Fase 2, la lettera aperta di una parrucchiera di Vinci: "Bisogna riaprire o non ce la faremo economicamente"
Riceviamo e publichiamo la lettera aperta di una negoziante di Vinci che chiede di poter riaprire: "Il 1 giugno è lontano. Non ce la faremo economicamente, ci sono mutui da pagare e bocche da sfamare", scrive.
Ecco il testo:
A due giorni dall'uscita del decreto del 26 aprile mi gira ancora la testa. Mi chiamo Valentina, Privitera, titolare da quasi 25 anni di "Valentina Acconciature", negozio di parrucchiere nel comune di Vinci. Era il 10 marzo quando decisi di chiudere (un giorno prima del lockdown), quando scelsi di arrendermi di fronte a qualcosa di più grande e più forte di me. Sono passati quasi 50 giorni durante i quali abbiamo imparato a conoscerlo COVID-19, ma soprattutto a conviverci; come tanti piccoli soldati abbiamo obbedito alle nuove regole, ci siamo fatti carico di questa vita nuova, stretta, triste, ma comunque bella perché vita.
E' giunta l'ora di riaprire le nostre attività, con tutte quelle regole che abbiamo imparato e tutte quelle protezioni che oggi sono l'unica arma che abbiamo contro COVID-19. Il 1 giugno è lontano. Non ce la faremo economicamente, ci sono mutui da pagare e bocche da sfamare (ho 5 dipendenti), perché anche se per adesso è stato tutto ( o quasi) congelato, questo "tutto" ci rimetterà il conto e noi ci ritroveremo, come sempre, da soli a dover fronteggiare l'esosità dello stato e delle banche con l'unica arma che conosciamo, il nostro coraggio e la nostra determinazione. Se non avessi debiti (mutuo prima casa) non riaprirei, me ne andrei lontano, lontano da un paese che, mi sembra, non abbia più nulla da dare.