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Coronavirus Fase 2, Anci Toscana scrive ai sindaci per incentivare la mobilità lenta

Anci Toscana ha scritto ai sindaci della Regione sul tema della ‘mobilità lenta’, segnalandola come una grande opportunità in questa fase di ripartenza e sollecitando i Comuni ad offrire contributi e condividere buone pratiche sul tema, per aprire una nuova pagina nelle abitudini dei cittadini e per la sostenibilità ambientale.

La lettera ricorda che con la Fase 2 si è aperta “una nuova e delicata fase di ripresa dell’attività lavorativa e degli spostamenti, che porterà molti cittadini ad utilizzare maggiormente la propria auto o lo scooter, anche in considerazione della minore capacità di trasporto dei mezzi pubblici, per rispettare le norme di distanziamento. Questo difficile momento può costituire però una nuova opportunità per i Comuni per incentivare forme della cosiddetta ‘mobilità lenta’ (che in alcuni casi è anche la più veloce): pedonale, ciclabile, in monopattino, su mezzi per le persone con limitata mobilità, attraverso sperimentazioni che consentano di utilizzare queste forme di mobilità in modo più sicuro ed efficiente e di porre le basi per una futura mobilità più sostenibile”.

"L'emergenza coronavirus ci impone un'accelerazione decisiva sulla mobilità sostenibile sottolinea Paolo Omoboni, sindaco di Borgo San Lorenzo e referente AnciToscana per Mobilità e trasporti - Servono risorse e procedure semplificate  per incentivare una mobilità lenta, pedonale, ciclabile: partendo da  sperimentazioni che consentano di utilizzare queste forme di spostamento in modo più sicuro ed efficiente".

Molti Comuni stanno accelerando interventi già programmati o programmandone di nuovi e la Regione sta pensando ad ulteriori finanziamenti, come 20 milioni per le piste ciclabili e la segnaletica e 20 milioni per l’acquisto di biciclette che ha appena annunciato il presidente  Rossi. Una opportunità che i Comuni sono chiamati a mettere a frutto “sperimentando nuovi progetti, che potranno essere caratterizzati da semplicità e rapidità esecutiva, individuando interventi realizzabili anche con spese minime, limitate alla sola modifica della segnaletica, in considerazione delle attuali risorse disponibili”.

Anci Toscana suggerisce un paio di interventi rapidi ed efficaci che possono essere realizzati attraverso la sola modifica della segnaletica: “Si potrebbero individuare nuove “zone 30” o ampliare le esistenti, consentendo di estendere la fruizione contestuale dei diversi tipi di mobilità con un livello di sicurezza accettabile anche per l’utenza debole, se saranno effettivamente rispettati i limiti di velocità. Si potrebbero inoltre definire o ampliare le ZTL; a questo proposito potrebbe essere particolarmente utile sperimentare nuovi sistemi di ZTL destinandovi strade esistenti particolarmente idonee alle esigenze di spostamento con mobilità lenta casa–lavoro e in futuro casa–scuola, mantenendo il traffico ordinario nelle strade vicine. Sarebbero delle nuove “zone 20”, per le quali si potrebbero prendere alcuni spunti dalle esperienze delle cosiddette “zone di incontro” già disciplinate in numerose nazioni (Francia, Svizzera, Austria tra le più vicine). In queste strade la mobilità lenta avrebbe la precedenza, con un limite di velocità per tutti di 20 km/h e potrebbe essere consentito l’accesso e il parcheggio agli autoveicoli, motoveicoli e ciclomotori dei soli residenti, oltre ai mezzi pubblici, elettrici e di servizio.

Parallelamente Anci Toscana proseguirà lo stretto rapporto con la Regione per verificare la possibilità di ulteriori finanziamenti e di iniziative congiunte per incentivare questo tipo di mobilità, sia per gli spostamenti urbani, sia nell’ambito del turismo sostenibile, su cui potremmo puntare nei territori con vocazione turistica già da questa estate.

Fonte: Anci Toscana - Ufficio stampa

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