Coronavirus e commercio, riapre il Bar Vittoria: "Aspettiamo una mano dal Governo per ripartire"
Con la Fase 2 annunciata dal Governo, il mondo del lavoro prova a ripartire dopo e durante l’emergenza Coronavirus. Anche alcune delle attività commerciali, quelle alle quali è concesso di riaprire al pubblico secondo un preciso modus operandi, si stanno rimboccando le maniche per voltare pagina dallo stop imposto dalla Pandemia. A Empoli, alle porte del giro e del centro, si trova un locale che porta il nome della Piazza dove è situato, ovvero il Bar Vittoria.
Il Bar Pasticceria ha riaperto da appena due giorni dopo un lungo lockdown. “Ci siamo riorganizzati in questa fase con il servizio da asporto – ha spiegato Eros Condelli, titolare del Bar Vittoria, vice presidente Confesercenti Empoli e membro dell'Associazione Centro Storico. I clienti, attraverso un sistema di semaforo comportamentale che abbiamo applicato sul pavimento, possono entrare in più di uno nel locale mantenendo sempre la distanza di almeno un metro e 80. Allo stesso tempo, per tutelare il nostro personale e il cliente che viene da noi a consumare, abbiamo adottato un sistema di vetrate sui banconi con delle fessure sotto per effettuare il servizio da asporto, che tutela la nostra salute e quella della persona che usufruisce del servizio”.
Abbiamo così provato il nuovo sistema di consumazione, al Bar Vittoria, durante la convivenza con il virus. All’entrata e nel locale si notano avvisi che ricordano le corrette misure di prevenzione da adottare, il gel per le mani a disposizione del cliente che si appresta ad entrare e, sul pavimento, vari cerchi adesivi verdi, gialli e rossi, che oltre ad aiutare i clienti a mantenere le distanze riescono a farli sostare in sicurezza e uscire dal bar senza che nessuno si incroci a vicenda. Una volta al bancone, abbiamo ordinato un caffè che è stato servito in un contenitore da asporto e passato da sotto la grande barriera di vetro, che circonda tutto il bancone del bar. Si può ordinare ciò che si vuole, dalla pasta al cappuccino, ritirando il tutto e consumandolo in seguito fuori dal bar.
“Ogni persona che entra nel locale deve obbligatoriamente sanificarsi le mani con un gel che abbiamo messo a disposizione e deve indossare la mascherina – ha continuato Condelli. Si entra da una porta e si esce da un’altra, quindi i clienti non si incrociano mai e riusciamo in questo modo a mantenere molto bene le distanze”.
Dopo i primi due giorni di apertura “si può testare una flessione notevole degli incassi – ha proseguito Condelli - si va dal 10 al 16% di fatturato, in confronto a quello che veniva fatto prima. Al momento, di 18 dipendenti, solo 4 sono rientrati a lavoro. Anche con un organico molto ridotto non siamo ancora nella possibilità di pareggiare i conti. È una lotta nel cercare di arrivare a un punto di pareggio, in modo tale da mantenere tutto il personale a lavoro e allo stesso tempo far continuare a sopravvivere l’azienda. Aspettiamo vivamente il Governo – ha concluso il titolare - che possa darci una notevole mano per ripartire, perché l’unica soluzione è che lo Stato ci stia a fianco e non contro”.
Margherita Cecchin