Fase 2 e scuola: i consigli delle psicologhe per alunni, genitori e insegnanti
Nella Fase 2 appena iniziata, molte categorie di lavoratori sono rimaste a casa, per partire scaglionate il 18 maggio, il 1 giugno e così via. Ci sono poi gli insegnanti, che hanno continuato a lavorare con i propri alunni da remoto, spesso in condizioni difficili. Sin dall'inizio si sono riscontrati problemi con studenti che non possedevano un computer o una linea wi-fi adeguata. Sia alunni che insegnanti e genitori sono stati disorientati dalla chiusura delle scuole.
A correre in aiuto a insegnanti e studenti, due psicologhe dell'Associazione Lo schicco di Grano, Barbara Calcinai e Paola Fusco, che hanno scritto un pratico manuale di buone pratiche per organizzare la didattica al meglio, partendo dal confronto reale con i dirigenti, docenti e genitori. Suggerimenti rivolti alla scuola e alla famiglia, divisi per scuole secondarie e primarie.
"Lo schicco di Grano" è un'associazione che opera a Firenze con l'obiettivo di socializzare, trascorrere tempo in compagnia e rilassarsi in un clima sereno e accogliente.
Buone pratiche per la scuola primaria
In questo periodo di emergenza sanitaria causata dalla pandemia da Covid-19, le scuole di ogni ordine e grado sono ormai chiuse da tempo. In questa difficile situazione, i bambini e le loro famiglie possono provare una sorta di smarrimento e confusione. A causa dell’emergenza in atto, infatti, molte delle routine che caratterizzavano la vita quotidiana dei bambini e che la rendevano prevedibile e rassicurante sono state spazzate via. L’interruzione della scuola, la sospensione a tempo indeterminato delle attività ricreative e sportive, lo sconvolgimento delle abitudini di tutti i giorni, come per esempio l’essere impossibilitati a far visita ai nonni e agli amichetti ha inevitabilmente avuto un effetto negativo sui più piccoli.
Basandoci sulle nostre competenze, sulla nostra esperienza e sul confronto con i docenti con i quali restiamo in contatto, noi di Associazione Chicco di Grano abbiamo individuato alcuni suggerimenti che, pur non risolutivi delle molteplici difficoltà in cui la scuola si sta dibattendo in questo periodo, intendono, però, fornire qualche utile indicazione per fronteggiare la situazione attuale.
Molti docenti ci hanno riferito di aver provato un senso di smarrimento nel non aver da subito ricevuto indicazioni precise riguardanti la modalità e gli strumenti da utilizzare mentre essi stessi si stavano impegnando in prima linea per imparare un nuovo modo di fare scuola. La prima difficoltà riscontrata riguardava proprio il mezzo di comunicazione adeguato, la piattaforma da utilizzare e il modo in cui usarla. E’ stato estremamente utile per gli insegnanti ritrovarsi, parlare con i colleghi e le colleghe di classe e di disciplina, per confrontarsi sui contenuti, sulle modalità di trasmissione e sui materiali da utilizzare. Alla scuola primaria l’interazione con il docente è fondamentale e in questo periodo necessita di ristrutturazione. Nonostante il medium tecnologico venga spesso percepito come uno scudo o uno schermo tra le persone, in questo momento d’emergenza è l’unico con cui l’insegnante può incontrare l’alunno: è la scuola che “va” a casa dei piccoli studenti.
L’interazione può essere mantenuta attraverso il mezzo visivo: alcuni maestri hanno espresso comprensibile ritrosia nel farsi vedere in video, ma bisogna tener presente che per i bambini è fondamentale che almeno questo punto di riferimento della loro quotidianità continui ad essere presente. Inoltre, è importantissimo che il timbro e il tono della voce, nonché le parole utilizzate siano gli stessi di quelle utilizzate in classe, perché seppur a distanza, si tratta sempre della stessa classe.
Il tono confidenziale rassicura il bambino e favorisce la percezione della presenza della scuola e conseguentemente, dei doveri che essa comporta.
Per quanto riguarda le video-lezioni, suggeriamo che assumano la connotazione di un tutorial, di una microspiegazione di massimo 15 minuti.
La didattica a distanza necessita di riadattamenti in termini di tempo e di rimodulazione dei contenuti.
A tal proposito, ogni argomento che doveva essere spiegato in classe, sarebbe opportuno che fosse suddiviso in micro argomenti, in modo da poterlo mostrare brevemente in video, inoltre, sarebbe opportuno che alla spiegazione seguissero svariati esempi. La brevità delle microlezioni potrebbe aiutare sia il lavoro del docente nella preparazione delle spiegazioni, sia permettere ai piccoli alunni di seguirle più agevolmente.
I bambini, infatti, sono obbligati a seguire le lezioni da casa, che è un ambiente molto più distraente di quello della classe, quindi una lezione più breve potrebbe facilitarli nel mantenere l’attenzione. Sappiamo anche che molti docenti hanno optato per tutorial presenti su altre piattaforme, tuttavia riteniamo che questi non possano mai andare a sostituire la spiegazione del proprio maestro per un bambino. Sicuramente molti insegnanti hanno diversi impegni familiari e lavorativi a cui far fronte durante questi giorni, pertanto suggeriamo di stabilire in anticipo un giorno e un orario consono in cui diffondere la videolezione.
Questa operazione ha anche l'obiettivo di ricreare la routine, di cui i bambini hanno bisogno. Alla fine di ogni microlezione, sarebbe utile affiancare delle domande o dei piccoli esercizi ai fini di un’autovalutazione o per monitorare la comprensione dell'argomento da parte degli alunni.
Le domande dettate o che possono essere ricopiate potrebbero facilitare le famiglie perché non c’è bi sogno di stampare nessun documento , né di scannerizzarne -ricordiamo che molte famiglie non dispongono di dispositivi di stampa o scanning – oppure suggeriamo di realizzare delle piccole schede su formato editabile, ossia su documenti che è possibile modificare direttamente dal PC; sicuramente le famiglie seguiranno i piccoli nell'uso dei dispositivi, però,dopo la compilazione online sarà possibile inviare direttamente quanto completato. Rispetto agli alunni che dispongono di un Piano Didattico Personalizzato, invece, bisogna tenere presenti gli accorgimenti da utilizzare per la strutturazione della verifica, quindi, per evitare di fare più copie di una stessa scheda, potrebbe essere vantaggioso farne una che venga incontro alle necessità di tutti.
Per i casi di bambini con una disabilità, invece, consigliamo agli insegnanti di sostegno di interfacciarsi con gli insegnanti curriculari e di modificare i materiali in base alle difficoltà del bambino specifico. Come detto più sopra, si tratta di piccoli suggerimenti scaturiti dal continuo confronto con gli insegnanti della primaria, che a fronte di mille difficoltà si trovano in prima linea per dare continuità alla didattica anche in un periodo come questo.
Indicazioni di buone pratiche per la scuola secondaria di primo e secondo grado
Non volendo essere prolisse, iniziamo ad elencare per praticità le indicazioni più o meno generiche che abbiamo raccolto per continuare a tenere una didattica proficua, ci scusiamo se risultiamo confidenziali, vogliamo farvi sentire la nostra vicinanza.
1) Insegnanti - Vi è chiesto un enorme sforzo per continuare a esercitare un diritto esplicitato dalla Costituzione Italiana: il diritto all'istruzione. Noi suggeriamo di cercare il più possibile la collaborazione tra colleghi della stessa materia in modo da decidere tra voi esperti con quali argomenti procedere e come strutturare le lezioni a distanza. Inoltre suggeriamo di collaborare con i colleghi del consiglio di ogni classe in cui insegnate così da favorire l'organizzazione delle lezioni della classe stessa. Questo lavoro di confronto non solo aiuta a tenere le fila del proprio lavoro ma perette di sentirsi parte di un gruppo di lavoro e permette la scelta di applicazioni o di piattaforme a voi congeniali , utili a rendere tutto il lavoro proficuo.
2) Le lezioni possono essere sottoforma di videoconferenza - diretta streaming- o videolezioni -registrate e poi visibili-. Ogni docente dovrebbe scegliere la forma che gli torna più comoda, considerando quale piattaforma per lui/lei è più agevole da usare e cosa è più congeniale per la propria materia. La videoconferenza fornisce l'enorme vantaggio di dare la possibilità di interagire quindi di poter fare domande se qualcosa non è chiaro all'alunno e di avere un'attenzione maggiore, considerando che molti studenti hanno difficoltà nello stare attenti. Le videoconferenze tuttavia richiedono delle piattaforme in cui coincidano i diritti alla privacy e la contemporaneità di un numero elevato di alunni connessi. Le videolezioni sono registrate ed hanno il pregio di poter essere viste più volte, così se un alunno non ha compreso può riguardare il video, tuttavia, viene a mancare l'interazione.
3) Come si può notare abbiamo citato due metodi in cui l'insegnante viene visto: alcuni potranno provare imbarazzo, altri non crederanno di essere seguiti o altri ancora sosterranno che non è una didattica “vera”. In questo periodo di emergenza assoluta la didattica a distanza sembra essere una soluzione valida per la continuità formativa. Inoltre, per i ragazzi, continuare a sentire e vedere il PROPRIO insegnante è un qualcosa di rassicurante. Voi ci siete per loro, anche se non in classe. Consideriamo l'auspicante scenario che si ritorni nelle scuole a breve: non bisognerà completamente ripartire da zero. Piccola postilla: continuare a rivolgervi a loro con lo stesso tono e le stesse espressioni con cui siete soliti rivolgervi
4) Noi consigliamo di fare delle micro-lezioni di vostro pugno, perché ci sono tanti tutorial sul web ma di Vostri tutorial per i VOSTRI ragazzi, no, quelli li potete fare solo voi. Per la scelta di diffondere o meno i vostri materiali agli alunni, potete riferire ai vostri dirigenti scolastici. Sappiamo che alcuni di voi sono genitori, può essere difficile registrare lezioni ad alta frequenza; in questi casi consigliamo di organizzarvi al meglio con gli altri docenti per incastrare tutti gli impegni a cui assolvere oppure di scegliere un docente di riferimento della stessa materia che insegna in un'altra classe dell'istituto.
5) Le micro-lezioni non dovrebbero superare i 25 minuti di contenuto, aggiungendo 5 minuti di saluti iniziali e finali del docente. La lezione a distanza deve essere breve in quanto i livelli di attenzione dei ragazzi sono ridotti, gli spazi in alcune case sono ristrette ed è difficile seguire. Dove possibile, oltre ad una breve spiegazione orale proseguire con più esempi pratici possibili.
6) Ad ogni microlezione aggiungere delle dispense o degli schemi: è un grande sforzo ma in questo modo è possibile raggiungere quelle famiglie che non hanno mezzi consistenti (linea internet libera, wi-fi che regge, dispositivo proprio o di cui i genitori non dispongono). Consigliamo di affiancare dispense o schemi da accompagnare alle lezioni da distribuire a tutte le famiglie e che siano adatti anche per ragazzo con disturbo specifico di apprendimento o con bisogni educativi speciali così da ottimizzare le risorse.
7) Per le microlezioni consigliamo massimo 3 al giorno, ogni docente dovrà considerare di fare la metà delle lezioni previste dall'orario settimanale. Ad esempio, se un insegnante ha un orario che prevede 6 ore settimanali, dovrebbe sostenere 3 lezioni da 30 minuti ciascuna
8) Ogni classe dovrebbe disporre di un calendario condiviso tra docenti in cui fissare le microlezioni. Sarebbe più semplice fissare le lezioni agli orari soliti degli insegnante per fare in modo che restino il più fissi possibili, tenendo così il ritmo di apprendimento e realizzando delle routine.
9) Per i ragazzi tutelati dalla Legge 104/92 suggeriamo il totale coinvolgimento dell'insegnante di sostegno e che costui abbia il ruolo di potenziare la relazione scuola/ famiglia . Considerando la già delicatissima situazione in cui versano le famiglie con ragazzi affetti da disabilità, la presenza di una figura istituzionale e che conosce il ragazzo si rivela preziosa. Gli insegnanti di sostegno possono o seguire le video lezione dei colleghi e/o riorganizzare i materiali affiancati alle spiegazioni e renderli fruibili alle famiglie.
10) Inoltre consigliamo un micro scheda di verifica da allegare alla dispensa sia sotto forma di poche domande aperte (in modo che chi non abbia la stampante possa semplicemente ricopiarle sul proprio quaderno e rispondere per forma scritta) o domande a risposta multipla (realizzando documenti editabili da poter realizzare al computer o i ragazzi possono ricopiare la domanda e la risposta sul quaderno). Le schede sarebbero l'occasione per autovalutare la comprensione dell'argomento ed essere occasione di chiarimento da parte degli alunni.
11) Per le comunicazioni suggeriamo l'uso di mail istituzionali dei singoli docenti o per quelle famiglie che non dispongono di mezzi sufficienti consigliamo forme di contatto più private, stabilendo limiti in modo chiaro (non diffusione allo studente e chiamate ad orari specifici) Oltre a questi suggerimenti vogliamo ricordare il ruolo che la famiglia esercita ta nella sua funzione non solo educativa ma anche come sostenitrice favorendo il processo formativo del ragazzo. Anche le famiglie sono chiamate a compiere alcuni sforzi
Questo è un periodo che richiede la riorganizzazione della nostra vita e delle nostre attività, occorre quindi darsi del tempo e soprattutto , serve, una reciproca compressione delle difficoltà che possono insorgere nella vita quotidiana. Sarebbe utile ricordare ai genitori di essere presenti e seguire il lavoro che gli insegnanti propongono, creando un clima di collaborazione e di fiducia, pensando che tutti, nello stesso modo, viviamo disorientamento ed incertezza. E’ fondamentale far passare il messaggio ai figli che non siamo in un periodo di vacanza e di relax e di spiegare, in base all’età del ragazzo, cosa sta succedendo. Sarebbe opportuno mantenere la stessa routine, con orari più o meno stabili di sveglia, dei pasti e lo spazio dedicato alle lezioni. E’ opportuno che il genitore stabilisca un limite di utilizzo giornaliero di tablet e giochi pensando di dover includere le attività didattiche nella quotidianità. Non tutto è perduto ed anche in un momento di pausa forzata possiamo trovare del positivo in quello che accade. E’ questa un ‘occasione per seguire i figli da vicino, con calma e con la voglia di creare rete ed alleanze per sentirsi parte di un sistema più grande, in cui, se i membri collaborano, è possibile raggiungere risultati concreti.