Il sindaco Giurlani farà ricorso sulla sentenza della Corte dei Conti: "Il mio impegno per i cittadini sarà sempre lo stesso"
Il sindaco di Pescia Oreste Giurlani è stato condannato dalla Corte dei Conti, con una sentenza emessa il 4 maggio, a pagare 724mila euro riferiti a quando era presidente dell'Uncem Toscana, dal 2012 al 2016. Il primo cittadino di Pescia ed ex presidente Uncem farà ricorso sulla sentenza perché "convinto della sua innocenza e del fatto che essa sia basata su elementi ormai superati dai nuovi documenti presentati e dagli elementi emersi nelle prime udienze del processo penale".
Le parole del Sindaco
“Continuo a essere sereno e continuo ad avere fiducia nella giustizia perché anche questa sentenza si basa su presupposti che abbiamo già contestato con la produzione di documenti decisamente chiari, dei quali evidentemente non si è tenuto conto – commenta il sindaco di Pescia-. Ho letto infatti che si continua a parlare di cappotti, telefoni e materiale sportivo, che sono stati fino dall’inizio i simboli mediatici delle accuse mosse nei miei confronti. Bene, ormai tutti hanno visto le fotografie che dimostrano che i cappotti sono stati consegnati al governatore del Delaware, i telefoni sono diligentemente accatastati alla sede Uncem e il cosiddetto materiale sportivo non era per me ma per il progetto Toscana Neve organizzato con i comuni del sistema sciistico toscano in collaborazione anche con la stessa regione Toscana. Che dire poi dei rimborsi? Dalla stessa relazione della Guardia di Finanza, come confermato dalle prime udienze penali , analizzando il riepilogo dei rimborsi chilometrici versatemi da Uncem in cinque anni di attività , per un totale di 241621 euro, risultano non documentate soltanto 8718 euro e anche su questo sto cercando i documenti per dimostrarne la correttezza, al pari di tutti gli altri.
Insomma- continua Giurlani-, una sentenza inspiegabile, che lo stesso organo non ha spiegato, che si basa sul clamore iniziale delle accuse e non tiene conto dei documenti prodotti. Sarebbe stato meglio, a mio giudizio, che la Corte dei Conti agisse parallelamente al percorso del processo penale, ma evidentemente hanno prevalso altre logiche. In ogni caso stiamo ancora raccogliendo documenti e prove della mia attività da presidente Uncem e tutti ne dovranno necessariamente tenere conto”.
Insieme all’aspetto legato alla sua posizione personale, Oreste Giurlani intende rassicurare i cittadini pesciatini che questa situazione non scalfirà, come non ha condizionato fino a oggi, il suo impegno per la città.
“Sarebbe facile per me produrre le migliaia di complimenti e ringraziamenti per quanto sto facendo da sindaco, specialmente in questa emergenza sanitaria, ma preferisco garantire ai cittadini che il mio impegno sarà sempre lo stesso, semmai crescerà ancora, se mi sarà possibile. Questa sentenza non cambia nulla per me e nemmeno per i cittadini di Pescia - continua Oreste Giurlani- perché non aggiunge nulla alle accuse ormai note e che io ho sempre trasparentemente rese note agli elettori in fase di campagna elettorale. I cittadini con il loro voto hanno già espresso la loro valutazione, oltretutto ben sapendo che, comunque sia, si tratta di presunti fatti che non riguardano per nessun aspetto la città di Pescia. Qualche mio collaboratore ha commentato dicendo che il mio attivismo stia dando noia a qualcuno. Non lo voglio credere e, in ogni caso, io continuerò a fare quello che i cittadini si aspettano, specialmente in questa situazione di emergenza. Se altri non lo fanno, non mi riguarda più di tanto”.