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Ruba portafoglio e si spaccia infermiere della Pubblica Assistenza, Anpas: "Noi parte civile contro chi truffa"

«Approfittare della buona fede di un’associazione di volontariato è un comportamento riprovevole. Siamo vicini alla Pubblica Assistenza “L’Avvenire” Prato, vittima in questi giorni di un raggiro che ha dell’assurdo»: Così il presidente delle Pubbliche Assistenze toscane, Dimitri Bettini all’indomani dell’esposto annunciato dall’associazione pratese nei confronti di un giovane della provincia di Ravenna, colpevole di essersi impossessato dell’identità di un infermiere professionista di Bologna. «Siamo pronti a costituirci parte civile nel caso in cui si arrivi a un processo – ha aggiunto Bettini – perché chi aiuta gli altri, si impegna nella solidarietà non può subire questo genere di truffe».

I fatti risalgono a circa due settimane fa; il giovane si sarebbe presentato in associazione, raccontando di essere infermiere professionale e di avere un passato da consigliere regionale delle Pubbliche assistenze del Lazio. Le verifiche sui documenti fatte in associazione hanno portato a scoprire il vero infermiere che è stato invitato a Prato, dove, domenica scorsa, è avvenuto il confronto col millantatore, preso poi in carico dalla Questura di Prato. Oltre al furto dell’identità, il giovane sarebbe anche responsabile di un furto ai danni di un volontario dell’Avvenire (che ha denunciato tutto), al quale sarebbero stati sottratti i dati della carta di credito per fare acquisti online (600 euro di valore).

«Le nostre associazioni di volontariato – ha concluso Bettini – sono tutti i giorni in prima linea per aiutare gli altri. Soprattutto in questi giorni di emergenza coronavirus. Sull’ambulanza, in protezione civile, nei servizi di welfare sul territori. Uno sforzo enorme, che va ad aggiungersi a quello quotidiano dei servizi ordinari. Un patrimonio umano da tutelare anche da questi approfittatori»

Fonte: Anpas Toscana

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