Primo Maggio, Barberino Tavarnelle ricorda online la strage di Portella della Ginestra
Doveva essere un giorno di festa e invece quella che 73 anni fa si consumò in località Portella della Ginestra, nei pressi di Palermo, fu una delle stragi più dolorose che insanguinò l'Italia. È in questo fazzoletto di terra siciliana, tra i Comuni di Piana degli Albanesi, San Giuseppe Jato e San Cipirello che undici persone, di cui tre bambini, trovarono violenza e morte, fucilati dalle raffiche di mitra della banda di Salvatore Giuliano.
Undici morti e sessanta feriti: sono i numeri del bilancio della strage di matrice politico mafiosa che fu architettata per intimidire il popolo contadino che reclamava la terra. Una folla di siciliani, donne, uomini, bambini anziani, si era concentrata a Portella della Ginestra per festeggiare la vittoria elettorale del blocco del Popolo alle elezioni regionali del 20 aprile e altri si erano ritrovati per partecipare alla festa dei lavoratori che tornava ad essere celebrata quel giorno dopo essere stata spostata dal regime fascista al 21 aprile.
Il Comune di Barberino Tavarnelle rievoca in forma virtuale il 73esimo anniversario della strage, per la quale i familiari hanno chiesto già da alcuni anni la riapertura dell'inchiesta. La storia della strage è al centro del nuovo appuntamento di ascolto on-line nell'ambito dell'iniziativa culturale Un Decamerone Nuovo, curata da Massimo Salvianti. Questo pomeriggio alle ore 15 l'attore di Arca Azzurra, ripercorrerà dai canali social istituzionali, con letture e immagini, la dolorosa vicenda legata alla stagione delle lotte per la terra che sembra ancora oggi senza mandanti né responsabili. Il video di Massimo Salvianti sarà pubblicato, come di consueto, sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del Comune.
Fonte: Comune di Barberino Tavarnelle - Ufficio stampa