Multe per 'passeggiata' del 25 aprile, Cobas Pisa chiede che vengano ritirate
La notizie che sono arrivate da Casciana Terme-Lari sono vergognose: il 25 aprile scorso, alcuni compagni del Sindacato Generale di Base hanno voluto omaggiare i partigiani e i civili uccisi dai nazifascisti durante la Seconda Guerra Mondiale organizzando una piccola passeggiata di un chilometro, da Lari a Aiale, dove è deposta la lapide per ricordare la strage nazifascista.
L’iniziativa si è svolta nella forma di una “staffetta”: i cinque partecipanti, muniti di mascherine e guanti, si sono incamminati con una partenza scandita ogni 40 minuti, per evitare di creare anche minimi assembramenti, per giungere alla lapide e deporre un fiore alla memoria delle vittime dei nazifascisti.
Questa iniziativa, rispettosissima delle necessarie precauzioni e cautele, ma altrettanto importante per mantenere viva la memoria dell’antifascismo in una situazione drammatica, anziché essere riconosciuta per il suo valore altamente simbolico, si è conclusa con una sanzione di 280 euro a testa, notificata alcuni giorni dopo dai Carabinieri che avevano raccolto le autocertificazioni nel corso dell’iniziativa.
Come Confederazione Cobas di Pisa esprimiamo la piena solidarietà ai compagni e ai cittadini che hanno organizzato la “staffetta” che, pur non avendo i crismi dell’ufficialità (come ad esempio è avvenuto a la Romagna, sopra Molina di Quosa, dove il Sindaco di San Giuliano Terme Di Maio - insieme all’ANPI locale e persino all’Azione Cattolica pisana, comitato interparrocchiale Valdiserchio - ha deposto una corona al monumento che ricorda i luoghi dell’eccidio dell’agosto 1944), aveva tutte le caratteristiche di una iniziativa di grande valore civile.
Purtroppo, è un segno inquietante che non siano tollerate iniziative per rinforzare la memoria antifascista, che dovrebbero essere rispettate e addirittura incoraggiate, ed è un segnale pessimo che il Sindaco Terreni di Casciana Terme-Lari, anziché sostenere l’iniziativa, abbia fatto di tutto per scoraggiarla: sarebbe un bel gesto, pur tardivo, che si impegni per revocare le sanzioni, che chiediamo vengano annullate al più presto.
Va rigettata questa concezione, che si sta diffondendo con il virus, per cui i cittadini non possono più esprimere le proprie idee in piazza, pur rispettando le dovute e necessarie precauzioni e gli obbligatori distanziamenti fisici, mentre devono mettere le proprie braccia a disposizione delle aziende che riaprono.
Rivendichiamo tutti insieme il diritto a riprenderci le piazze, secondo il principio dell’antifascismo celebrato il 25 aprile e il diritto al lavoro e alla sicurezza festeggiato (malamente) il Primo Maggio, prima che gli spazi di agibilità politica e sindacale vengano ridotti irrimediabilmente.
Confederazione Cobas Pisa