Allarme ungulati, Confagricoltura Toscana: "Emergenza ha limitato il contenimento, colture a rischio"
“Un disastro, gli ungulati stanno distruggendo indisturbati le nostre colture”. E’ l’allarme di Confagricoltura Toscana che chiede alla Regione Toscana un’azione urgente per il contenimento della fauna selvatica e la modifica dell’ordinanza regionale n.36 che in questo periodo di emergenza Covid-19 consente la caccia di selezione solo alla polizia provinciale e alle guardie venatorie volontarie. “Non bastano assolutamente - spiega il presidente Marco Neri - è necessario allargare il permesso anche ai cacciatori autorizzati secondo l’articolo 37 della l.r. 3/1994 e iscritti nel relativo registro per gli interventi a tutela delle produzioni agricole”
In Regione è stato già aperto un tavolo. “Siamo soddisfatti di questo confronto e di come la Regione abbia accolto le nostre proposte, ma ci auguriamo che alle parole seguano velocemente i fatti”
Germogli, soprattutto di vite, sono il pasto più prelibato per gli ungulati. Un capriolo, ad esempio, è in grado di mangiarne fino a 15 chili dal giorno, intaccando lo sviluppo futuro della pianta. Danni rilevanti anche nei boschi, con il rischio di distruggere e modificare pericolosamente la biodiversità e compromettere l’equilibrio del territorio.
La densità di popolazione di caprioli, daini e cinghiali è aumentata in modo preoccupante. “Difficile stimare i danni, ma di sicuro abbiamo superato ampiamente quelli dell’anno scorso”. Da qui l’appello di Confagricoltura: “E’ necessario intervenire subito ad ogni livello per far ripartire in maniera più incisiva e con tutti i mezzi a disposizione le azioni di contenimento”.
Fonte: Confagricoltura Toscana - Ufficio Stampa