato uno spirito fortemente collaborativo.
Tutti gli anni partecipava al consueto scambio degli auguri di Natale della residenza per anziani Nissim di Marina di Pisa.
È sempre stato in prima fila per organizzare servizi del litorale che sono stati necessari anche per le nostre RSA.
Cooperativa sociale Elleuno ricorda con stima e riconoscenza questo grande professionista della medicina che merita di essere onorato per il suo altruismo. Un uomo profondo, che lascia un vuoto incolmabile in tutta la comunità del litorale e certamente anche nelle nostre strutture, per le quali la sua umanità è stato un autentico caposaldo".