Mancato rinnovo dei corsi universitari nell'empolese, il commento da Vinci dell'Irsoo
È degli ultimi giorni la notizia della perdita per il territorio empolese, dei corsi universitari. L'emergenza Coronavirus ha infatti messo in difficoltà i Comuni, nel sostenere i costi per le spese di gestione e manutenzione delle strutture (Qui l'approfondimento).
Il commento del Dr. Alessandro Fossetti, Istituto di Ricerca e di Studi in Ottica e Optometria con sede a Vinci
La notizia della rinuncia unilaterale al rinnovo dell’accordo tra l’Unione dei Comuni del Circondario dell’Empolese Valdelsa e l’Università di Firenze sorprende e preoccupa. In particolare per il corso di Laurea in Ottica e Optometria con sede a Vinci.
Posso immaginare infatti che alla maggioranza dei sindaci dell’Unione poco importi del corso di Vinci, o anche di quello di Empoli. Sorprende invece l’atteggiamento del Comune di Vinci che non si preoccupa di prendere nessuna iniziativa al riguardo, nonostante dalla delibera sia passato ormai un mese e mezzo. Se infatti l’Unione non è interessata al corso di Laurea in Ottica e Optometria, dovrebbe esserlo il Comune di Vinci. Per quello di Empoli non mi posso pronunciare perché non conosco i numeri né il ritorno sul territorio dell’attività dei corsi. Anche se mi permetto di pensare che dei ritorni ci debbano essere, o essere stati, altrimenti si doveva chiudere prima, e magari indirizzare le risorse sui percorsi universitari che funzionavano.
Mi posso quindi pronunciare per il corso di Laurea in Ottica e Optometria, che funziona, e viene tenuto presso l’Istituto di Ricerca e di Studi in Ottica e Optometria di Vinci (IRSOO), storica istituzione dedicata fin dal 1970 alla formazione professionale post maturità, non universitaria, in ottica e scienze della visione, con studenti provenienti da tutta Italia. l’IRSOO, che tengo a precisare non gode di finanziamenti pubblici, ha sempre portato grandi benefici al territorio di Vinci e quasi certamente, sia pure in seconda battuta, anche a quelli vicini. Gli studenti che frequentano la scuola provengono da varie parti d’Italia, seguono corsi a tempo pieno o corsi per lavoratori che si tengono di domenica e lunedì, una buona parte prende alloggio a Vinci, presso affittacamere o B&B o agriturismi, alcuni anche in hotel; in sostanza hanno portato e ancora portano soldi e benessere nel paese di Leonardo. Io credo più dei turisti, se non si considerano gli ingressi ai vari musei del paese.
Nel corrente anno scolastico sono 180 gli studenti dei corsi di base che frequentano la scuola, durante la settimana, o di domenica e lunedì. In più sarebbero da considerare altrettanti studenti che vengono con saltuarietà da una a quattro volte all’anno, a fare corsi di aggiornamento. Il corso universitario si aggiunge a quelli professionali, con circa 110 studenti nei tre anni. Non tutti frequentano, ma anche tra di loro vi sono molti che provengono da diverse regioni italiane e che devono quindi necessariamente trovare alloggio in zona. Vogliamo sostenere che non ci sia un ritorno per il territorio, come sembra di intendere fra le righe della nota dell’Unione? C’è poi un altro aspetto da considerare. La presenza del corso di Laurea a Vinci fa dell’IRSOO una struttura formativa unica in Italia. Certamente il corso di Laurea non è indispensabile, l’IRSOO può andare avanti da solo con i propri percorsi formativi professionali, come del resto faceva in passato, ma la collaborazione con il dipartimento di Fisica dell’Università di Firenze è produttiva, è di stimolo ad un continuo innalzamento del livello qualitativo dei corsi, aumenta il prestigio dell’Istituto e porta anche un certo numero di studenti a frequentare corsi di abilitazione e di aggiornamento. La chiusura del corso universitario potrebbe indebolire l’immagine dell’IRSOO, oltre che ridurre l’afflusso degli studenti. Con conseguenze che nel lungo periodo potrebbero essere anche pesanti per i cittadini e per gli operatori economici del Comune. Intanto all’Irsoo, nonostante le difficoltà (l’emergenza Coronavirus non è infatti un’esclusiva dell’Unione), stiamo lavorando per cercare di mantenere il corso di Laurea a Vinci, ragionando con gli organi di gestione del corso di laurea e analizzando possibilità e soluzioni. Alla fine dovrà decidere il Rettore dell’Università di Firenze, sentiti anche il Senato Accademico e gli organi di gestione del corso.
I tempi sono ristretti, se l’Unione non avesse atteso un mese e mezzo per dare pubblica comunicazione della rinuncia forse sapremmo già come organizzarci per il prossimo anno accademico e potremmo essere più precisi con i partecipanti ai nostri open day, che teniamo on line da tre settimane e che sono frequentati da molti giovani interessati sia ai corsi professionali che a quello di laurea.